Capitolo ventuno. || Cute as a bitch. ||

- Crystal. - Invoca una voce, ma io continuando ad abbracciare il mio caldo cuscino fingo di non sentirla.

- Crystal, svegliati. - Una mano mi scuote la spalla, mugolando mi copro con il lenzuolo.

- Crystal, devo parlarti! - Urla la voce.

Scopro un leggera parte del mio viso incrociando due occhi verdi.

Che cazzo ci fa lui in camera mia?

- E' un incubo. - Sussurro gattonando sotto le coperte fino all'altra parte del letto.

- Torna qui, ti prego. - Borbotta lui.

Prima ancora di scoprirmi, trovandomi dall'altra parte del letto, cerco sul pavimento i pantaloni del mio pigiama.

Dormire in mutande mi piace molto di più ultimamente.

Trovati li indosso sotto le coperte e sbuffando mi alzo un secondo dopo. - Cosa c'è che non va, Chris?

- Ieri non abbiamo avuto modo di parlare. - Si mette seduto sul mio letto cercando di accennare un sorriso, ma non glielo permetto fulminandolo con lo sguardo.

So che ha fatto lo stronzo con Harry, e questo ancora non lo capisco.

- Di cosa vuoi parlare? - Sbotto sollevando gli occhi al cielo, poi ci indico. - Io e te non abbiamo nulla da dirci, Christopher.

- Senti, mi dispiace sul serio per aver chiuso in quel modo la nostra amicizia, mi manchi un casino.

Il fatto che si stia mordendo il labbro in questo momento non mi tocca per niente.

Sollevandomi dal letto vado verso la mia camera armadio, il bello della mia camera è che è davvero enorme.

Ho file infinite di vestiti, ed un casco abbinato ad ogni paio di converse.

- Non vuoi che ti dia una spiegazione? - Urla dall'altra parte.

Dio, quanto è irritante?

- Sinceramente, al momento mi passa per il cazzo una qualunque spiegazione tu voglia pormi.

Stacco dalla gruccia una felpa nera e la indosso alla svelta sopra la canottiera bianca che avevo.

In tanto che scavo tra le centinaia paia di jeans che posseggo ascolto la voce di Chris continuare.

- Cait era molto gelosa della nostra amicizia ed io non sapevo che fare, sai che non sono bravo con le relazioni. Mi comporto da..

- Stronzo? - Ipotizzo con un sorrisetto.

- Inesperto. - Corregge leggermente irritato. - Forse se ti avessi dato una  possibilità..

- Ehi, ehi, ehi. - Esco dalla cabina armadio ritornando di fronte a lui. - Non rimettere in mezzo quella storia, sono passati mesi, non provo più un cazzo per te. Dimenticati di tutto, dimenticati di noi.- Lo indico e noto i suoi occhi chiari fissarmi le gambe.

Seguo il suo sguardo accorgendomi di non aver calzato i jeans dopo aver rimosso i pantaloni del pigiama.

Credo che uno schiaffo morale al momento sia inutile.

Ormai non provo nemmeno più imbarazzo per una situazione del genere, ci ho fatto l'abitudine alle mie figure di merda.

- Guardami nelle palle degli occhi. - Schiocco le dita di fronte alla sua faccia imbambolata.

Accovacciandomi verso di lui gli ripeto attentamente tutto ciò che ho ripetuto a me stessa nelle ultime ventiquattrore. - Io non provo più nulla per te, anzi, quello che provavo era totalmente insignificante.

Il tempo che le sue le labbra si schiudessero ed ecco che la porta di camera mia si apre ancora una volta.

- Crystal alza il culo dal.. - Harry cambia immediatamente espressione quando nota la scena di fronte a sé. - Che cazzo?

Sento il viso andarmi a fuoco mentre mi rimetto in posizione retta. - Non è come sembra.

- Facciamo che rientro e ti do il tempo di levarmi di fronte questo teatrino pietoso dove lui si eccita guardandoti le gambe, va bene? - Fa un sorriso irritato sbattendosi la porta dietro una volta essere uscito.

