Capitolo 21. Paura di perdersi
Continuo a osservare Kepa che, seduto accanto a me mentre guardiamo un film, sembra essere su un altro pianeta. Ha lo sguardo puntato sempre sullo stesso punto e non sta prestando realmente attenzione alle immagini che si susseguono sullo schermo della televisione di casa mia. Solamente quando metto in pausa Netflix, si gira verso di me come se fosse appena tornato alla realtà in un solo colpo.
"Perché l'hai fermato? La stavo guardando, babe."
Annuisco in modo beffardo mentre lo guardo con la classica espressione di chi non se la sta bevendo per nulla. "Perché penso che sia già troppo se dico che hai prestato attenzione ai primi tre minuti. Mi dici che sta succedendo? E non dirmi nulla perché non ti credo." ammetto che sentirlo così distante mi fa un po' paura, è ancora troppo vivo nella mia mente il momento in cui freddamente mi ha lasciata, ma so che ora non lo farebbe ancora e so che devo smetterla di vivere terrorizzata dal passato.
"Non so se dirtelo sia la cosa giusta... ma al momento mi sento davvero sbagliato per te, Ele. Io ti ho fatto soffrire e ora sono tornato nella tua vita come se niente fosse. Magari non ti ho mai meritato e tu sei troppo per me. Non lo so... mi sento una merda." vedo i suoi occhioni scuri tormentati dal senso di colpa e sento il mio cuore stringersi davanti a questa scena, mi fa male vederlo così.
"Perché hai questi pensieri? Cosa è successo?" mi alzo dal divano e mi siedo sulle sue gambe, accoccolandomi al suo petto. "Piccolo, non voglio che pensi niente del genere. Ti amo e ho scelto io di tornare con te. Non esiste qualcuno che possa prendere il tuo posto o che sia fatto per me più di quanto lo sia tu."
"Non è successo nulla... è solo una mia idea. Mi sono svegliato con questi pensieri stamattina."
"Kepa." Lo riprendo facendo il suo nome, sapendo che mi sta mentendo "Lo so che è successo qualcosa. Mio Dio, ti conosco troppo bene per credere a questa storia. Parlami."
"Non voglio farlo perché poi tutti penserebbero che sono uno stronzo e che voglio farvi discutere di proposito. Preferisco tenerlo per me." Mi allontano da lui sentendo le sue parole e gli lancio un'occhiata fulminea. "Perché ti sei spostata? Torna qua... mi rilassava il tuo calore."
"Non finché non mi dirai chi è che ti ha messo in testa queste strane idee. Davvero, non pensi che merito di sapere chi è che mette bocca nella mia vita e giudica ogni mia azione?"
Kepa sembra pensarci su qualche attimo, come se davvero non sapesse se accontentarmi vuotando il sacco o meno, poi alla fine annuisce facendomi capire di aver preso una decisione. "Christian." si limita a dire il suo nome e io sgrano gli occhi confusa. Christian? Ora si mette pure a giudicare?
"Che ti ha detto scusa?" Il mio ragazzo rimane in silenzio davanti alla mia domanda e io alzo gli occhi al cielo in modo infastidito "Kepa, parla. Ora."
"Mi ha detto che non vado bene per te. Che sono sbagliato. Che sono tossico. Che ti faccio del male e che sarebbe meglio se tu stessi con qualcuno che ti ama davvero... cioè lui. Ti giuro, sembrava impazzito. Mi ha persino spintonato più volte, non capisco cosa gli prenda." sospira con dispiacere, pensando sicuramente a quanto velocemente sia cambiato il rapporto tra lui e l'americano. "Lui ti ama ed è incazzato perché gli hai detto che non vuoi frequentarlo più come prima. A proposito, perché l'hai fatto? Ti ho detto che non mi importava, non ero in me quando te l'ho chiesto. Sai che non metterei davvero bocca su chi puoi o non puoi frequentare."
