Capitolo diciotto. || But not with James.||
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Harry's POV.
Ho appena finito di preparare la borsa per il fine settimana dagli Strous, ci ho infilato dentro appena un paio di magliette e dei jeans puliti.
Non so cosa succederà, sarà sicuramente un casino ed io devo cercare di tenere lontano le mani di fronte ai genitori di Crystal.
Chiudo la cerniera e la poso sul letto, sto per slacciarmi la cravatta quando sento una porta chiudersi violentemente.
Questa giornata scolastica è stata tremenda, mi sembrava di essere ritornato al liceo.
James e Crystal mi hanno spudoratamente evitato tutta la mattina, hanno anche saltato il corso di musica insieme.
Ciò è veramente ridicolo: James non ha mai saltato una lezione di musica.
Crystal, poi.. Perché si sono allontanati insieme? Senza dire nulla.
Ho chiesto a Tony e mi ha detto di non aver visto James tutto il giorno.
Io però li ho intravisti scambiarsi dei sorrisi all'entrata, so che sono stati insieme tutto il tempo.
Inizio a togliermi la camicia bianca, aderente alla mia pelle sudata.
Ho bisogno di un bagno.
Un urlo agghiacciante mi lascia scivolare la camicia dalle mani, mi guardo intorno perplesso prima di precipitarmi fuori dalla mia camera.
Thomas è in corridoio con una camomilla tra le mani.
E' ancora in uniforme scolastica e i capelli biondi ordinati dietro le orecchie.
Perché è sempre in ordine? Io al contrario sembro esser uscito dalla lavatrice.
Studio la sua espressione divertita che fa contrasto con la mia alterata.
«Che cazzo era quello?» Ho il respiro affannato per il colpo mancato a causa dello spavento.
Thomas è tranquillissimo e soffia sul liquido dorato che ha in mano. «La mia sorellina.»
«La tua sorellina sembra il diavolo della Tasmania.»
Lui sogghigna, annuendo. «Già.»
Faccio un passo verso di lui portando gli occhi sulla porta bianca chiusa. «Che ha?»
«Insomma.. lei..» interrompo Thomas spalancando la porta di Crystal.
Ricevo immediatamente un cuscino contro la faccia e un altro contro il petto.
Il suo profumo mi avvolge in un attimo, e provo, disperatamente, ad ignorarlo.
Urla di nuovo, e io mi scopro la faccia per guardarla. «Che cazzo ti prende?»
Lei si volta e i capelli le volano dietro la schiena. «Cosa cazzo vuoi?» Sembra una leonessa.
«Sapevo che fossi matta, ma non mi aspettavo fino a questo punto!»
«Harry, esci immediatamente!»
Insisto e faccio un passo avanti, lei indietreggia di uno e noto il rossore sul suo viso.
La guardo meglio, guardo i suoi capelli mossi e messi in disordine, gli occhi che mostrano una rabbia inaudita e le mani che vorrebbero lanciarmi qualcosa indosso.
«Si può sapere..»
«Fatti i cazzi tuoi, coglione.»
Spalanco la bocca e la mandibola quasi mi cade a terra.
Sapevo avesse una lingua lunga e affilata, ma non così tanto.
Thomas accanto a me fa un sorrisetto. «Sei rimasta la stessa.»
Le si avvicina, calmo, porgendole la camomilla. «Ecco a te, sorellina.»
Crystal sembra ancora più arrabbiata. «Ti avevo chiesto del tè.»
«No, avevi chiesto della camomilla.»
«Ti ho detto che ti avevo chiesto il tè!» I suoi occhi si bloccano in quelli del fratello.
Io sono ancora lì a fissarli, non sapendo cosa fare o dire.
«Forse gli avevi chiesto la camomilla.»
«Smettila di contraddirmi, coglione.»
«Smettila di chiamarmi coglione.»
La guardo e sembra sul punto di piangere.
«Crystal no!» Thomas corre ad abbracciarla e io sono ancora più confuso.
Qualcuno mi spiega cosa sta succedendo? Crystal sembra sul punto di esplodere, è più strana del solito.
«Qualcuno mi spiega cosa sta succedendo?»
Thomas stringe Crystal con un braccio e mima qualcosa con le labbra. «Mestruazioni.»
«Cavolo.. allarme mar rosso» dico, quasi disgustato, ma divertito.
