Capitolo 42. Faccia tosta
Finisco di raccontare a Kepa del litigio con Mason e lui continua ad accarezzarmi i capelli. Sono appoggiata con la schiena sul suo petto, sono sistemata così in mezzo alle sue gambe, mentre lui mi coccola dolcemente e mi fa rilassare, anche se non so perché ma non mi fa il solito effetto che mi ha sempre fatto in passato.
"Ele... mi dispiace." sembra davvero pentito, mentre io mi limito a scrollare le spalle. Sono sfinita per trovare qualcosa con cui ribattere ancora. "Ma posso farti una domanda?"
"Dimmi."
Continua ad accarezzarmi in modo sistematico, passando le dita in mezzo ai miei capelli e io chiudo gli occhi per qualche secondo, cercando di concentrarmi su queste sensazioni. "Non voglio litigare, né fare una scenata... voglio solo saperlo. Vedevo Christian più felice ultimamente, ho pensato c'entrassi tu, mi sbagliavo?" resto in silenzio sentendo la sua domanda, non sapendo cosa rispondere. Non voglio limitare ciò che c'è stato con delle semplici parole, in più non voglio che Kepa la prenda male. "Babe, davvero, puoi parlarmi. Non me la prenderò con te, so che persona di merda sono stato e so che tu non mi dovevi nulla."
"Sì... c'è stato qualcosa tra noi. Abbiamo provato a essere più che semplici amici, ma poi mi ha lasciata perché pensava che non fossi pronta a stare con qualcun altro perché dovevo prima superare il passato, ossia tu e tutto ciò che è collegato a te." per un secondo le sue carezze si bloccano, ma poi riprende nuovamente.
"Ci sei stata a letto?"
Mi giro di scatto sentendo la sua domanda e lui allontana così le sue mani da me. "No, non ci sono andata a letto. Ma di tutta la storia che ti ho raccontato di Mason, l'unica cosa che ti interessa e sapere se io e Chris abbiamo fatto sesso? Sapendo poi bene come io sia fatta, come puoi anche solo pensarlo?"
"Senti, davvero non voglio discutere. Mi dispiace aver fatto questa domanda, ma la sola idea che qualcun altro possa stare bene con te come sto io, mi fa provare un fastidio unico." fa spallucce e sorride amaramente, senza spostare lo sguardo dal mio "Non ho nessun diritto, lo so, e non avrei dovuto nemmeno chiedere perché so cosa provi per me e so che prima di andare a letto con qualcuno aspetti di essere sicura, aspetti di amarlo... sono un coglione, come sempre dico la cosa sbagliata."
"Okay... non importa." mi costringo a sorridere e poi mi alzo dal divano, andando in cucina per poter bere un bicchiere d'acqua. In questo momento, quella sensazione che non mi fa stare quieta da quando siamo tornati insieme, la sento ancora più forte.
Mi verso dell'acqua frizzante e resto a guardare le bollicine che salgono verso l'alto, immersa nei miei pensieri, cercando di scacciare via questa inquietudine che aleggia dentro di me, ma sembra impossibile ora più di prima. È come se non riuscissi a vivere la storia con Kepa con la stessa tranquillità di una volta.
"Ele..." Alzo lo sguardo e lo vedo appoggiato allo stipite della porta, mentre mi guarda con serietà. "Perché ti sei spostata? Non ce l'ho con te, non ho nessuna intenzione di litigare per te e Pulisic. Io mi sono comportato di merda, non farò una sceneggiata solo per dei bacetti che ci sono stati tra voi."
"Tu non capisci... non è questo il punto. Tu non ti fidi di me... nel senso, dopo tutto ciò che abbiamo condiviso durante la nostra relazione, dopo che mi sono aperta con te, dopo che hai visto che ti ho aspettato anche quando mi hai lasciata dicendo di non amarmi più, non avresti dovuto chiedermi se ci sono stata a letto." scuoto la testa più e più volte "Pare che il tuo unico pensiero sia questo, quello di dimostrare che tu sei meglio di Christian. Vuoi sempre restare un passo avanti a lui e questo ti fa stare tranquillo, solo questo. Non ti interessa che io abbia litigato con Mason, non ti interessa cosa io stia vivendo... per te sono solo un premio da ostentare?"
"Ma che dici?" me lo chiede quasi con orrore "Tu pensi questo di me? Non ho più parlato con Christian, avrei potuto vantarmi con lui se fosse così come dici, avrei potuto fare qualsiasi cosa, ma l'ho evitato appositamente per non creare situazioni spiacevoli. A me non interessa un cazzo di lui, né di dimostrare chissà cosa. Io voglio solo amarti... e poi pensi che non mi dispiaccia che tu stia male? Pensi che sia così insensibile da fregarmene se tu e Mason litigate? Ma se pensi tutto ciò, perché sei tornata con me?"
Non alza nemmeno la voce, mi parla solamente con estrema delusione, cosa che mi fa sentire ancora più sbagliata. Mio Dio, davvero sembra che non faccia altro che sbagliare. Con lui. Con Chris. Con Mason. Con me stessa. Sembra quasi che non sappia più ciò che mi rende felice cosa sia.