Sgrano gli occhi puntandoli sull'erezione di Chris, com'è possibile?

Non l'ho mai eccitato prima, e mi ha vista in costume o in queste situazioni un milione di volte.

Scatto nell'armadio a calzare i pantaloni mentre lui si sistema, nervosamente, il rigonfiamento sui pantaloni alzandosi dal letto.

Sento la porta bussare ed imbarazzata esclamo: - Avanti!

- Buongiorno Crystal. - Sorride Harry verso di me, corrucciandomi non so che dire. - Ciao faccia di cazzo. - Si rivolge a Chris e lui alza gli occhi al cielo.

- Sono qui per fare quello che quel coglione avrebbe dovuto fare, ovvero avvisarti che la colazione ci attende.

- Scendo tra un secondo. - Lo avverto e lui non ha nessuna intenzione di uscire.

- Se è solo un secondo allora lo passo qui con te. - Si stende praticamente sul mio letto lanciando occhiatacce omicide a Chris, impossibile non percepire la negatività tra quei due.

- Tranquillo non stavamo facendo niente. - Si difende il mio vecchio amico attraversando la stanza.

Harry scatta immediatamente in una roca risata spostandosi i capelli dalla fronte. - Guarda che lo so, quel tuo cazzo moscio non arriverebbe alla mia lunghezza nemmeno con una scaletta.

Sgrano gli occhi scoppiando a ridere, quando poi mi rendo conto della crudeltà della cosa mi tappo immediatamente la bocca.

- Perché non lo chiedi a Crystal? Non direbbe lo stesso. - Con un ghigno si riferisce alla mezza sega di anni fa.

Sbianco.

- Ora mi stai fottutamente provocando. - Harry scatta dal letto andandogli contro.

- Perché ti gasi così tanto? - Ride fintamente il biondo. - Non è la tua ragazza, non lo sarà mai.

Harry si morde il labbro inferiore per non esplodere.

Sono uno di fronte all'altro, saranno quindici centimetri quelli che li dividono.

Io li fisso stupefatta. Cosa sono? Cani che marchiano il territorio?

- Non ti senti nemmeno leggermente ridicolo? Non fai altro che leccarle il culo sperando che lei ritorni da te, ma non succederà. - Commenta il riccio, di circa cinque centimetri più alto.

Mi sono messa a fare la geometrica adesso, conto i centimetri?

Chris non dissuade il sorrisetto sulle sue labbra, ma non ha tempo di replicare che Harry lo interrompe.

- Io almeno ho avuto le palle di leccarle qualcos'altro. - Spalanco la bocca all'unisono col biondo.

Immediatamente prendo la prima cosa che avevo sul letto e la lancio in faccia ad Harry. Ovviamente era un cuscino, cosa potevo avere sul letto?

Anche se da me bisogna aspettarsi di tutto.

Certamente, e al momento gli avrei lanciato l'intero comodino se ne avessi avuto la voglia.

- Che cazzo?

- Tutto questo testosterone mi sta dando allo stomaco! - Strillo. - Io non posso svegliarmi e ritrovarmi due emeriti imbecilli che cercano di sfidarsi a chi piscia più lontano.

- Ha iniziato lui! - Si indicano a vicenda.

Sono per caso caduta in un vortice spaziotemporale e tornata ai tempi dell'asil dove i bambini, pur di corteggiare una bimba, si tiravano dietro le macchinine?

- Chris esci immediatamente fuori di qui, o qualsiasi cosa tu voglia dirmi dimmela ora o taci per.. cioè insomma hai capito. - Gesticolo verso di lui.

Scruto la mascella serrata di Harry mentre lo sguardo di Chris si fa ancora più cupo.

- Quindi? - Lo incinto mimandolo di continuare con una mano.

Non solo mi stanno irritando, ma mi fanno anche venir fame.

