#4 cose normali tra diciottenni ormonati come noi
Non era una cosa tanto rara per Katsuki, quella di venire per così poco.
Però faceva sempre.. un certo effetto.
Non che avesse difficoltà a durare tanto eccetera eccetera, semplicemente gli era.. più facile? Non ne ho idea in realtà. Aveva la capacità di liberarsi anche senza scopare effettivamente, e potrebbe essere un pregio ammirevole.
Va bene, forse io ne approfitravo, conoscendolo, ma spero di non scandalizzarvi dicendo che vederlo tremante eed esausto a causa mia era piuttosto eccitante.
Come avrei potuto?
Come avrei potuto evitare di eccitarmi vedendolo venire?
Come in quel momento esatto.
Tremava, travolto dall'orgasmo che forse gli avevo concesso troppo presto, aggrappato al mio corpo come se fosse l'unico appiglio in una tempesta, il fiato corto. La nitroglicerina che aleggiava nel cubicolo in cui eravamo infilati, le sue mani calde, caldissime, come in effetti anche tutto il resto del suo corpo.
"È durato.. troppo poco.." lo sentii mormorare, forse più a se stesso che non a me,stringendomi
"Shh non preoccuparti coglione, non sarà mica l'ultima volta che verrai stasera.."mormorai divertito giusto per il gusto di vederlo lanciarmi un occhiataccia infuriata.
Basta insultarlo un po' durante il sesso e poi essere ultra dolce subito dopo, ed è fatta.
Lo presi per le cosce, avvertendo la stoffa dei pantaloni impregnata dei suoi umori, ghignando come un idiota.
"Tu, camera, letto. Ora." Riuscì a dire il biondino, non so con che forza di volontà, abbracciandomi stretto tra le sue braccia, con la testa al di là delle mie spalle, premuta quasi a farmi male.
Mi venne da ridere.
Mi venne genuinamente da ridere al pensiero di quella povera anima in pena che era il mio ragazzo in quel momento.
"Dio santo Katsuki, lo senti cosa cazzo dici?" dissi ridendo, cercando di staccarlo da me spingendolo per i fianchi, ma su irremovibile.
Lui non smise di tremare, si strinse di più a me e mi lasciò un bacio a bocca aperta sulle labbra, che, so di essere stato stronzo, non ricambiai.
Lo scostai sbuffando e lo guardai negli occhi costringendolo a ricambiare prendendolo per il mento.
" Se ti faccio una domanda dovresti rispondere. Lo capisci anche tu quanto sei disperato? Che daresti un rene pur di ricevere un cazzo?"
"No, piantala. Per..aore. Per favore..." Mugugno con un tono lagnoso, ma in qualche modo risoluto, come.se stesse.spegnemdo una vocina fastidiosa nella sua testa.
"Lo prendo come un sì, stupida troietta."
Lo dissi con un tono piuttosto canzonatorio, lo ammetto.
Mi staccai completamente da lui, con l'intenzione di farlo esasperare un altro po', ma evidentemente non era d'accordo.
"No. Col cazzo. Adesso andiamo in came..ra" mormorò per poi dare di nuovo prova della sua forza erculea.
No, ragazzi, il fatto che Bakugou stesse sotto non comprometteva nemmeno un po' la sua prestazione fisica. Forse il fatto che fosse appena venuto si, ma non fu difficile per lui farmi ritornare nella posizione iniziale, anche grazie al fatto che in realtà non alzai un dito per fermarlo.
Mi chinai, costretto dalle sue mani incandescenti che mi circondavano la faccia, e mi sussurrò una frase che non ho molta voglia di riportare, e vidi il suo sguardo cambiare leggermente.
E quando, prima, ho detto che la strada verso camera mia non era mai stata così corta dicevo sul serio.
Ci vollero circa trenta secondi per permettere alle mie gambe di varcare la soglia della mia stanza, lo con un koala biondo in braccio e un lieve problemino nei pantaloni.
Lieve.
Buttai Kat sul letto, letteralmente, sedendomici accanto subito dopo.
"Eiji Eiji Eiji..." borbottava Bakugou.
Una cantilena infinita.
Mi sentivo ribollire il sangue nelle vene, nel cervello, nello stomaco. Nel cazzo.
Soprattutto, nel cazzo.
"Eiji Eiji Eiji.." come se non riuscisse a fermarsi.
Continuava.