Avrei dovuto capirlo subito!
Thomas alza gli occhi al cielo ma mi ignora bellamente.
Le tocco la fronte con un dito, punzecchiandola. «C'è un rimedio? Sembra un soldato maschio con le tette.
«Fratello, non sai come ha conciato per le feste il suo vecchio amico, praticamente era pieno di lividi ovunque!»
Mugolo in disapprovazione.
La cosa peggiore è che non potrò scoparla per un po'.
Sì, sarò sincero e completamente schietto.
Mi spiace non poter sfruttare il suo corpo per questa manciata di giorni.
Sì, saremo stati comunque dai suoi genitori e sì, la situazione dopo l'incidente al cinema è diventata un po' più complicata, ma mi dispiace comunque stare lontano da lei.
Carnalmente parlando, si intende.
Rilasso le spalle. «Scherzi a parte. Quando partiamo?»
«Tra non molto. Sto aspettando che Nicole sia pronta, la andiamo a prendere direttamente da casa sua.» Thomas da un'occhiata all'orologio sul suo polso. «In effetti dovrei chiamarla, altrimenti non arriveremo nemmeno per cena.»
«Ottimo.» Lancio un'occhiata a Crystal che posa il capo sul petto del fratello. «Perché non ci lasci soli? Bado io a Taz.»
Thomas annuisce e, dopo aver lasciato un bacio sulla fronte della sorella, esce dalla camera chiudendo la porta alle sue spalle.
Io mi lascio andare in una risata. «Sul serio hai il ciclo? Stai confermando la tua femminilità?»
Lei mi guarda come se vorrebbe uccidermi. «Dovrei avere una mazza da baseball sotto al letto, aiutami a ricordarmi come usarla in modalità "arma di distruzione di massa".»
Le stringo i fianchi tra le braccia, avvicinandola a me. «Chissà perché da arrabbiata mi piaci ancora di più.»
«Io ti piaccio in ogni fase, in continuazione. Pendi praticamente dalle mie labbra.»
Sulle mie labbra si libera un sorriso accattivante, prima che una mia mano scivoli contro il suo sedere per stringerlo in una morsa. «Ci sono momenti in cui mi piaci un po' di più» glielo sussurro, mordicchiandole il loro.
Crystal mi allontana per le spalle, divertita. «Sei incredibile.»
Io le sorrido passandomi una mano tra i capelli. «Non sai quanto mi divertirò a prenderti per il culo per il resto del fine settimana.»
Lei alza gli occhi al cielo. «Stai iniziando ad essere veramente inopportuno.»
Sollevo un sopracciglio. «Io? Inopportuno? Sono il ragazzo più sensibile che tu conosca.»
Crystal si volta ad infilare della biancheria in una valigia. Io mi siedo sul suo letto, ancora a petto nudo, ed afferro un paio di mutandine rosa di pizzo. «Non dovresti usare qualcosa di diverso? Non so, magari chiedo a mia nonna di mandarti qualcosa.»
Crystal me li strappa di mano. «Ti taglio le palle e te le vendo su..»
«..ebay?» Le sorrido beffardo, anticipando la sua battuta, già usata.
«Sai cosa ti dico?» Fa un passo verso la sua libreria, afferrando qualcosa.
Io mi alzo dal letto. «Cosa?»
«Che anche io mi divertirò a prenderti per il culo per il resto del fine settimana.» Si volta, minacciandomi con delle forbici.
Io le sorrido. «Sarà un piacere sopportarti.»
Crystal's POV.
«Quanto manca?» Chiedo, portando la fronte sul vetro del finestrino.
«Lo hai chiesto due secondi fa.» Mi fa notare Harry levandosi una cuffia.
«E tu puoi smetterla di farmelo notare?» Lo fisso mentre sfoggia uno di quei suoi soliti sorrisi.
«No, se ogni volta che te lo faccio notare ti arrabbi. E' divertente.»
«Oh, che bello, qui qualcuno si diverte» sbuffo.
«In ogni caso manca ancora un'oretta.» Interviene Thomas alla guida della sua Peugeot 208, un'auto economica e di poca classe. «Tesoro, che ore sono?» Chiede mettendo una mano sulle ginocchia della sua bionda.
Nicole fa un sorriso che spegne il sole e gli risponde. «Sono le sette in punto.»
«Ho una cazzo di fame.» Commentiamo insieme io ed Harry.
