Occulta (parte prima)

Si svegliò completamente rintronato. Guardò l'orologio:
17:10. 17:10. 17:10.
-MA PORCHISSIMA DI QUELLA SOTTANA!!- esclamò.
- Buon svegliato, signore .- lo salutò Blinky, saltellante come al solito.
- Blinky, a che ora è la Partenza?-
- Alle cinque e quaranta, alla PSP .-
- PSP?-
-Piazza Segreta della Partenza. -
Lorenzo si alzò e si rese conto di avere un pigiama.
Senza perdersi in chiacchiere, si vestì con la divisa da Occulta.
Velocemente si Smaterializzarono (con conseguente vomito da parte di Lorenzo) alla PSP. Era, più che una piazza, un porto circolare.
Anzi.
Era una piazza sospesa in aria da potenti Incantesimi di Levitazione e protetta dal Disilludincanto, che la faceva risultare invisibile agli occhi babbani.
Inoltre, questa piazza si apriva di cinque metri esatti su un ponte di legno, alla quale erano "ormeggiate" alcune barche munite di ali d'aquila e polena con la faccia del medesimo animale.

Allora. Mi sento importante perchè ho usato il termine "medesimo".

Lorenzo rimase incantato alla vista di quelle magiche imbarcazioni. Certo, suo padre e sua sorella gli avevano parlato gli Occulta, ma solo ricordando episodi e definirla "semplicemente unica e meravigliosa".
Mai come in quel momento Lorenzo fu d'accordo con il padre come adesso.
Una voce forte risuonò, interrompendo il flusso di pensieri di Lorenzo.
- TUTTI SULLE BARCHE! DIREZIONE: OCCULTA!-
Fu un'attimo. Tutti gli studenti si ammassarono per assicurarsi un posto vicino a tal de' tali o nella barca più grande (che poi non c'era, erani tutte di dimensioni uguali) e Lorenzo caracollò all'ultima barca, dove c'erano altre tre persone. Un ragazzo con gli occhiali squadrati stile
rai-ban, una ragazza con occhiali tondi di plastica, ed un'altra senza occhiali, bassa e piegata su di un foglio. Lorenzo guardò il molo, dove Blinky lo salutava sorridente. Lorenzo prese la sua valugetta e la posò sulle gambe. L'altra, quella Espansa Irriconoscibilmente, era già ad Occulta, mentre quella che aveva in mani era una semplice ventiquattr'ore, contenente bacchetta, Famiglia Brunetti, guida alla famiglia, il calderone (che era sottoposto all' Incanto Riduttivo) e le altre cose da Occulta.
Dopo un minuto, Lorenzo decise che era ora di fare conversazione.
- Buon giorno!- dissi.
- Ciao. - disse il ragazzo con gli occhiali
- Ciao. - disse la ragazza con gli occhiali.
- Mh- mugugnò quell'altra. Solo allora Lorenzo si accorse che srava disegnando qualcosa. Qualcosa che era molto simile ad un vecchio. Per osservare meglio il disegno, Lorenzo si sporse un po' troppo, e la ragazza se ne accorse. Sollevò il capo velocemente. I suoi occhi si fusero nei suoi. L'azzurro con il marrone. In quell' attimo, Lorenzo sentì il cuore perdere un colpo, per poi recuperarlo con velocità, ed il battito normale del suo cuore (Tum. Tum. Tum) accellerò non di poco (Tum tum tum tum tum tum) insieme al suo respiro. In quell' attimo, Lorenzo capì davvero la frase inglese lost in her eyes. Perchè lui lo era. Era perso nei suoi occhi, ad un palmo dal suo viso, e non era certo di voler trovare la strada per uscire. Ma il problema degli attimi, anche quelli fuggenti, è che durano solo un attimo. Lei sbattè le palpebre, interrompendo quel meraviglioso contatto.
- U- hu, qualcuno è innamorato!- esclamò il ragazzo con gli occhiali, seguito dalla risata della ragazza.
- Oh, bacia la Silvia e non rompere!-
- COOOSA?- esclamò il soggetto in questione, mentre il ragazzo scoppiava a ridere.
- I- IO E QUEL COSO INSIEME?- esclamò la Silvia.
- 'quel coso ' ha un nome, rintronata!- la rimbeccò il ragazzo.
- Sì, e fa piuttosto schifo, Matteo .-
- Mi ritengo offeso. Diglielo tu, Azzurra, che ho un nome angelico. -
- Certo, come no, purissimo- rise la ragazza. Lorenzo non potè fare a meno di notare di come il suo sorriso fosse cristallino.
Quando le risate si spensero, Matteo assunse un aria professionale e disse: - È tempo .-
Le altre due sbuffarono sonoramente.
- Maddai! È logico che debba farne parte!-
- Ah, sì, e secondo quali criteri?- chiese Azzurra.
- Secondo gli stessi di tutte le altre volte .-
- Si, come quando hai cercato di farlo con un Babbano - lo rimbrottò Silvia.
- Bene, allora siamo tutti d'accordo .- disse Matteo ignorandola.
Si volse verso di me e disse:
- Qual è il nome col quale tu chiamano i tuoi genitori?-
- Lorenzo..?-
- Bene, Loreno...-
-Lorenzo- lo corresse.
- Fammi finire. Allora, stammi a sentire.