Non appena fui seduto per bene, con la schiena appoggiata alle spalliera del letto, le gambe stese malamente verso di lui, i pantaloni che scoppiavano, mi si mise a cavalcioni, come se non facesse altro da tutta la vita.
Cosa che, quasi quasi poteva essere vera.
"Eijiii..."
Frizione.
Immediata, ricercata e amata frizione.
Pacco contro pacco, lui sopra di me, il fiato corto e le guance rosse.
Mi devo essere perso a guardarlo per un attimo.
La visione paradisiaca che si cela dietro allo studente più rigoroso di tutta la UA.
"Dimmelo. Dimmelo che non aspetti altro da tutta la sera" ringhiai, probabilmente, al suo orecchio.
"No no non è... vero non è vero.."
"Anche la storia della scommessa vero? Il tuo unico scopo è sempre quello di venir sbattuto come una cagna in calore?"
"No no io... "
"Sei proprio un caso disperato Katsuki... Quasi quasi mi passa la voglia di fotterti"
"No cazzo no cazzo cazzo Eijiro non azzardarti a..."
"Dimmelo, allora"
Lui alzò lo sguardo che fino a qualche secondo prima era fisso sulle mie labbra, pulendosi con una manica il sangue che usciva da un taglietto sulla lingua che evidentemente i miei denti gli avevano inflitto.
Sospirò.
"Sei un bastardo." Disse infine.
"Ok, lo accetto. E...?"
"E io sono una troia e morirei per essere fottuto.. in questo momento.."
Lo attirai in un bacio decisamente poco, ma tipo pochissimo casto, e mentre lui avvolgeva compulsivamente le braccia attorno al mio collo io gli tolsi i pantaloni con uno strattone. Le gambe completamente sporche dei residui dell'orgasmo di poco prima, tremanti, pallide se non per qualche segno rosso he gli avevo lasciato qualche giorno prima.
La perfezione.
Affondai le dita nei fianchi morbidi, sentendolo sospirare contro la mia bocca.
Mi staccai e lo guardai negli occhi.
Perché va bene tutto, ma lo amo e vorrei evitare di vederlo spaccato a metà.
"Sai che basta che me lo dici e mi fermo, vero?"
"Sì sì, cazzo Eijiro non iniziare a fare fotttuti discor-"
Bene, mi bastava questa. Questa conferma piuttosto precaria.
"Va bene." Mi porsi verso il comodino e afferrai la bottiglietta di lubrificante , lanciandogliela "Fai da solo. Se poi sarò soddisfatto vedrò se accontentarti, mh?"
Ehm... sì.
Si, sono sadico e no, a Katsuki non dispiace.
Lo so.
Non gli dispiaceva anche se sembrava che qualcosa nel suo sguardo si era rotto, frantumato.
Mi guardò come un cucciolo sperduto e aggrottò le sopracciglia, incazzato.
"Col cazzo, coglione..."
Si riavvicinò a me con una scatto felino, prendendomi la faccia tra le mani e cercando di baciarmi. Ridacchiai un po' mentre cercava di avvicinarmi il viso al suo, in un disperato tentativo di convincermi a baciarlo.
Sentivo le lacrime che mi cadevano sulla maglietta.
"Preferisci farlo senza prepararti? Non so quanto ti convenga.." con una spintarella lo feci atterrare sul materasso, godendomi la sua espressione di puro odio nei miei confronti.
Con le dita bollenti, cercò la bottiglietta che aveva abbandonato tra le lenzuola stropicciate qualche secondo prima, e la aprì piano, borbottando qualcosa a proposito del lavoro di mia madre in autostrada. Spremette piano un po' di liquido sulla sua mano, alzando lo sguardo verso di me.
"Puoi almeno non guardarmi..?"
"Che gusto ci sarebbe se non ti guardassi?"
"Ma è.. imbarazzante..?"
"Lo so che è imbarazzante, troietta, lo so."
Forse capì che ragionare con me sarebbe stato inutile.
O forse aveva davvero bisogno di masturbarsi, in quel momento.
Chi lo sa.
Adoravo come il grande Bakugou Katsuki diventasse estremamente timido quando lo costringevo amabilmente a fare cose del genere, e l'ho appurato per la milionesima volta quando quella sera guardai il biondo infilarsi piano un dito nel culo, con lo sguardo basso e le guance rosse di vergogna.
Prima piano, silenziosamente, come a voler evitare che si notasse troppo.