Ci guardiamo imbarazzanti mentre i due in avanti scoppiano a ridere.
«Sul serio, ho fame» lo informo, sporgendomi in avanti.
Mio fratello mi guarda male e Nicole fruga nella sua borsetta.
«Ho solo delle caramelle al limone.» Fa spallucce e me lo offre, ma preferisco rifiutare.
I due innamorati iniziano una conversazione per quanto riguarda la famiglia di Nicole, ed io ne approfitto per rivolgere la mia attenzione ad Harry.
C'è una notevole quantità di spazio che ci divide e la invado completamente, facendo incontrare le nostre gambe.
Lui lo nota e le fissa, prima di sollevare lo sguardo verso di me. Capisce che voglio chiedergli qualcosa e rimuove entrambi gli auricolari.
«Che c'è?»
«Volevo farti una domanda.»
Aggrotta la fronte. «Spara.»
«Ieri sera, al cinema, mi spieghi cosa ti è preso?» Lo sussurro, mentre lui fissa mio fratello ridere insieme alla ragazza.
«Non so di cosa tu stia parlando.»
Sbuffo. «Eri abbastanza nervoso.»
«Quel film non ti piaceva.»
«Harry, non aveva importanza. Non volevo ferire Jam, mi è sembrato carino da parte sua invitarmi ad uscire.»
Lui fa passare la lingua tra i denti e non sposta lo sguardo dai miei occhi. «Però se provassi a farlo io rifiuteresti, giusto?»
Cosa?
Che cazzo ha detto?
Indietreggio appena.
Io non potrei mai uscire con Harry, è come mischiare due fiumi in tempesta.
Andiamo! E' Harry!
Chi esce con il proprio amico di letto? Cioè, migliore ed unico amico di letto.
Non ha senso. So che mi sta prendendo in giro e risponderò a tono.
«Lo sai che è diverso.»
«Perché?» I suoi occhi sono così seri da farmi rabbrividire.
«Perché noi due andiamo a letto insieme e non è la stessa cosa. Ci sono certe cosa che non possiamo fare, perché sarebbe come mischiare alcune cose e dunque..» borbotto, parlando a vanvera.
Harry non smette di guardarmi negli occhi, prima di afferrarmi gentilmente un braccio per avvicinarmi maggiormente a sé. «Voglio solo sentirti dire che non ci scoperai.»
«Tu smetterai di farlo con Jessica?»
Nicole alza al massimo il volume della radio, per poi scusarsi. «Sbaglio sempre con questo aggeggio.. quale..»
«Faccio io» si offre Thomas, aiutandola.
Torniamo a noi.
«E' un problema per te?»
Certo che no!
«Sì! Cioè.. no, ovvio che no.»
Si può sapere che mi prende?
«Hai detto di sì.»
«E' stato il ciclo a parlare per me.»
«Li senti? Gli specchi sulla quale ti stai arrampicando, Strous?»
«Di che state parlando?» Interviene Thomas.
«Nulla.» Rispondiamo all'unisono.
Ora basta con questo coro gospel.
Stringo il braccio di Harry, pretendendo una risposta. «Quindi?»
«Non smetterei.» Risponde, schietto.
Non so perché ma non è la risposta che mi aspettavo.
Le mie braccia si posano sul mio grembo e stringo il cellulare tra le mani.
«Farò lo stesso.»
«Puoi fare ciò che ti pare, purché non sia con James.»
Mi volto a guardarlo. «E perché?»
«Perché è il mio migliore amico!» Harry si rende conto di aver urlato e lancia un'occhiata ai ragazzi davanti, ancora persi nel loro mondo.
«Tu, però, vai a letto con la sorella del tuo migliore amico. Sei ipocrita.» Gli sussurro all'orecchio, piegando una gamba sul sedile spingendomi verso di lui.
«E' diverso! Non potrei andare a letto con la stessa ragazza con cui ci va un mio amico.» Spiega.
«E' solo per questo?» Abbasso le spalle, indietreggiando un po'.
Harry mi fissa negli occhi per un po' e, impassibile, mi risponde. «Certo.»
Sollevo il mento con un pizzico di orgoglio. «Sta tranquillo che non succederà.»
Lui non mi risponde e si riporta gli auricolari nell'orecchio fingendo che questa discussione non ci sia mai stata.
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