76;; lauren
Anche quella mattina Lauren si trovò a passeggiare nel Central Park di New York come ogni mattina. Eppure sapere che la persona che rispondeva su quella panchina fosse Camila, rendeva tutto più strano, triste, amaro, ma terribilmente eccitante.
Lauren ricordava ancora come fosse stato risponderle per la prima volta con quei post-it al Liceo qualche anno a dietro. Tutta quell'ansia che le cavalcava lo stomaco, la sentiva ancora adesso ogni volta che faceva un passo verso quella panchina.
L'ansia di arrivare, di vederla spuntare e non sapere cosa dire. L'ansia di sapere cosa avesse risposto.
Come ogni mattina fece la sua passeggiata sino ad arrivare in quel posto tanto amato quanto speciale. Non c'era nessuno cosi si avvicinò, rimase per qualche istante in piedi davanti alla panca in legno a leggere tutti quei messaggi che si erano scambiate. E poi la trovò: quella citazione che aveva dato inizio a quello scambio.
you sat down
next to me and
i forgot how
to breathe
Quella canzone. Quelle parole.
Significavano tutto, più di quanto Lauren sarebbe mai riuscita a spiegare e il fatto che le avesse scritto proprio Camila le faceva battere il cuore all'impazzata.
Si ricordò che la più piccola le doveva una risposta cosi cercò con lo sguardo una scritta che potesse essere considerata tale, ma ne trovò solo una.
lauren, io ti amo.
Non era vecchia, l'inchiostro era troppo fresco per non essersene accorta in precedenza o averla dimenticata. Quella risposta non era nemmeno del giorno prima, quella scritta era stata fatta da poco. Troppo poco.
"Lauren, io ti amo." Una voce troppo familiare ripetè quelle parole alle sue spalle.
La più grande si voltò di scatto quasi spaventata o sorpresa, non si sarebbe mai aspettata di vederla cosi, senza un minimo di preavviso. Forse non era pronta, forse non sapeva ancora cosa dirle o come reagire ma il suo corpo fece per lei.
Alla vista di quei bellissimi occhi scuri le mancò il fiato e ricordò ancora una volta quella citazione. Era cosi che Camila si sentiva affianco a lei ogni volta che stavano insieme? Perché era quasi sicura di aver provato quell'emozione molte volte prima, solo che si era quasi dimenticata di cosa volesse dire guardarla negli occhi.
Il caffè che teneva stretto in una mano cadde a terra rovesciandosi sulla ghiaia e sulle sue scarpe, ma era troppo immersa in quello sguardo per poter dare importanza ad una cosa cosi futile.
Lauren provò a boccheggiare qualcosa, ma Camila sorrise semplicemente avvicinandosi a lei. "Ti amo, Lauren." sussurrò ancora. "Tu mi ami?"
Lauren rimase in silenzio a guardare come la ragazza si stesse avvicinando cosi tanto a lei. Improvvisamente le immagini di Shawn che baciavano Camila le arrivarono nella mente come piccoli flash e una strana sensazione di rabbia le formicolò nelle dita.
Camila era cosi vicina...
Lauren lasciò perdere qualsiasi sensazione infinita e le tirò uno schiaffo. La rabbia repressa era molta, troppa, tutta quella che avrebbe dovuto tirar fuori in quel momento ma che non fece scappando via. L'aveva tirata fuori adesso, eppure averlo fatto non la faceva sentire bene.
Un senso di colpa la colpì allo stomaco, fissò le labbra di Camila che era rimasta sorpresa e senza parole per il gesto della più grande.
"Ti amo", ripetè con un filo di voce Camila.
Lauren osservò le sue labbra, ogni minimo movimento, poi tornò ai suoi occhi e in quel momento capì. Non ci sarebbe stato nessuno al mondo capace di farla sentire cosi, di farla uscire di testa, di farsi odiare e poi farsi amare ancora più di prima.
E finalmente lo fece. Le afferrò il volto senza premessa e si fiondò sulle sue labbra come se non ci fosse niente di più importante in quel momento, come se aspettasse di farlo da sempre.
Le loro labbra si muovevano in una danza veloce, carica di passione, di desiderio ma anche tutto quell'amore che in quei due anni non si erano potute dare.
Il cuore di Camila scoppiò in una scintilla di amore e speranza, battendo contro il petto di Lauren.
Sarebbe stata sua di nuovo?
A Camila in quel momento non importava, quel bacio voleva dire più di qualsiasi parola. Ma quando si allontanarono l'una dall'altra, fu lì che la paura si fece avanti. Guardò le labbra rosse e gonfie di Lauren sperando in un segno.
Lauren sorrise a sua volta capendo cosa stesse provando la più piccola. Era sempre stata un libro aperto per lei, riusciva a leggerle l'anima cosi come Camila leggeva la sua.
Sollevò una mano accarezzando la guancia della piccola, le portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio mentre quel contatto visivo era più intenso che mai. Poi arrivarono quelle parole:
"Ti amo anche io Camz." E un sorriso le sfuggì mentre una lacrima rigó la guancia soffice di Camila. Aveva sognato quel momento cosi tanto a lungo da non considerarlo vero; si lasciò andare tra le braccia di Lauren che la strinsero cosi forte da non farla scappare.
Le labbra di Lauren si posarono sulla sua testa mentre l'abbracciava cosi forte. Non voleva perderla, non voleva.
"Non c'è stato un momento in questi due anni in cui io abbia smesso di pensare a te. Ti ho cercata all'infinito negli occhi di qualcun altro, nelle labbra o il corpo di chi non possedeva il mio cuore. E ho cercato di amare senza riserva, di appartenere davvero a qualcuno. Ma...Non potevo, non potevo perché io appartenevo già a qualcuno, io appartenevo a te e probabilmente sarà cosi per sempre, Camz."
Lauren sospirò piano baciandole ancora la testa. "Non potrò mai amare nessuno come ho amato te. Nessuno potrà mai completarmi come fai tu e illuminare la mia vita come fai tu. Siamo due anime opposte che si completano. Tu il sole e io la luna."
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