Poi l'abitudine prese il comando, facendolo genere deliziosamente il mio nome, gli occhi rivoltati all'indietro e le dita sottili he si arricciavano e muovevano senza sorta, insaziabili, facendolo contorcere.
Come descrivere i quella visione in tre parole?
Il. Fottuto. Paradiso.
Il mio ragazzo piegato in due che fa davanti ai miei occhi ciò che di consuetudine faceva nella solitudine della sua camera, la temperatura che sembrava alzarsi ad ogni minuto, i versetti puramente erotici che mi riempivano le orecchie.
Bakugou non è mai stato... silenzioso o discreto. Né nella vita di tutti i giorni, dove si può avvertire pa sua presenza a chilometri di distanza grazie alle sue urla, né nel sesso.
Fa una quantità di rumore quasi oscena.
Urla come un pazzo, spesso piange geme ed esplode.
Si.
Esplode.
Cosa potevo chiedere di meglio?
No, davvero, cosa?
Continuai a fissare il mio amabile ragazzo, che cercava di reprimere gli urletti poco virili che gli uscivano dalle labbra, mentre anche il solo lavoro che stava facendo li dietro faceva rumori non proprio casti.
Tre dita che entravano ed uscivano velocente, sforbiciavano ogni tanto, mentre un po' di lubrificante e sperma scivolava giù per le sue gambe tremanti.
Dopo forse sei, sette minuti di quel paradiso, che mi parvero ore, giorni, settimane, Bakugou gemette un'altra volta il mio nome, stavolta cercando di chiamarmi per davvero. Lo sguardo imbarazzato, imbarazzatissimo, e il sudore che gli scivolava dalla fronte.
"Eijiro..." con un filo di voce "Eijiro sono pronto.. ti prego.."
"Sarai pronto quando sarai venuto piccoletto. Non fingere di non ricordarti come funziona"
"Ma sono appena..." la frase che gli moriva in gola "va bene, dammi un.. attimo"
Si, era venuto qualcosa tipo cinque, dieci minuti prima, ma (indovinate un po') volevo distruggerlo un pochino.
Lol.
In ogni caso non ci mise tanto. Dopo un paio di minuti inarcò di nuovo la schiena, con piccole perle lucenti che gli rotolavano dagli occhi, tremando completamente ed urlando qualcosa che era molto simile ad un "porca puttana" ma venuto male.
"Sono tro...po sensibile cazzo.." borbottò tra se e sé mentre affondava per un attimo la faccia nelle lenzuola, sfinito.
Ero talmente duro che faceva male.
" Sensibile eh? Ti ho abituato troppo bene forse? Magari dovresti disintossicarti Katsuki" dissi divertito prendendolo da sotto le ascelle e mettendolo sul materasso con la testa sul cuscino, attento a non schiacciarlo con il mio peso.
"No..no ti prego rimettimi sopra..." disse reprimendo un singhiozzo che gli morì in gola, mentre il petto si alzava e abbassava velocemente nel tentativo di riprendere fiato.
Di solito amava starmi fisicamente sopra, a cavalcioni, fare il grosso del lavoro e decidere un po' i ritmi, farsi arpionare i fianchi e avere la possibilità di baciarmi ogni due per tre. Se invece era talmente stremato da non riuscire ad avere la forza per farlo, magari dopo una giornata particolarmente faticosa, stare sotto di me, sul materasso e probabilmente stretto in un abbraccio, era un modo decisamente dolce di fare l'amore. E sarebbe questo il caso, se non fosse che il suo culo fosse in aria, a qualche decina di centimetri di altezza rispetto alle lenzuola sporche del suo stesso seme.
E il bastardo aveva imparato a capire che quando si ritrova in quella situazione non c'era niente di dolce ed amorevole, solo puro sesso con le redini in mio possesso.
E quando le redini erano in mio possesso, di solito non finiva bene per lui.
"Shh... Tranquillo.. su, non succede niente"
"Sei uno stronzo.."
"Si, si hai completamente ragione."
In in attimo gli tolsi anche i pochi vestiti che gli erano rimasti, la felpa nera e la maglia che gli aveva regalato sua madre a Natale, per rirrovarmelo completamente nudo alla mia mercé.
Si girò di schiena, per guardarmi mentre lo guardavo, con un cipiglio un po' divertito in faccia e le mani che scoppiettarono per qualche secondo prima che riuscisse ad avere l'autocontrollo necessario.