Ho il ciclo, cazzo, sono praticamente una donna incinta senza bambino e loro abusano della mia fottuta pazienza.

Chris si sporge verso Harry, sussurrandogli qualcosa all'orecchio. Rimango sbigottita di fronte ai suoi occhi verdi che lentamente si aprono sempre di più, i suoi muscoli si tendono visibilmente.

Che cosa gli sta dicendo?

- I tuoi genitori hanno invitato i miei per colazione, ecco perché mi trovo qui. - Sorride Chris come se niente fosse successo.

- Scendo a salutarli tra un minuto.

- Perfetto, ci vediamo giù. - Esca da camera mia con un sorriso soddisfatto sulla bocca.

Questo ragazzo non può assolutamente essere quello per cui avevo una cotta.

- Che cosa ti ha detto? - Chiedo ad Harry.

- Uhm.. - Sussurra la sua voce roca. Poi scuote la testa sospirando, facendomi rimanere in uno stato di confusione. - Niente di particolare.

- Ne vuoi parlare? Non so perché si comporta così con te, magari è geloso ma..

- Non ne ha nessuno motivo.

- Lo so. - Dichiaro. - Era una supposizione.

- Perfetto. - Semplicemente annuisce. - Io scendo, ti aspetto giù.

- Harry aspet.. - Non ho il tempo di chiamarlo che ha giù chiuso la porta dietro di sé.

Questo week-end non finirà mai.

***
Per tutto il pomeriggio Harry è stato fuori con Thomas ed io sono stata chiusa in camera mia con Nicole.

Che cosa le ho detto? Tutto ciò che è successo la stessa mattina tra i due leoni affamati.

Lei è rimasta incredula, stupefatta, le ho dovuto raccontare della mia vecchia cotta per Chris e cose così.

Non le ho accennato nulla di perverso in tutto ciò, le verrebbe un colpo e nulla mi assicura che non lo racconterebbe a mio fratello.

I genitori di Chris sono andati via subito dopo colazione, quindi non ho dovuto subirmi la loro presenza per il resto della giornata.

Nicole è molto più simpatica di quanto sembri, abbiamo parlato molto più di quanto mi sarei immaginata.

Ho riso parecchio e per un attimo ho anche evitato di pensare che, una volta essere tornati, Harry mi ha spudoratamente evitato fingendo che gli interessassero i viaggi di mio padre.

Siamo seri? Un viaggio a Tokyo è più interessante di me? Cazzi suoi.

Nell'esatto momento in cui esco dalla doccia incontro mia madre con un sorriso spalancato sulle labbra.

Ciò non indica mai nulla di buono.

- Indovina un po'..

- Merda no! - Esclamo. - I tuoi indovinelli sono orribili, mamma.

Lei sembra praticamente stupita, magari si è scordata come sono solita rispondere. Le faccio un sorriso di scuse.

- Pulisciti la lingua col sapone. - Mi trucida con i suoi occhi chiari. - Questa sera tuo padre è stato invitato ad un ricevimento, ovvero una cena davvero importante per il suo lavoro. Il grande ambasciatore inglese lo vuole nella sua villa tra qualche ora, ci saranno un sacco di persone considerevoli e tutti noi siamo stati invitati a parteciparvi.

- Io non verrò.

- Tu verrai ed indosserai un vestito.

- Io non verrò. - Ribadisco, tranquilla, tanto so di non andarci.

- E' così che la metti? - Angeline Bouvier fa un ghigno che non le avevo mai visto prima.

Questa sua nuova versione mi spaventa e non poco.

Non passano due ore che mi ritrovo seduta nella limousine privata di mia madre, con alla guida John.

Ho in pratica messo il broncio e mi rifiuto di parlare a chiunque.

In questa limousine ci siamo io, mia madre, Nicole ed un'amica fidata della mamma.

Perfetto.

Indossando un ridicolo abito nero che mi stringe sui fianchi scendendo morbido sulle gambe, mi sento un'altra persona.

