Un matto psicanalista
Sono da circa 25 minuti nella sala di attesa del mio psicologo.
Quando poi ho deciso di usare l' aggettivo possessivo mio non capisco, visto che la prima volta che lo incontro e non sono nemmeno intenzionata a voler partecipare a questa seduta.
Naturalmente non sono contro gli psicologi anche perché ho scelto questo mestiere e sono davvero a un piccolo passo dalla mia laurea.
Ma non credo che sia la cosa più opportuna da fare, conosco già bene i miei problemi e sono l'unica che puoi risolverli.
Tutto ciò che mi circonda e di un blu accecante in contrasto con le poltrone le lampade e accessori di un bianco candido.
Volendo riassumere la mia vita potrebbe essere proprio il mix di colori che vedo,pagine scritte con inchiostro blu dove è difficile decifrare cosa è giusto e cosa sbagliato e altre bianche come la purezza della mia anima che spesso viene calpestata.
Studiando psicologia so bene che questo è un colore che dovrebbe spronare alla calma e all'equilibrio ma per i miei gusti eccessivamente troppo.
Riguardo lo schermo del cellulare adesso sono 30 minuti che sono passati a osservare questa stanza e a fare sintesi della mia vita, non posso crederci che il matto di prima mi ha soffiato il posto.
Mentre mi alzo convinta di volermene andare la segretaria mi annuncia che posso entrare.
Sono sorpresa credevo che dentro ci fosse qualcuno ma nessuno esce dalla porta del medico.
Mi viene un sorriso ho maledetto per circa mezz'ora un uomo, che nemmeno conosco e che non ha incrociato la mia strada.
Entro dal mio strizzacervelli pensando ancora a lui.
" Vedo con piacere che le sue conversazioni, la mettono anche di buon umore"
Riconosco questa fastidiosissima voce e associo immediatamente la sua faccia, è il matto di prima.
" Lui non è il matto ma il tuo psicanalista"
Per la prima volta la mia mente sembra essere illuminata, probabilmente non vuole fare brutta figura e sta dando il meglio di sé.
Per togliermi dall'imbarazzo il matto psicanalista si presenta.
"Visto che ci siamo già scontrati e apprezzati passerei alle presentazioni, io sono Derek."
Anche se vorrei mantenere la mia serietà un sorriso aleggia sul mio volto anche i suoi genitori non sono stati gentili scegliendo questo nome.
"Piacere io sono Kendra"
"Vieni Kendra accomodati pure, ho sentito molto parlare di te dalle tue amiche, da quello che so siamo quasi colleghi ti manca poco per laurearti?"
Vorrei sprofondare dalla vergogna, ma non ho tempo per poterlo fare, se abbasso le difese potrebbe immediatamente capire le mie fragilità, e non voglio che un estraneo le sappia.
" Si Dottore mi manca solo la tesi e finalmente il mio sogno si realizza."
" Quindi il sogno della tua vita, riguarda realizzarti nella tua professione?"
Ecco lo sapevo una sola parola sbagliata e gli ho dato l'incipit per creare dubbi.
" Nella vita vado avanti per step e ho imparato che anche per realizzare i sogni ci vuole un certo ordine.
Prima della laurea ho avuto altri sogni e ho combattuto per ottenerli, ma crescendo si cambia e con l'età anche i sogni sono diversi, ed ora voglio realizzarmi nel lavoro?
Non so in futuro cosa sognerò ma di certo non smetterò di sognare ne di realizzare i miei progetti."
"Molto bene Kendra avere degli obbiettivi è molto importante, ma mi hai parlato di sogni che cambiano, quale evoluzione hanno avuto i tuoi sogni?"
"Adesso mi sono messa davvero nei guai e non è colpa della mia mente o del mio cuore, ho fatto tutto da sola."
"Da piccola ad esempio sognavo di volare come Trilly, ma crescendo ho capito che si può volare in altri modi e che la polvere fatata non è altro che l'amore che ti porta in alto su vette mai esplorate."
"Davvero molto interessante come evoluzione, ed è stato bello scalare queste vette?"
"Si molto bello,ma il brutto e quando poi torni alla realtà,e questo come saprà è impossibile da negare."
"Hai ragione Kendra, ma è importante capire che la più brutta realtà è sempre meglio di vivere sognando.
I sogni sono importanti ci aiutano a capire cosa vogliamo, ma è nella realtà che dobbiamo combattere contro noi stessi e gli altri per ottenere ciò che vogliamo.
Ad esempio raccontami qualcosa di spiacevole della tua vita ma soprattutto le armi usate per sopravvivere?"
Mi viene ancora una volta da sorridere.
"Armi?
Io aspetto che tutti mi colpiscano e poi alzo la bandiera bianca per arrendermi.
Il mio unico sforzo e raccogliere i cocci rotti e riassemblarli in maniera dignitosa.
E da dove cominciare per le cose spiacevoli, l'elenco sarebbe davvero troppo lungo e il mio tempo è scaduto."
Devo essere stata un po' troppo schietta perché sembra che anche il bel Derek si sia ammutolito.
"Hai definito il tuo medico bello?"
"Che c'è di male caro cuore a dire che è un matto carino, ma avrà almeno 20 anni in più a me, e dopo questa scottante ammissione sul disastro della mia vita di sicuro avrà interesse per me solo come caso clinico disperato."
" Bene Kendra se volevi impressionarmi ci sei riuscita, ma ti avrei tenuta come paziente anche con un quadro clinico più semplice, pensavo di aggiustare solo il tuo disturbo di personalità che ti porta a parlare con te stessa e invece vedo che avremmo molto da dirci.
Ti aspetto lunedì prossimo,ma ho un compito per te, scrivimi un solo e ripeto uno solo dei dolori che hai dovuto affrontare e le emozioni che hai provato."
Annuisco con la testa, perché sono molto arrabbiata con me stessa, non volevo venire, non volevo parlare e mi ritrovo che gli ho detto troppe cose e con uno stupido compito a casa che non farò.
Esco da questo studio con la consapevolezza di non voler venire più.
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