Compere e misteri
Blinky tirò fuori da una tasca segreta un foglio di carta ingiallita, che cominciò a leggere.
Lorenzo si rese conto che era la lista delle cose da comprare.
Decisero assieme che avrebbero cominciato dall'abbigliamento scolastico.
Entrarono in un negozio che aveva come insegna un ago che si muoveva creando la scritta:
LAURA LA SARTA
I VOSTRI ABITI SU MISURA!
Furono accolti da un denso profumo di lavanda, che li travolse facendoli entrare appieno nel negozio. Un'attraente signora sulla quarantina li salutò e, con un colpo di bacchetta, ago, filo, metro e stoffa cominciarono a lavorare, tessendo attorno a Lorenzo una veste sprizzante dei quattro colori della scuola (bianco, verde, rosso e nero) resi cangianti.
Passarono poi al calderone e agli ingredienti per le pozioni, poi entrarono alla Magilibro per comprare i suoi libri di testo, una penna (scelse immediatamente la piuma di un Tuono Alato) ed un calamaio sottoposto ad un Incantesimo di Rabbocco. Stavano per andarsene, quando notò un libro piuttosto strano. Aveva la copertina completamente marrone, ed era vuota. Lo prese ed aprì le pagine. Erano coperte di linee e tratteggi. Facendosi coraggio, chiese al folletto che era a capo della libreria:
-Mi scusi, ho visto questo libro e non ho potuto fare a meno di...-
Lasciò la frase incompleta, in quanto il folletti aveva assunto un aria sorpresa. Lo guardò con circospezione e chiese:
- Qual è il suo nome?-
-L... Lorenzo. Lorenzo Brunetti .- rispose insicuro.
- Strabiliante... davvero strabiliante. - rispose il folletto.
Il basso omuncolo strappò il libro dalle mani di Lorenzo e ci soffiò sopra.
- SIGNOR LORENZO, SIGNORE!- esclamò una vocetta acuta.
- Dobbiamo andare, signore, Blinky e padron Lorenzo devono comprare ancora un animale, signore, ed anche la bacchetta del signore!-
-A... aspetta solo un momento, Blinky. - le ingiunse Lorenzo, deciso ad andare a fondo in questa strana cosa in cui si era imbattuto.
Il folletto aveva ripulito il libriccino con cura, e adesso glielo stava mostrando.
Famiglia Brunetti
Guida alla sua storia.
- In che senso?- chiese Lorenzo.
- Il primo Presidende della R. I. M. fu Nicola Brunetti, nonchè inventore del premio Nicola per Miglior Duellante dell'Anno .- rispose il folletto.
-Ma non ci si capisce un cavolo- disse Lorenzo sorpreso.
-Questo perchè è scritto in Alfabeto Morse, un metodo in voga tra i Babbani per inviare messaggi segreti. Il vostro antenato era un Babbanofilo, ed era convinto che i segreti di un Brunetti fossero da mantenere segreti nella famiglia. Perciò incantò il suo taccuino in modo che poche ore prima che un Brunetti entrasse ad Occulta, esso si sarebbe rivelato, imponendogli di scrivere la sua storia e le sue imprese .- il folletto si fece improvvisamente serio - vivo in questo mondo da più di mille anni. Sono stato incaricato dall'uomo più forte che io mai conoscessi di preservare la sua stirpe come meglio avessi potuto. Se lei è vivo è in parte grazie a me. Prenda questo taccuino, e me lo restituisca alla fine dell'anno.
SE TROVERÒ ANCHE SOLO UNA MACCHIA SU DI ESSO, LE FARÒ TANTO DI QUEL MALE CHE DESIDERERÀ DI NON ESSERE NATO BRUNETTI. CHIARO?-
- C... chiarissimo- rispose Lorenzo soavemtato ed insieme strabiliato.
Ma Blinky era decisa a compiere il suo compito. Con uno strattone alla maglietta di Lorenzo, lo trascinò fuori, fino all'ingresso.
- DEVE COMPRARE LA SIA BACCHETTA, SIGNORE!- squittì.
- O... ok .-
Entrarono in un negozio molto pulito e ordinato. Furono accolti da un odore di polvere e legno, e da un uomo alto ed affabile, che si presentò come...
- Valerio Andresini, l'unico ed inimitabile costruttore di bacchette del paese, al suo servizio. -
Finiti i convenevoli, cominciò a dare ordini gentili ma fermi ("mi porga il braccio della bacchetta" "ecco, fermo così" "braccio dritto ed im-mo-bi-le"), che finirono tutti con una scritta su un taccuino: "Ventisette pollici, rigida".
-Come fa a saperlo?- chiese Lirenzo incuriosito.
-Lo so. È questo che conta, no?- rispose con un sorriso.
Agitò la bacchetta ai quattro punti cardinali, ed un mucchio di bacchette si depositò sul tavolo.
-Bene. Ora, non ci resta che provarle. - dichiarò.
Provò numerose bacchette, ma tutte erano decise a restare inutili pezzi di legno nella sua mano. Ad un certo punto accadde un'altra cosa sensazionale: reso nervoso dall'attesa, sferrò un calcio alla scrivania ricolma di bacchette, e, non si sa come, inciampò. Cadde su un fianco. Mentre si rialzava boccheggiando, mettendo una mano sulla scrivania per reggersi. Ebbene, sotto la sua mano c'era una bacchetta. Fu un attimo. Come se guardasse da un altro occhio, Lorenzo sollevò la mano e la puntò sul tavolo. Come in un sogno, le bacchette si sollevarono dolcemente e volarono verso i loro scomparti.
Valerio rimase incantato.
Poi, Valerio prese dolcemente la bacchetta, la osservò e disse:
-Ventisette pollici. Rigida. Castagno. Brandello di mantello di Dissennatore .- mi guardò, sorpreso. Poi si fece serio.
- Questa è una delle mie primissime bacchette. A quei tempi, ero sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di un nucleo diverso. Andavo in lungo ed in largo in tutta Italia. Una volta, decisi di andare in Inghilterra. Non conoscendo bene le regole, commisi un errore che mi costò una condanna ad Azkaban per un mese, (e qui Valerio serrò forte la mascella.) Ero nella mia cella, un giorno, ed una tempesta era in corso. All'improvviso, un ramo entrò nel mio piccolo buco che chiamavano gabbia. Nascosi il bastone, perchè mi era venuta un'idea. Un giorno, un Dissennatore entrò nella mia cella. Cominciò a succhiarmi i pensieri. Quando se ne andò, senza farmi vedere gli strappai un brandello dal suo lercio manto. Quando, qualche settimana dopo, vennero a prendermi, nascosi il bastone ed il brandello nella mia borsa. Arrivato a casa, preparai questa bacchetta, ripromettendomi di non uscire mai più dall'Italia. -
Credevo di averla persa qualche anno fa...-
Ma ancora una volta Blinky cavò Lorenzo dall'impiccio, spindendolo a comprare un gufo nero e dagli occhi gialli.
Frastornato dalla giornata, chiese a Blinky un posto per riposare. Lei, peroccupatissima, lo spinse verso un locale chiamato "L'Ippogrifo", dove di stese sopra un letto. Blinky preparò un tè, cosa che lo ha sempre rilassato.
Chiuse gli occhi e dormì.
Stretta la foglia,
larga la via
dite la vostra,
ch'io detto la mia
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