Quando ero solo un bambino innocente di sei anni, io e i miei genitori salimmo su un treno. Ma il bigliettaio pensava ad altro mentre faceva i biglietti, perciò mi assegnò posti vicino ad una tizia, che guarda caso era mia compagna di classe. È qui seduta accanto a me. Capii subito che era una strega, perchè faceva ghiacciare e sghiacciare la bottiglia d'acqua che aveva in mano. Poi, un giorno, in classe nostra arrivò questa persona di fronte a te. Capimmo che era una strega perchè, senza farsi vedere dagli altri Babbani, i suoi disegni si muovevano. Così fondammo la Amici per Caso Fratelli per Scelta, meglio conosciuta come "A. C. F. S.".
Cercammo molto spesso di reclutare nuovi Simpatici, ma erano tutti o poco simpatici o Babbani. Perciò ti chiediamo: vuoi tu entrare nel nostro gruppo?

Lorenzo rimase momentaneamente fermo. Matteo lo guardava negli occhi, da dietro le lenti dei suoi occhiali.
- Beh... si, va bene...- disse insicuro. Quel ragazzo gli era simpatico, ma al contempo lo spaventava. Azzurra sbuffò:
- Mai sentita frase più stupida. Anch'io commisi lo stesso errore, anni fa. Gi dissi "ok, va bene". Successivamente mi ritrovai con i disegni ricoperti di fango .- e scoccò un' occhiataccia a Matteo.
- Giocavamo a fare castelli di fango con la magia, avevo otto anni... cosa vuoi che potessi saperne, io, se i tuoi disegni erano e proprio ?-
- Eppure gli occhi non ti mancano...- disse ironica lei.
Passarono il resto del viaggio a ridere e scherzare, e furono interrotti solo da un rumore profondo. All' impercettibile ondeggiare delle barche si sostituì una stabilità sovrannaturale. Poi una voce gentile ma forte ruppe il silenzio:
- Su, tutti fuori dalle barche!-
Matteo e Silvia si alzarono immediatamente, perchè non avevano bagagli. Lorenzo e Azzurra, invece, rimisero tutta la loro roba lui nella mia valigetta, e lei i disegni in una cartella stracolma di schizzi e robe varie.
Si alzarono e si avvicinarono a Silvia e Matteo, che erano incantati a guardare qualcosa. Lirenzo vide Matteo che si avvicinava a Silvia e le mettava la mano nella sua. E Silvia che non faceva niente. Lorenzo e Azzurra si guardarono, e si scambiarono uno sguardo d'intesa. Lorenzo si avvicinò ai due e...
- Ehm Ehm!-
Come si aspettava, i due su staccarono e diventarono rossi.
- Allora, andiamo?- chiese Azzurra - o vogliamo rimanere con le mani in mano?-
Mentre Silvia mandava messeggi di imbarazzo e furia e Matteo tossiva, Lorenzo e Azzurra scoppiarono in una fragorosa risata. Poi, si voltatono verso la montagna. Era ME-RA-VI-GLIO-SA.

Occulta si vanta molto del suo metodo di difesa contro gli occhi dei Babbani.
Infatti, Occulta non sorge sul fianco della montagna, bensì sopra di essa.

I membri dell' A. C. F. S. erano impalati davanti a quella magnifica vista, e furono riscossi da un folletto che chiese loro:
- Nome e cognome. -
- Marchi Matteo. -
- Silvia Gozzoli. -
- Azzurra Palti-
- Lorenzo Brunetti. -
Il folletto prese nota di tutti i nomi, poi se ne andò dicendo:

*rullo di tamburi*

Benvenuti alla Scuola di Magua e Stregoneria di Occulta.

Angolo di me medesimo nonchè io sottoscritto.

Sì, lo so, mi odierete per la frase finale. DETTAGLI.
Allora. Prima che qualcuno (e non faccio nomi) possa cruciarmi devo dirvi alcune cose:
1) Sì, sto parlando con te, @michaelagenerini.
2) io ho preso i vostri corpi, li ho svuotati di tutto, li ho rimessi a nuovo et voilà! Una bella ship non ve la toglie nessuno.

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