Capitolo strano e monello
Allora. Chiariamoci. Discutendo amabilmente con Arylovebooks ci siamo chiesti come sarebbe se avessi scritto una cosa monella da far invidia a Silly sulla mia ship completamente fanon. Ogni promessa è debito, quindi... Se siete persone dall'animo facilmente influenzabile o se siete schifati, bhe miei cari, NON. LEGGETE. PER. L'AMOR. DEL. CIELO.
Arianna stava percorrendo il corridoio angosciata, la testa avvolta in uno spesso manto di disperazione.
Nella mente sentiva ancora le parole sussurrate poco prima.
Luke, il ragazzo che credeva di amare, era stato sorpreso da Arianna a baciare ardentemente una ragazza... la sua rabbia era diventata funesta quando si era accorta che la ragazza era in realtá Martina, la sua migliore amica.
- Sei solo un bastardo! - aveva gridato.
- Come osi rivolgerti cosí a me? - aveva risposto, piú che altro infastidito - ricordati che tu sei una MIA proprietá! E ti dovresti inginocchiare davanti a me e leccarmi i piedi, se solo ti considero! -
Lei allora non ci aveva visto piú, e gli aveva assestato uno schiaffo. Poi era scappata via piangendo.
Si sedette su di un muretto che dava sui giardini di Hogwarts. E lí pianse, versando lacrime amare.
Ad un certo punto scivolò, e cadde ai piedi del muretto... dove vide un cuore inciso. Dentro c'era scritto: A+L. Era lí che Luke le aveva dichiarato il suo amore, e ci avevano lasciato il segno.
In un improvviso impeto di rabbia, estrasse la bacchetta e sussurrò:
- Diffindo! - .
Il cuore ora era spezzato in due...
- Non è il solo... - mormoró.
- Arianna! - esclamó una voce. - Cosa ci fai qu... oh. -
Era Enea. Si era avvicinato, probabilmente attratto dal rumore del muro che si spaccava. Enea era sempre stato il suo migliore amico, prefetto Corvonero come lei.
- Cos'è successo? - chiese.
- Vattene. - sussurrò lei.
- Come? -
- Ho detto vattene. Ti prego, Enea, vattene. -
- Non se prima non mi racconti cosa è successo. -
- Stavo facendo la ronda e ho visto Luke che pomiciava con Ma.. Marti... Martina... -
- Oh... - disse, intristito. - Vieni qui...- aggiunse attraendola a sè.
Lei consumò tutte le lacrime sulla sua spalla. In tutto questo, Enea si limitò a stringerla piú forte a sè, e lei si sentí al sicuro.
Poi, Arianna alzò improvvisamente la testa, e lo guardò come non lo aveva mai guardato.
Avvicinò le sue labbra a quelle di lui e... si baciarono. Dapprima fu un bacio casto, poi lui le chiese l'accesso, passandole delicatamente la lingua sulle labbra.
Lei socchiuse la bocca per lasciarlo entrare, e da allora le loro lingue cominciarono a toccarsi e a danzare assieme. Poi, Enea interruppe il contatto per portare la bocca al collo ed iniziare a succhiare, baciare e leccare ogni centimetro della pelle, facendola gemere ed ansimare dolcemente.
Ritornò alla bocca, e con le mani le avvicinò i fianchi ai suoi, per limitare il piú possibile la distanza tra di loro.
Arianna affondò le mani nei suoi capelli e li tirò delicatamente, continuando a gemere piano.
Lui le prese le gambe, sempre senza interrompere il bacio, e le avvitò ai suoi fianchi.
Arianna strinse le cosce, sentendo quanto era eccitato.
Enea si distese per terra, e le infilò le mani sotto alla maglietta, sfiorando ogni centimetro di pelle, facendola rabbrividire di piacere.
Abbassò la mano sui fianchi e le sbottonò i jeans, facendo scivolare la mano terribilmente vicino alla sua apertura.
- Lo... vuoi? - chiese tra un asimo e l'altro.
- Fallo - rispose semplicemente, troppo eccitata per poter articolare una frase.
Lui le accarezzò la carotide, lasciandole piccole scosse di piacere, alchè lei ansimò: -En... Enea muoh... Oh... muoviti-
Lui sogghingnò, e le infilò un dito dentro, spingendo dolcemente, poi aggiunse un altro dito, velocizzando i movimenti.
Non poteva definire il piacere che provava, e quando fu al culmine, lui ritrasse le dita, negandole l'orgasmo.
Si sbottonò i pantaloni e tirò giú le mutande.
Invertí le posizioni e la baciò con foga, per poi entrarle dentro.
Lei spalancò gli occhi ed incarcò la schiena, sentendo un'ondata di piacere salirle dal ventre.
Iniziò a mugolare e gemere, mentre lui le faceva un succhiotto al collo, mordendole la pelle. Per ricambiare, Arianna gli succhiò il lobo dell'orecchio.
Vennero insieme, ed i loro orgasmi si levarono nella notte. Enea uscí, e lei si addormentò sul suo petto.
Le appoggiò la testa sull'erba e si rivestí, facendo la stessa cosa con lei.
La prese in braccio e la portò fino alla Torre di Corvonero.
- Qual'è il piú grande tormento dell' uomo? - chiese il battente.
- L'amore, direi. O il senso della vita. -
Il battente sembrò pensarci su, poi la porta si aprí.
La svegliò e lei, un po' imbarazzata, lo salutò e salí le scale per andare al dormitorio femminile.
Scommetto che vi è piaciuto, piccoli monellastri ihihihihi. Ok no basta. Vabbè, Eneanna regna accanto alla Mattilvia che vabbè si sa :D. Buonviaggioavederci e ciao.
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