Affondai i denti, piano, nella carne del suo pettorale destro, sentendolo sospirare sotto di me, mentre infilava le dita tra i miei capelli, come se fossero l'unico appiglio possibile.
Cosa che, effettivamente, erano.
Sii Pia o fino al collo, mordendoglielo e baccandomi persino un rimprovero.
"Co.. glione domani mi resterà il cazzo di... segno"
Oh, si.
Gli sarebbero restati molti di cazzo di segni.
Sorrisi in sua direzione e poi arpionai la carne del suo fianco, facendogli spalancare le cosce con l'altra mano, mentre Katsuki me le avvolgeva attorno al bacino.
Mi tolsi con uno strattone i pantaloni della tuta e ringraziai con tutto me stesso il membro della commissione scolastica che aveva proposto di insonorizzare le camere dei dormitori.
Ne fui così grato, pochi minuti dopo, mentre il ragazzo sotto di me urlava come un dannato e io non potevo fare altro che genere cercando di darmi un contegno.
"Cazzo Kirishi- AH" esclamò il biondino, senza riuscire a trattenere una piccola esplosione che mi bruciò la felpa e, se non fossi stato abituato, la spalla, che avevo saggiamente indurito con il mio quirk ancora prima di fotterlo.
Lo guardai dall'alto, contemplando quel casino che era diventato il mio letto, continuando il mio lavoro, affondando nel suo culo perfetto.
Ah, e Bakugou aveva ragione. Era davvero tanto, tanto sensibile quella sera.
Tanto che dopo qualche minuto venne per la terza volta, facendo esplodere le mani incontrollatamente. Mi chinai e chi diedi un bacio, come avevo imparato a fare in quasi due anni di relazione.
Regola numero uno: mai prenderlo in giro.
Regola numero due: mai trattarlo come un "debole"
Regola numero tre: sempre, e dico sempre, ricoprirlo di baci e gensti affettuosi dopo che ha avuto un orgasmo.
Se segue queste regole, sei a cavallo.
Dopo un po' lo seguii anche io, venendo capiosamente dentro di lui.
"Baku..gouu" sospirai deliziato.
Mi buttai accanto a lui nel letto che sembrava un campo di guerra, senza neanche il tempo di respirare prima che un piccoletto nudo con le mani bollenti mi sinfiondasse contro e mi iniziasse a baciare come.se non ci fosse un domani, premendo forte le sulle mie gaunce.
"Sei stato bravissimo Kat.." dissi in un sussurro "ma adesso dobbiamo andare a fare la doccia, sono serio"
Mugugnò qualcosa in risposta, decisamente contrariato.
Mi abbracciò piano, avvolgendomi nel suo calore innaturale a mo' di koala.
"Mi porti tu però"
"Certo che ti porto io, non penso che ce la faresti" mormorai ridacchiando, stringendolo a me.
"Brutto bastastrdo..." disse lui, fingendosi offeso.
"Mh" dissi ridendo e lasciandogli un bacio sul naso "tra un pochino però, sono stanco"
"Tu? Tu sei stando? Grazie al cazzo che sei stanco"
"Su, Kat sei stato davvero bravo, meriti un premio"
Lui si sporse verso di me.
"Un bacio va bene come premio?"
"Direi che si può fare" mormorai prima di lasciargli un lento bacio a stampo sul labbro superiore.
"Ti amo lo sai?" Borbottava sorridendo al suo orecchio, continuando a lasciargli bacetti a stampo un po' ovunque.
L'ho già detto che dopo il sesso siamo super carini e coccolosi?
"Lo so." Rispose tranquillo lui, sorridendo piano. "Sono fantastico"
Brintolai.
"Dovevi dire 'ti amo anche io Kirishima' "
Sorrise, incredibilmente.
"Ti amo anche io Kirishima. Ma penso comunque he tu sia un infame."
"E io penso comunque che tu sei una puttana che non sa vincere una stupida scommessa."
Ridacchiai, mentre il suo sguardo tornava serio.
"Non ho mai detto di avere perso."
Lo guardai confuso.
"Ho ancora tutto il tempo del mondo per vincere."
E qui le cose si fecero interessanti.
SPAZIO AUTRICE.
ce l'ho fattaaaaa è uno schifo ma ce l'ho fatta.
Scusate il ritardo l'ho scritta male e di fretta, alma ce l'ho fatta
Come vi è sembrata?
Ci vediamo lunedì 😁👍
-rich
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