77;; camila

"E finisce cosi?" Chiese la piccola bambina dai lunghi capelli castani mentre teneva stretta la mano di sua madre. Assieme stavano camminando per la città di New York per le ultime spese prima dell'inizio della scuola. 
Amber, la piccola, continuava a fissare le grandi vetrine dei negozi ma la sua mente era ancora focalizzata su ciò che Camila, sua madre, le aveva raccontato. 
"Si baciano, e poi?" Si voltò verso di lei con lo sguardo di chi vuole assolutamente sapere come va a finire. Come se fosse una delle tante fiabe che Camila le raccontava la sera prima di andare a letto, ma forse in quella storia c'era qualcosa di più reale. Di più vero. 
"E poi vissero felici e contente?" Rispose in maniera retorica la mora abbassando lo sguardo sulla creatura e lasciandosi sfuggire un sorriso nel vedere la sua espressione delusa. "Così? Finisce cosi? Felici e contente, ma dopo? Mamma, io voglio sapere!" 

Camila rise all'insistenza della piccola. "Amber, hai presente le fiabe che ti leggo ogni notte?", la piccola annuì. "Vedi, quelle non sono storie reali. La principessa che viene salvata dal principe, o il soldato che protegge la sua donzella. A volte...", iniziò Camila fermandosi e piegandosi sulle ginocchia per arrivare alla sua altezza. Le sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e le sorrise. "Non sempre la principessa ha bisogno che sia un principe a salvarla, e a volte succede che un soldato protegge un altro soldato, piuttosto che una donzella. Non perché non ci tenga davvero, ma perché quel legame speciale che hanno è paragonabile a quello di una principessa con il suo principe, capisci cosa intendo?" 

Amber sorrise. "Sì, che la principessa può voler bene ad un'altra principessa e un soldato ad un altro soldato?" Chiese per conferma e Camila annuì sorridente. "Esatto, tesoro." 

"Vedi, nei romanzi le storie finiscono con l'uomo e la donna che si amano, costruiscono una famiglia e hanno tanti figli." 

"E questo succede anche nella tua storia?" Chiese curiosa e Camila rise.

"Mh, diciamo che questo succede anche agli altri tipi di coppie, a volte sì, a volte no. E' la vita, ma non possiamo saperlo." 

"Ho capito, non vuoi dirmelo." Sbuffò la piccola imbronciandosi appena. "Dovrò scoprirlo da sola?" Domandò poi con l'aria di chi sperava di avere una risposta diversa, ma la madre annuì e Amber capì che chiedere ancora non sarebbe servito a molto. 
Continuarono a camminare immerse nel caos mattutino di New York. Soprattutto nel periodo dei saldi era quasi impossibile riuscire a frasi spazio tra quell'ammasso di persone. Ci volle un po' prima che le due arrivassero al Central Park e si inoltrassero in quel paradiso di natura e purezza. Molte persone facevano jogging  con quelle misere tute, tanto che Camila si chiese come facessero a non morire di freddo dato che in quel periodo le temperature erano calate a dismisura. 

"Mamma, secondo te se attacco un post-it a scuola qualcuno mi risponde?" Chiese sorridente la piccola. Camila rise ancora per la curiosità della sua piccola creatura. 
Avere Amber era stato il regalo più bello che potesse ricevere in tutta la sua vita, l'unica cosa per cui sarebbe valsa la pena lottare e morire, la sua piccola ambra. "Dipende, non sai mai chi potrebbe rispondere." Sorrise Camila. 

"Ma alla ragazza della storia è andata bene." Sbuffò la piccola incrociando le piccole braccia al petto e sollevò lo sguardo verso la madre. La mora non poté che scoppiare a ridere ancora una volta, e imitò l'espressione della piccola facendo ridere quest'ultima. Tornarono a camminare lungo il viale circondato di alberi, finché non arrivarono ad una panchina, quella panchina
Una ragazza dai lunghi capelli neri era seduta proprio lì, un berretto grigio scuro incorniciata il suo volto che era rivolto su di un taccuino su cui stava scrivendo. 
La piccola Amber si accorse della ragazza seduta su quella panchina e mostrò un sorriso talmente grande che Camila pensò che probabilmente le avrebbero fatto male le guance continuando in quel modo. La piccola prese a correre nella direzione di quella ragazza e quando questa sollevò lo sguardo sorrise e si alzò correndo nella sua direzione e prendendola in braccio. Camila si avvicinò alle due sorridendo alla scena che le era sembrata cosi dannatamente tenera.

"Mamma Lauren, sembravi tanto la ragazza della storia che mi ha raccontato mamma Mila!" Esclamò la piccola abbracciando forte Lauren che fece un'espressione confusa e guardò Camila sorridendo ma un po' confusa. Camila sollevò le spalle e cercò di trattenere una risata. 

"E sentiamo, cosa ti avrebbe raccontato la mamma?" 

"Di due ragazze che si conoscono a scuola con un post-it, poi si mettono assieme ma si lasciano perché una delle due ha fatto una cosa molto brutta. Poi però si trovano di nuovo perché si scrivono su di una panchina come questa." Sorrise la piccola fiera della sua spiegazione e indicò la panchina sulla quale era seduta poco prima Lauren. 
La piccola Amber osservò meglio la panchina e notò numerose scritte che però non era capace di distinguere da quella lontananza. 
Guardò Lauren con un sorriso, poi guardò Camila e sorrise ancora di più abbracciando la ragazza dai capelli neri. 

"Mamma, a volte le storie non finiscono bene, ma questa ha un lieto fine stupendo." Annuì la piccola più a se stessa che a Camila che ricambiò il sorriso complice. 
La piccola aveva capito tutto, era sempre stata molto intelligente nonostante i suoi sette anni, ed era stata capace di collegarle alle protagoniste di quella storia che era la storia dei suoi genitori.
Di come due splendide madri avevano deciso di addottarla e di cambiarle la vita.

Lauren, ancora confusa, decise di lasciar perdere, che tanto non avrebbe capito cosa tramassero. Ma sorrise dolcemente e si avvicinò alla piccola mora lasciandole un tenero e dolce bacio sulle labbra. Camila arrossì lievemente ricambiando quel bacio cosi fugace eppure carico d'amore. Quell'amore che le aveva accompagnate lungo tutto quel viaggio che aveva portato a farle unire, per sempre.
"Ti amo" sussurrò Lauren baciandole poi la fronte. "Ti amo anche io, Lolo." Rispose teneramente.

Camila osservò subito dopo l'anello d'oro che portava al dito, quello era il segno che sarebbe stato eterno.

Perchè l'amore nasce, muore e nasce ancora. È un turbine lento, straziante fatto di emozioni vere, pure e tremendamente forti.
Perchè l'amore è negli occhi di chi sai che amerai fino alla fine, e negli occhi verdi di Lauren c'era l'infinito. 







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