Capitolo 26. Ripartire da me
Mi rannicchio sotto le coperte mentre continuo a piangere, posandomi le mani sul viso per soffocare un singhiozzo. Mi sento ridicola a reagire così ma sento come un buco all'altezza del petto che mi toglie il fiato e mi fa sentire un dolore lancinante.
Fa male. Malissimo. Non so se sia peggio la consapevolezza che Kepa ha giocato con me oppure la certezza che ormai sia tutto finito e io sono una vera cretina.
Ripercorro ogni momento di noi e mi fa maledettamente male. Vorrei smettesse questa sensazione. Vorrei davvero spegnere questa oscurità che mi ha investito e mi fa soffrire come non mai. Questa volta mi sento peggio di quando mi ha lasciato l'altra volta e mi chiedo come farò a riprendermi... e se non potessi mai farlo? Se restassi spezzata per sempre e cercassi lui in tutti gli altri? Magari sono ormai destinata a restare sola, condannando l'amore e avendone paura per colpa sua.
"Ele..." La voce del mio migliore amico mi fa sussultare e subito mi chiedo cosa ci faccia qua. Mi metto a sedere e mi asciugo gli occhi, mentre lui entra nella stanza nello stesso momento. Ha lo sguardo preoccupato e immediatamente corre verso di me ad abbracciarmi. "Mio Dio, mi dispiace così tanto. Mi spezza il cuore vederti stare così."
"Chris? Ti ha detto tutto lui?"
Mason annuisce appena e mi tiene ancora stretta. Il suo abbraccio mi fa sentire confortata e a casa e, per questo, piango ancora di più. "Me l'ha detto lui, mi ha raccontato tutto e sono corso appena ho potuto."
La sua mano accarezza dolcemente la mia schiena, mentre sciogliamo l'abbraccio per poter parlare guardandoci negli occhi. Vederlo così dispiaciuto per colpa mia, mi fa sentire peggio. Non vorrei creare problemi ai miei amici. È colpa mia se mi sono fidata ancora di Kepa, nonostante loro mi avessero avvertito, perciò in questo momento non meritano di venire coinvolti in questo turbinio di emozioni negative.
"Sto bene, devo solo riprendermi." Chris è rimasto accanto a me dopo che abbiamo mangiato qualcosa. Mi ha coccolata e rassicurata, per poi riportarmi a casa. È rimasto con me un bel po' anche in questa stanza, in silenzio, solo per tenermi compagnia e farmi capire che non sarò mai sola, ma poi è dovuto andare via perché di pomeriggio avevano allenamento. Gli sono davvero grata per ciò che ha fatto per me, nonostante lo meriti ben poco visto come mi sono comportata. "Datemi tempo e tornerò come nuova."
La voce mi tradisce e più che sembrare una rassicurazione sembra un tentativo vano di dimostrarmi forte. Ma al momento è chiaro che io sia tutto fuorché forte. Sono solo brandelli di me quelli che vedo, brandelli sparsi, niente di più. Non sono io questa... sono solo ciò che ne rimane.
"Eléonore... Christian non mi ha voluto dire il perché vi siete lasciati, dice che è giusto che sia tu a farlo... vuoi parlarmene?"
Mi si chiude la gola davanti a questa domanda e anche il suono sembra uscirne strozzato, ma prendo un bel respiro profondo e vuoto il sacco. "Mi ha tradita. Chris l'ha visto andare via con una ragazza dal locale, mentre io sapevo che era a casa a dormire. Lui ovviamente ha accusato me e in tutti i modi voleva farmi passare come colpevole. Sono sbagliata perché non mi fido, così per spostare l'attenzione su di me e non sulle sue cazzate. Mi stava manipolando, mi imbarazza non essermene accorta."
Mason stringe il lenzuolo tra le mani, tanto che le sue nocche sbiancano, ma continua a mantenere una finta facciata di calma. "Ti ha tradita... dopo che tu hai scoperto lo scontrino della sera in cui lo aspettavamo a cena, ha pure avuto il coraggio di tradirti ancora." il suo tono di voce sembra quello di uno che sta programmando un omicidio nei minimi dettagli e il suo sguardo nervoso non aiuta... temo che non finirà bene questa storia.
"Mason, promettimi che non interverrai. Davvero. Ti ringrazio per il tuo aiuto e sono felice che tu sia qua accanto a me, ma non fargli nulla."
Il centrocampista ride nervosamente e mi guarda sconcertato, come se non si spiegasse come abbia fatto a chiedergli una cosa simile. "Non puoi pretendere che vada così. Non riuscirò mai e poi mai a stare zitto davanti a tutto questo. Quello stronzo ti ha ferito e poi umiliato, non posso stare con le mani in mano. Non può cavarsela così. Gli avevo promesso che l'avrebbe pagata se ti avesse ancora fatto soffrire."
"No. Mason no. Era per questo che inizialmente non volevo che tu sapessi di noi, perché non mi va che si creino casini e malumori in squadra per colpa mia."
