Una mente insubordinata

Nella vita, credo che le due emozioni che mi hanno contraddistinto sono il senso di colpa per ciò che è accaduto nel mio passato e l'inquietudine per ciò che potrebbe accadere nel mio presente.
Quel presente a cui dovrò rapportarmi tra qualche istante, e che ieri senza pietà ha sgretolato ogni mia possibile illusione sull' aver finalmente trovato l'amore.
Stamattina non indosso abiti curati,trucco accattivante e non lascio sciolti i miei capelli, ma metto su la mia tuta di colore nero quella che mi fa sentire protetta, quella che mi fa riconoscere per quella che sono davvero.
Almeno quando ci lasceremo avrò la consapevolezza che ha lasciato me e non quella ragazza carina che ho cercato di apparire goffamente.
Il mio quasi ex ragazzo è già lì all'angolo che mi aspetta, naturalmente non può uscire allo scoperto e dire che è venuto per me,sarebbe umiliante che il bellissimo Fabio stava con la ragazza grassa.

In fondo non mi meraviglio nella mia vita, nessuno mi ha scelto, mia madre ha solo passivamente accettato che era nel suo grembo, mio padre ha frettolosamente abbandonato l'idea di prendersi cura di me e per  mio fratello sono io quella che costantemente sceglie di non lasciarlo solo.
In realtà sono quasi sollevata che Fabio voglia lasciarmi, ha giocato con me proprio come faceva con le altre.
Questo pensiero dovrebbe rattristare la mia anima, eppure pensare che sono stata trattata come
"le altre" quelle belle,quelle magre e interessanti che di solito conquistano il cuore di Fabio mi fa sentire adeguata.

"Adeguata"
Urla la mia mente.

"Ha appena giocato con la tua fragilità e tu ti senti adeguata, dovresti riformattare il tuo cervello perché a volte credo che io non appartengo al tuo corpo"

Se anche il mio cervello non vuole stare con me sto davvero messa male, sorrido a questo pensiero che la mia mente voglia andare via dal mio corpo,in effetti la capisco anche io per anni sarei voluta scappare da questo corpo,ma non è così semplice.
Come fosse una cosa normale le rispondo a tono.

"Attenzione a dove vai che potresti finire nella mente di Baris che ti parcheggerebbe nei meandri nascosti della sua testa, per dare spazio alla  sua esteriorità e tu rimarresti lì da sola con la valigia piena di miei ricordi."

"Ma perché ora parli di Baris?

E perché dovrei andare a finire proprio da lui ?

Magari potrei essere trasportata da Marie Curie la prima scienziata donna della storia, oppure potrei finire nella mente di Rita Levi Montalcino  o da Margaret Thatcher la lady di ferro o perché no da Giovanna D'Arco eroina nazionale è Santa"

"Ti ricordo che stai nominando tutte donne morte, quindi non lamentarti e rimani concentrata per darmi una mano con Fabio questa volta non mi lascerò trattare da stupida"

Dopo aver litigato per mezz'ora con la mia mente sono finalmente pronta per affrontare il mio carnefice, arrivo alla sua macchina ed entro senza dire nulla, aspetto una sua reazione anche se so bene che non si potrà mai attraversare l'oceano se non si ha il coraggio di allontanarsi dalla riva. Quindi con quel poco di determinazione che ho, quando si avvicina per baciarmi come se niente fosse successo, come se io non avessi mandato quel messaggio ieri sera è come se lui non mi avesse ignorato per tutta la giornata, mi giro facendo appoggiare le sue labbra sulla mia guancia.
Purtroppo il mio corpo traditore fa arrossire immediatamente le mie guance e un brivido  si diffonde in ogni angolo del mio corpo, ma rimango determinata a  voler sapere cosa gli attraversa il cuore.

"Perché ieri non mi ha cercato per tutto il giorno?"

"Perché sono stato con tuo fratello tutto il santo giorno per aiutarlo con l'esame che ha domani, e non potevo urlargli vai via perché sto morendo dalla voglia di sentire tua sorella.
E soprattutto che mi mancava poterti stringere a me.
Inoltre quando finalmente potevo chiamarti perché stavi tornando a casa e lui non c'era mi ha chiamato e mi ha detto della assurdità che vuoi vivere da quel buffone."

Quel briciolo di determinazione che era emerso nella mia volontà è stato appena sbriciolato, ascoltando le sue parole che anche a lui sono mancata e che non poteva chiamarmi per la situazione.

"E questo ti basta?"

"Certo che mi basta, aveva un motivo,e poi perché continui a darmi fastidio non dovevi andare via?"

"E dove vado hai appena ucciso di nuovo tutte le mie possibili pretendenti, quelle donne che negli anni hanno combattuto per essere fiere di se stesse, che hanno scritto pagine della nostra storia offrendo il loro genio per il progresso è l'evoluzione del mondo,eppure guardandoti ora credo che abbiano fallito, perché tu gridi al mondo di voler compiere opere titaniche ma ti nascondi dietro la fobia del non essere abbastanza,accontentandoti di questo qui"

"Ecco brava arrenditi e lasciami scegliere invece di giudicarmi"

"Kendra tutto bene?

Non dirmi che davvero vuoi andare a vivere a casa di quello lì?"

La voce di Fabio mi riporta alla realtà come al solito stavo litigando con la mia mente che non mi lascia tregua mitraglia interrottamente i miei pensieri immischiandosi nelle mie scelte.

"Fabio non andrò a vivere con lui ma vicino a lui, il concetto è completamente diverso.
C'è un appartamento privato dove vivremo io e Diego nulla di più."

"Secondo te è normale che la mia ragazza deve andare a vivere nell'appartamento dietro la villa di un attore che è conosciuto per le sue doti da seduttore?"

"Baris non è solo conosciuto per questo è molto bravo nel suo lavoro e poi con me si è sempre comportato in maniera professionale, è semplicemente un ragazzo che è lontano dalla sua famiglia, dalla sua cultura e dei suoi amici, e che cerca di trovare qualche momento spensierato qui in Italia.
Inoltre ti ricordo che non sono una showgirl o una di quel mondo che si farebbe corrompere dalla fama dell'artista, perché mettitelo pure in quella testa vuota che hai io sono innamorata di te da anni, da quando giravi in casa mia in pantaloncini rossi e la maglietta di Dragon Ball che tanto ti piaceva.
Eri così buffo e pure io ti trovavo adorabile."

"Perché non me l'hai mai detto?"

"Vediamo"

Mi prendo qualche minuto mettendo il mio pollice il mio indice sotto il mio mento per cercare di ricordare l'elenco delle ragazzine che ogni giorno venivano a cercare sia a mio fratello che a lui.

"Allora prima c'era Anna quella con le lentiggini e le treccine poi Rachele la bimba bionda con gli occhi azzurri che tanto ti piaceva poi è venuta Carlotta, alle medie c'era Olimpia  Debora e Alessia alle superiori non potevo portare il conto e man mano che la lista cresceva la mia speranza di poterti parlare diminuiva."

Devo averlo colpito elencandogli in ordine tutte le sue fans,perché tira a se la mia mano e si avvicina al mio orecchio sussurrando:
"Adesso cancella dalla tua memoria questo elenco perché nella mia testa e nel mio cuore esiste solo il tuo nome"

Il sapore delle sue labbra che tanto mi mancava era finalmente di nuovo a mia disposizione e questa volta me ne sarei fatta una scorta più abbondante per non rischiare di sentire di nuovo la sua mancanza.

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