E fa abbastanza fresco che mia madre poteva almeno permettermi un vestito con la schiena coperta, e invece trovava più ideale una scollatura anche dietro.

C'è un'apertura su una delle gambe, che finisce giusto prima dell'inguine, fantastico.

Per non parlare della scollatura a cuore, che stringendosi fa risaltare ancora di più la mia patetica terza.

Ho un insolito chignon ricoperto di lacca, con qualche boccolo sul viso che mi da quell'aria da principessa sul pisello.

Sono praticamente la sua bambola da collezione.

- Cerca di sorridere di più quando saremo lì. - Consiglia mia madre coprendosi le labbra con un lucidalabbra chiaro.

La guardo attentamente. Mi prende in giro?

- Come faccio a sorridere con questi trampoli ai piedi?

- Non sono mica così alti. - Constata Nicole. Da che parte sei?

Ovviamente lei indossa lo stesso abito lungo, blu, ed incrociato dietro la nuca.

I suoi capelli perfettamente biondi le vanno lisci dietro la schiena, rivendicando il suo aspetto da regina del ballo studentesco.

Lei ovviamente è stupenda, Thomas non poteva non innamorarsi di lei.

Immagino la sua faccia quando la vedrà vestita così.

Quasi dimenticavo, i ragazzi si sono avviati prima con papà, e quindi non ci hanno nemmeno viste.

Cosa succederà questa sera con Harry? Spero almeno che si degnerà di parlarmi, non abbiamo più riaperto il discorso da questa mattina.

- Signorina Strous? - Scuotendo la testa noto la mano tesa di John che si offre ad aiutarmi a scendere, accorgendomi solo ora di essere rimasta l'unica.

- La vedo distratta, va tutto bene? - Domanda preoccupato chiudendo lo sportello.

- Smettila di darmi del tu. - Sospiro. - Non va propri tutto bene, Harry si comporta in modo strano oggi.

Riesco a confidarmi con John molto più di quanto ci riesca con mia madre.

- A me può dirlo, c'è qualcosa tra di voi?

Socchiudo le labbra scuotendo la testa, non so che rispondergli a dire il vero.

- La conosco da quando è nata. - Sento la sua mano accarezzarmi la schiena e cedo lentamente. - Quel ragazzo le piace?

- No, non in quel senso. - Ammetto, decisa. - Solo che noi abbiamo.. fatto una specie di accordo.

- In che senso? - Camminiamo lentamente verso l'entrata, mia madre e le altre devono essere già dentro. Non mi hanno nemmeno aspettate, ma lo immaginavo, mia madre odia essere in ritardo.

- Noi.. stiamo andando a letto insieme, senza mischiare i sentimenti.

E' la prima persona a cui lo dico, mi sento tradita da me stesso e percepisco la pelle rabbrividirmi.

- E adesso cosa sta succedendo, lui si comporta in modo strano?

Sorprendendomi del fatto che non mi stia criticando rimango lì ad annuire.

- Capisco. - Passa le dita vecchie e stanche sui baffi bianchi. - Cerca di essere sempre te stessa, non negare più quello che provi. Che sia odio, amore, amicizia ed indifferenza. Non devi star sbagliando per forza, da libero sfogo al tuo cuore.

- Sei sempre cos saggio, vecchio bastone. - Con un enorme sorriso lo abbraccio, di fronte alle porte della grande villa.

- Combatti per te stessa Crystal. - Sussurra nei miei capelli e io non riesco a smettere di ringraziarlo.

Forse è veramente quello che dovrei fare, combattere per me stessa e fregarmene di tutto ciò che credo di star sbagliando.

Insomma, chi può decidere ciò che faccio non è la cosa giusta?

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Ho una sorpresa per voi, per un po' aggiornerò più veocemente questa storia avendo i capitoli già pronti! Tenetevi pronti per un'ondata di aggiornamenti, un bacio. x

Sul gruppo ci sono parecchi avvisi: "Sabrynex's Group" fateci un salto x

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