Annuisco consapevole, con la testa affollata dalle informazioni che lo spagnolo mi sta dando. Si mischiano tutte in me e mi fanno sentire confusa e ferita. Non avrei mai pensato che proprio Christian potesse comportarsi in questo modo. Io mi sono sempre fidata ciecamente di lui, pensavo fosse una delle persone su cui avrei sempre potuto contare, ma nel momento in cui le cose non vanno più come lui vorrebbe si mette ad agire in questo modo subdolo?
"Lo so, ma gli ho parlato prima di venire a casa tua a risolvere. Ora però, dopo ciò che mi hai detto, non mi pento. Probabilmente ho fatto bene ad allontanarlo da me." Lo dico a malincuore, con la voce che trema. Mi fa male ammetterlo, ma probabilmente Kepa aveva ragione. Sono sempre troppo accecata dai sentimenti per le persone per rendermi conto di cosa davvero sono capaci. "Gli parlerò, e gli dirò che deve smettere di mettere bocca nella nostra relazione."
"Non parlargli, non importa. Non può sapere cosa c'è tra noi. Probabilmente è solo geloso di non poterti amare come vorrebbe, e devo dire che un po' mi dispiace per lui. Io morirei se non potessi averti mia." mi accarezza delicatamente il viso e poi mi bacia la tempia in modo dolce, come se avesse paura di rompermi. "L'importante è che io e te sappiamo quanto è reale tutto questo, non mi interessa del parere di nessun altro."
"Kepa..." sorrido dolcemente sentendo le sue parole e bacio in modo delicato e casto le sue labbra, per poi poggiarmi nuovamente sul suo petto. "Sono così fortunata ad averti. So di essere stata creata per stare con te. Sei la mia metà mancante."
Le sue braccia mi stringono forte e inalo il suo profumo, cosa che mi calma all'istante e scaccia, per un po', dalla mia mente i brutti pensieri. "Mi completi, Ele. Sarà così per sempre."
Sorrido con il cuore che va veloce e chiudo gli occhi, sentendomi a casa e sentendomi protetta. Ha ragione, non importano i giudizi degli altri. Solo noi sappiamo quanto è raro e speciale il nostro amore, ma io parlerò lo stesso con Chris, perché non accetto che dopo anni di amicizia mi tradisca e pugnali in questo modo. Dovrebbe volere la mia felicità e invece mi rema contro. Se davvero tenesse a me si comporterebbe in modo diverso, ed è per questo che è giusto che esca definitivamente dalla mia vita.
*****
Christian
Vado ad aprire la porta, vestendomi velocemente visto che sono appena uscito dalla doccia, dato che stanno suonando in modo insistente, e sussulto quando mi ritrovo davanti Eléonore.
Sorrido senza riuscire a trattenermi quando mi rendo conto che ha il viso arrossato dal freddo e i capelli leggermente spettinati dal vento. È così bella anche in questo momento e io ho l'istinto di abbracciarla forte, ma appena mi rendo conto che non posso, il mio sorriso scema fino a spegnersi del tutto.
"Ele... non ti aspettavo."
"Nemmeno io pensavo di dover venire. In realtà nemmeno era nei miei piani. Ma Kepa mi ha raccontato ciò che è successo ieri. Prima che tu dica o pensi qualsiasi cosa, sappi che l'ho obbligato io a vuotare il sacco." parla nervosamente e mi si stringe ancora lo stomaco a sentirla così distante da me per colpa di quello stronzo. "Non me l'aspettavo da te. Pensavo ci tenessi alla nostra amicizia, a me... invece cerchi di farci lasciare. Che razza di persona sei?!"
Sorrido amaramente davanti alle sue parole, dovevo aspettarmi che Kepa avrebbe raccontato la versione dei fatti a suo piacimento. Fa sempre così. Avrà fatto la vittima per bene per convincerla di questo. "Non è andata così, ma probabilmente non ha nemmeno senso che io ti spieghi perché crederesti comunque a lui."
"Christian, davvero... stai lontano da me e da Kepa. Non mi interessa se tu non approvi la mia scelta. È la mia vita."