"Mi dispiace, Kepa. Non so cosa mi prenda." le lacrime mi inondano il viso e la sua espressione diventa dispiaciuta in un attimo "Non capisco... non capisco più." mi appoggio alla penisola con i gomiti, come per tenermi salda, e lui si avvicina me. "Mi sento persa. Non mi riconosco più. Sono sempre riuscita a venire fuori da ogni problema, ma qua crollo ogni volta."
"Ehi ehi ehi..." Allunga la mano verso il mio viso e mi asciuga le lacrime, poi mi sorride teneramente, quasi come per farmi rilassare. "Non è successo niente, cerca di respirare profondamente. Va tutto bene. Se stai così è solo colpa mia, ti ho ferito e tolto ogni certezza, ma ora sono qua. Giuro che sistemeremo tutto, sistemeremo ogni cosa anche con Mason."
Annuisco cercando di respirare normalmente e fermare il mio pianto, mentre Kepa mi stampa un casto bacio sulle labbra e poi mi stringe a sé. Io poso il viso al suo petto e mi perdo nei miei pensieri, ma sono troppo attorcigliati perché io riesca a leggerli e capirli chiaramente. Sono confusi proprio come me.
*****
Mason
"Possiamo parlare?" alzo lo sguardo, smettendo di infilare le cose nel borsone, quando sento la voce di Kepa vicino a me, e annuisco, incitandolo a dirmi ciò che deve. In realtà non avrei nessuna intenzione di starlo ad ascoltare, ma decido di essere maturo, al contrario suo. "Sono stato con Ele ieri. Non ha più senso fingere, so che sai di noi, perciò permettimi di raccontarti come sta. Non l'ho mai vista così, è a pezzi. Non vuole ferire nessuno e sta finendo per ferire se stessa."
"Non ci provare." lascio cadere il borsone a terra e mi metto davanti a lui, per poterlo guardare bene "Non farlo. Non provare a darmi colpe. Lei sta così per colpa tua, perché sei così marcio che le fai rovinare le cose belle e sane che costruisce con gli altri."
Kepa annuisce, incassando le parole, come se sapesse perfettamente di meritarle. "So che ho sbagliato tanto con lei, con voi... ma ora sono qua per rimediare. Lei ha bisogno dei suoi amici, ha bisogno soprattutto di te. Sei suo fratello, Mason. Non puoi allontanarla solo perché è tornata con me. Prenditela con me tutt'al più, ma non merita altro male."
Più lo guardo più non posso fare a meno di chiedermi se davvero crede a ciò che dice, se davvero è convinto di poter rimediare le cose, se davvero pensa di essere cambiato. Fatto sta che io non gli credo, non credo nemmeno a una parola che esce dalla sua bocca. Per me è solo uno troppo bravo a mentire e a manipolare, ora che l'ho conosciuto bene non mi farò fregare così.
"Non voglio vederla. Ha scelte te. Ha scelto di farsi prendere ancora per il culo." faccio spallucce e minimizzo il tutto, nonostante questa situazione mi faccia male da morire "Puoi fregare lei, puoi continuare a manipolarla, ma non puoi farlo con me, e finché lei penserà che tu sei il suo principe azzurro, pronto a salvarla da ogni male, con me non ha niente a che fare. Le voglio troppo bene per stare fermo a guardarla mentre si fa buttare giù ancora una volta da te."
Il portiere annuisce beffardo, più e più volte, quasi con espressione offesa e stizzita, poi alza le mani in aria, come a dire che lui molla la presa. "Va bene, ci ho provato, ma pensa bene a cosa stai facendo. Dici a me che la ferisco e poi tu la lasci quando ha bisogno di te. Dovresti volere solamente il suo bene, non fare queste scenate, questo fanno i migliori amici."
"Non ti permetto di mettere in dubbio ciò che c'è tra Eléonore e me. La conosco da sempre, da quando tu per fortuna non potevi rovinare la vita a nessuno." gli do una spinta e nello stesso momento arriva Chris che mi riprende, guardandomi con aria confusa, e si mette in mezzo per evitarmi guai. Non sarà felice di venire a sapere che sono tornati insieme... ma sarà inevitabile che lo scopra, perciò tanto vale che glielo dica io. "E ora vattene, perché sono stanco di averti tra i piedi."
Lui mi guarda con espressione indecifrabile, poi va via, afferrando le sue cose e uscendo nervosamente dagli spogliatoi. Io mi metto a sedermi, lasciando che i miei muscoli si rilassino leggermente, perché li sento tesi come non mai per colpa della rabbia.
Non riesco a credere che abbia avuto la faccia tosta di venirmi a fare la morale, lui che da mesi non fa altro che spezzarle il cuore. Razza di stronzo senza sensi di colpa.
Sospiro pesantemente e alzo la testa appena Christian posa una mano sulla mia spalla. "Mase, che sta succedendo? Hai una faccia..."
"Dobbiamo parlare, siediti..." Bastano queste parole e sul suo viso si dipinge un'espressione grave, come se avesse capito tutto senza che aggiunga altro. Dopodiché si siede accanto a me e, con un cenno della mano, mi invita a spiegare quello che devo. Non apre nemmeno bocca, come se fosse a corto di energie, e mi dispiace dovergli dire una cosa del genere... mi dispiace che venga messo da parte per colpa di una persona tossica e che non sa amare, mi dispiace che debba soffrire per qualcuno che -mi dispiace dirlo perché è la mia migliore amica e la amo da morire- al momento non lo merita per nulla.
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