Tutto ciò che ho

"Puoi fuggire più veloce e più lontano che puoi, ma la verità è che, dovunque tu vada, resti sempre dove sei."
Cecilia Ahern

Quanto veritiera sia questa frase, forse mi è chiara solo in questo preciso momento,sono andata via senza nemmeno girarmi, per sfuggire ad una verità che mi porto dietro come un fardello disagevole per la mia salute psichica e fisica,ma ovunque io sia scappata lui è sempre qui con me.

Il paradosso di questa storia e che devo a lui la mia vita, nonostante sia stato proprio il trapianto a strapparmi il sorriso e la speranza di essere me stessa.

Quella bambina che a soli 12 anni ha perso la vita, probabilmente sarebbe molto arrabbiata con me,per non aver saputo apprezzare quel dono immenso che mi ha fatto, ma come gli spiego che questo ha posto su di me un peso troppo grande per una bimba di soli 4 anni.

In un attimo sono diventata responsabile del suo cuore e della mia vita, ma non c'era nessuno che mi aiutasse a fare fronte alla vulnerabilità della vita, anzi probabilmente questa è stata la causa principale per cui i miei genitori non mi amano.

Il cuore che batteva in quel corpicino cosi delicato, non riconosceva i loro volti e le loro vite, e pian piano sopperiva all'affetto malato che mi davano con la pietà.
Quella pietà che mi ha portato a prendermi cura di tutti loro, trascinando su di me una responsabilità enorme perché dovevo essere grata di poter vivere, di poter fare le cose e non potevo tirarmi indietro.

Il telefono vibra facendomi rinsavire dai miei pensieri, ma la paura di sentirmi sotto inquisizione per aver sorvolato su questo particolare cosi ingombrante della mia vita, mi spinge a rifiutare la chiamata di Baris.

La sua insistenza è pari alla sua testardaggine,continua imperterrito a chiamare,ma in questo momento non ho nessuna voglia di rispondere.

Il rumore di un messaggio WhatsApp attira la mia attenzione, e credo che forse sia la cosa più semplice da fare in questo momento, gli scriverò due righe per spiegargli il tutto.
Ma quando apro il messaggio mi rendo conto della testa dura di Baris.

"Fra cinque minuti chiamerò tua madre e mi farò spiegare la situazione, almeno che non decidi di rispondere al tuo finto fidanzato
Ps naturalmente non per messaggio."

Sono ancora frastornata dalla sua minaccia che mi arriva un altro messaggio.

"Ora mancano tre minuti alla chiamata con tua mamma"

Non riesco ad esprimere i sentimenti che provi in questo momento perché naturalmente con Baris e tutto sempre così confuso, quindi non mi rimane che chiamarlo per evitare ulteriori danni.

Faccio il suo numero ormai imparato a memoria ma non ho nemmeno il tempo di rispondere che mi chiede dove sono.

La sua domanda mi spiazza perché sono andata via ma non mi sono nemmeno resa conto di dove andavo, quindi mi guardo in giro e noto di essere sul lungo Tevere proprio dove abbiamo cenato sulla barca qualche giorno fa.

" Aspettami sono da te tra qualche minuto."

Se per telefono era difficile parlargli la situazione si complica maggiormente ma purtroppo non ho la facoltà di scegliere.
Cerco un fazzoletto di carta nella borsa per asciugarmi le lacrime che ancora scorrono sul mio viso, ma il risultato non è dei migliori dallo specchio del cellulare mi accorgo di avere gli occhi rossi e gonfi difficile da nascondere soprattutto a Baris che è molto attento a queste cose.
Letteralmente dopo qualche minuto, sento qualcuno chiamarmi e non è difficile capire dal suo tono di voce che è Baris.

"Kiz mi hai spaventato, ti stavo cercando da ore."

"Scusami Baris non volevo farti preoccupare ma purtroppo la notizia boom uscita da quel giornalista mi ha preso alla sprovvista.
Oltre la mia famiglia nessuno sapeva del mio trapianto di cuore ed è un argomento che non mi piace parlare in pubblico."

"Infatti io non ne sapevo nulla e non capisco perché me l'hai tenuto nascosto."

"Perché non è semplice parlare di questo argomento quando mi sono presentata ti avrei dovuto dire ciao piacere sono Kendra ma dentro di me c'è anche Beat"

"Chi sarebbe Beat?"

"Il soprannome che ho dato al mio cuore, significa battito in inglese, purtroppo per le leggi che ci sono in Italia non sono mai riuscita a sapere chi era il donatore, ho solo scoperto che era di una bambina di 12 anni, così gli ho messo un nome di fantasia."

"Deve essere stata dura per i genitori di quella bambina a consentire al trapianto, ma ti hanno fatto un dono meraviglioso Kendra.
Non dovresti vergognartene ma esserne fiera."

"Baris è complicato, non puoi capire."

"Hai ragione non riesco a capire ma sono qui per ascoltarti per cercare di comprenderti ma soprattutto sono qui per starti accanto."

"Non so nemmeno da dove cominciare, che cos'è la mia vita se per continuare a vivere ho bisogno del cuore di un'altra persona, in me esiste un intruso che probabilmente batte per qualcun altro, qualcuno che io nemmeno conosco.
Mentre il mio cuore non so nemmeno dove è stato sotterrato e se ha avuto una sepoltura o è stato gettato in qualche rifiuto medico.
Io non sarò mai capace di amare e lo si è visto con Fabio anche lui mi ha respinto perché sono un essere spregevole.
Ho privato a quella bambina di 12 anni del suo cuore e il suo io per essere trapiantato in un corpo vuoto e maldestro come il mio."

Prima che possa dire qualsiasi altra cosa Baris mi zittisce con un gesto molto dolce appoggia la sua mano sulle mie labbra e bacia dolcemente ogni mia lacrima, tenendomi ben salda tra le sue braccia.
Dopo qualche minuto che si assicura che non sto più singhiozzando mi dice:

"Tesoro mio il cuore è un organo che è stato creato da Dio per essere donato.
C'è chi lo fa ogni giorno come te che si spende per la propria famiglia, oppure ci sono innamorati che donano il loro cuore alla donna che amano vivendo per lei e morendo quando lei va via, ci sono medici che donano il loro cuore ai loro pazienti dando tutto se stessi, e la lista potrebbe continuare all'infinito, ma infine ci sono quelle meravigliose persone che hanno donato il cuoricino della loro bambina per poterti far vivere.
Dentro te non esistono due persone ma hai un dono meraviglioso quello di poter ancora amare e donare il tuo cuore in maniera incondizionata in primis a te stessa che ha subito tutto questo e poi rivolgerti al mondo che ti circonda alle persone che come me si farebbero ammazzare pur di vederti felice.
Invece di vederlo come un estraneo ascoltalo perché ti urlerà quanto è felice di poter essere con la donna più bella è speciale che esista al mondo."
Sono ancora tra le sue braccia, in questo momento non vorrei essere da nessun'altra parte.
Un riparo sicuro per la mia anima così tormentata.
Mi vengono in mente i versi di una poesia che ho tanto amato di Alda Merini ed è la stessa sensazione che ora sto provando.

C'è un posto nel mondo
dove il cuore batte forte,
dove rimani senza fiato,
per quanta emozione provi,
dove il tempo si ferma
e non hai più l'età;
quel posto è tra le tue braccia
in cui non invecchia il cuore,
mentre la mente non smette mai di sognare...
Da lì fuggir non potrò
poiché la fantasia d'incanto
risente il nostro calore e no...
non permetterò mai
ch'io possa rinunciar a chi
d'amor mi sa far volar.
Alda Merini







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