Le sue parole mi fanno provare una fitta fastidiosa e dolorosa. Non avrei mai creduto che l'avrei sentita parlarmi in questo modo. È incredibile il potere che Kepa ha su di lei ed è incredibile che lui lo sfrutti in modo cattivo.
"Starò lontano da voi se è quello che desideri, ma tieni gli occhi aperti, perché so che Kepa non è come pensi, e io non voglio più vederti stare male nemmeno ora. So che probabilmente al momento non mi crederai, ma per me conta solo che tu stia bene... pure se questo significa non fare parte della tua vita."
Il suo viso assume un'espressione triste, quasi vedo le lacrime salire ai suoi occhi e vorrei si aprisse con me, mi parlasse di quali pensieri l'hanno colpita, così come faceva una volta... ma so che ora non lo farà.
"Basta, Pulisic." quasi mi prega "Mi fa male sentirti parlare così. Perché non capisci? Non ci arrivi proprio. Ricordarmi che Kepa mi ha fatto male, mi terrorizza. Voglio godermi al meglio la storia con lui ora che siamo tornati insieme, e queste tue parole continue mi feriscono. Non capisco perché tu e Mason facciate così..."
"Forse perché ci teniamo a te?" chiedo retorico "Perché abbiamo paura che Kepa stia giocando con te? Perché sei nostra amica e vogliamo il tuo bene? Ragiona, cazzo." le parole mi escono da sole dalla bocca, più dure di quanto vorrei, ma ormai è troppo tardi per non pronunciarle.
"Non urlarmi contro. E non trattarmi come una bambina. Fanculo, Chris." ora alcune lacrime le bagnano il viso e mi rendo conto che, dentro sé, non ha ancora superato il male che Kepa le ha fatto, nonostante siano tornati insieme. "Ora me ne vado, non ha più senso restare qua."
Si gira di spalle e fa per andarsene, ma d'istinto afferro il suo polso e faccio in modo che stia ferma. Si gira all'istante verso di me e vedo i suoi occhini scuri completamente smarriti. È possibile che una parte remota di sé si rende conto di quanto Kepa sia in errore? Beh... lo spero davvero.
"Ele aspetta... non mi piace che tu stia sola in questo momento, così agitata." le accarezzo il viso e asciugo le sue lacrime con i pollici. "Respira, ci sono io." inizia a respirare in modo più calmo, imitando me, e io mi incanto a guardarla. Dai lineamenti dolci del suo volto, alle sue labbra rosee e piene, ai suoi occhi così pieni di parole. Vorrei davvero annientare la distanza e baciarla finalmente, ma so che non ricambierebbe e finirei per dare ragione a Kepa, allontanandola così per sempre.
"Chris... devo andare." sembra non essere convinta delle sue parole e per qualche secondo mi illudo che voglia stare con me e che anche lei senta questa calamita che ci unisce.
"Vuoi o devi?"
Tentenna nella risposta e abbassa lo sguardo per qualche secondo, poi rinizia a guardarmi dritto negli occhi. "Entrambe le cose. Buona serata, Christian." si allontana delicatamente dalla mia presa e io sento un freddo glaciale colpirmi dentro.
Vorrei non andasse via, vorrei mi dicesse che non vuole davvero che esca dalla sua vita, ma non lo fa. Si volta e si allontana da me. So che non dovrei starci male, che dovrei dirmi che le cose si sistemeranno. Ma probabilmente il fatto che si sta allontanando fisicamente è una metafora, visto che si sta allontanando anche emotivamente e finirò per perderla del tutto.
Resto immobile davanti alla porta di casa mia per non so quanto tempo, a osservare il punto in cui prima c'era lei, mentre mi chiedo se davvero non sia il caso di lasciarla andare, farle fare la sua vita e farle prendere le sue responsabilità, e provare a conoscere qualcun'altra... perché temo che Kepa su una cosa abbia ragione, lei non mi amerà mai, e d'ora in poi non sarà nemmeno più una semplice amica.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top