"Colpa tua?" Mason trasalisce, alzandosi in piedi e guardandomi quasi con aria materna "Quella merda ti fa una cosa del genere e pensi che un eventuale litigio tra me e lui sia colpa tua? La colpa sarebbe solo sua, perché è un piccolo uomo e fa schifo."
"Sai cosa intendo... non voglio che ci litighi per difendere me. Io e lui abbiamo chiuso e fanculo, lascialo perdere. Non metterti nei guai per lui, non merita tutta questa importanza." mi alzo anche io in piedi e stringo le mani del mio migliore amico, come a fargli capire che sono qua e che davvero è questo ciò che voglio. "Mi riprenderò, e lui non varrà più nulla nella mia vita, ma Mason, tu non crearti problemi al Chelsea per colpa sua."
L'inglese mi guarda come se non fosse per niente d'accordo con la mia richiesta, ma poi annuisce, sapendo che è una richiesta che gli sto facendo dal più profondo del cuore. "Prometto che non farò nulla se lui non mi stuzzicherà. Ele, in quel caso sai che sarà difficile non reagire."
"Va bene... però prova a ignorarlo a tutti i costi. Vali molto più di lui, Mason."
Mi accarezza il viso e mi asciuga delle lacrime che non mi ero nemmeno accorta avessero riniziato a scendere copiose sulla mia pelle. "E tu molto più di lui, Eléonore. Arriverà l'amore puro che ti farà sentire amata come meriti e che non ha nulla in comune con tutto ciò che è stato Kepa."
Lo spero... spero che davvero un giorno potrò nuovamente amare e avere in cambio ciò che lui non mi ha dato: sincerità, lealtà e amore vero. "Sarà sicuramente così..." Non sono tanto convinta ma Mason non me lo fa pesare, giustamente "ora però voglio solo concentrarmi su me stessa e sulle persone che mi amano davvero."
"Siamo tutti qua accanto a te, Eli." mi stringe nuovamente forte tra le sue braccia e io mi lascio cullare da chi, sono certa, sarà sempre vicino a me incondizionatamente.
*****
"Guarda qua... ti assomiglia." Chris indica una rana sul suo cellulare e io gli lancio un'occhiata maledica mentre lui scoppia a ridere "Okay hai ragione, effettivamente non siete uguali, lei è più carina."
"Grazie, molto gentile." gli do un leggero pugno sul petto e lui ride ancora più forte, bloccando il telefono e mettendosi su un fianco sul mio divano per potermi osservare meglio. "Che c'è? Perché mi stai fissando, Puli?"
"Volevo capire le differenze tra te e la ranocchia."
"Certo che sei stronzo." metto su il broncio e lui, immediatamente, allunga la mano verso il mio viso e mi accarezza dolcemente. "Inutile che ora cerchi di comprarmi facendo il dolce."
"Ma no, io scherzo... lo sai." mi schiaccia un occhiolino e arriccia il naso mentre trattiene una risata, cosa che gli dona un aspetto ancora più dolce e carino. "Mi piace quando il tuo viso è più rilassato. Giuro che prima o poi starai sempre così Ele, sorriderai sempre, tornerai a essere più spensierata, proprio come una volta."
Le sue parole mi arrivano dritte al cuore, non tanto quanto per ciò che dice, ma per il modo in cui lo fa. Sembra così sincero e convinto che, un po', riesce a farmi credere che sia davvero così, che andrà davvero così. Da quando è arrivato a casa mia, sono riuscita a distrarmi dal pensiero costante e soffocante di Kepa, ringrazio chiunque di dovere per questo attimo di leggerezza.
"Sei speciale, Chris." lo dico con tutta la sincerità di cui sono predisposta, perché lui è davvero una persona unica. Non so quante se ne trovino come lui al mondo, direi veramente poche, e per questo non tutti hanno la fortuna di incontrare qualcuno così, sono grata di averlo.
"Anche tu lo sei." i suoi occhi castani restano fissi nei miei per non so quanto tempo. Esamina attentamente il mio volto e poi mi stampa un bacio casto e tenero sulla fronte. "E io sarò sempre qua a proteggerti. Non sarai sola finché ci sarò io, mai."
Mi sorride in quel suo modo e l'anima sospira. I suoi capelli ricci che gli contornano il volto e le sue lentiggini che gli danno un aspetto ancora più tenero e affidabile. Sono stata una stronza con lui, ma è qua, accanto a me, a tendermi la mano per rialzarmi.
Ancora una volta non è Kepa ad aiutarmi, ma Christian... e io non dimenticherò mai ciò che sta facendo per me. Ho sbagliato già una volta con lui, non capiterà mai più.
Un giorno spero di poter fare per lui almeno la metà di ciò che lui fa per me. Spero di potergli far capire, quando sarò meno a pezzi, quanto è indispensabile nella mia vita e farmi perdonare per aver messo in dubbio la nostra amicizia per amore di Kepa. Un giorno spero di tornare a essere una persona migliore per me e per le persone che mi sono accanto.
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