Sindrome da Crocerossina
Camminare in una primavera meravigliosa piena di colori e di speranze disilluse, quando sono venuto in Italia avevo promesso a me stesso che non avrei mai più fatto compromessi.
Ma è una promessa urlata al vento che l'ha portata via insieme alla determinazione e la voglia di ricominciare, e mi ritrovo ancora una volta tutto solo in questa grande ed eterna città.
Pur di alleviare la mia solitudine decido di uscire e dedicarmi all'acquisto di qualcosa, qualsiasi cosa pur che mi tenga distratto.
Ma alla decima inutile cosa comprata mi convinco che la cosa più giusta da fare e cercare l'unica persona che riesce a farmi stare bene.
Sorrido immediatamente pensando alla reazione che avrà sentendomi anche oggi, ma in fondo mi ripeto per darmi una spiegazione logica al fatto che la sto cercando che l'avrei chiamata comunque per sapere del suo esame, e che quindi questa chiamata è dettata da pura educazione.
Dopo mille chiarimenti con me stesso, la sorpresa la sta facendo lei a me, il suo telefono squilla ormai da interminabili minuti ma non risponde.
Con chi starà parlando al telefono?
Mi annoto mentalmente che le dovrò ricordare che il suo capo ha priorità assoluta su tutti gli altri e che quindi quando io chiamo lei deve rispondere subito.
Continuo a pensare cosa possa impedirle di rispondermi ma probabilmente sta parlando con quell'idiota del suo fantomatico fidanzato Fabio.
Se crede che io mi arrenda può anche dimenticarselo rimarrò attaccato a questo telefono finché non mi risponderà.
Se non vuole farlo per rispetto lo farà per esaurimento, risponderà a questa chiamata.
"Ma che te ne importa? Chiama qualche tua dolce amichetta per tenerti compagnia."
"Non farmi pressione mio piccolo cuore lo sai che ho promesso a Dario che mi terrò lontano dai guai, e poi non mi va di stare con quelle stupide che si preoccupano solo di apparire con il divo del momento per acquistare un briciolo di notorietà."
La conversazione con il mio cuore non dura a lungo perché finalmente dall'altra parte del telefono sento qualcuno che mi risponde.
"Finalmente Kiz sto chiamando da due ore, ma probabilmente eri impegnata a fare altro ignorando deliberatamente le mie chiamate."
" Chiedo scusa con chi parlo?"
Non ci posso credere la sto cercando da due ore e lei tranquillamente nemmeno mi riconosce.
"Chi altro ti chiama Kiz?"
" Ciao Baris ero distratta scusami, che succede perché mi hai chiamato?"
"Perché hanno derubato casa mi hanno rapito e percorso e infine sono finito in ospedale."
"O mio Dio, come stai? Dove sei ? Vengo subito da te"
"Se davvero mi fosse successo tutto questo ormai sarebbe troppo tardi per correre visto che non hai risposto alle mie telefonate"
"Dai Baris non sono scherzi da fare mi stavi facendo venire un mancamento. Visto che avevi tutta questa fretta a chiamarmi adesso mi dici perché mi volevi?"
"Volevo semplicemente sapere com'era andato l'esame stamattina."
Sono sicuro di averla spiazzata e il silenzio che ne consegue alla mia domanda di qualche istante me ne dà la certezza.
"Ti sei ricordato, grazie comunque l'esame è andato molto bene"
"Sapevo che saresti stata brillante anche questa volta, non c'è nulla che non puoi fare se ti metti con impegno."
"Dai ora non prendermi di nuovo in giro, parlami di te. Cosa stai facendo?"
La domanda che aspettavo è stata posta, ora non mi resta che farmi sentire disperato e lei correrà. La sua sindrome di crocerossina andrà ancora una volta a mio vantaggio, il suo atteggiamento di voler salvare tutti a tutti i costi la farà mettere le mie necessità al di sopra delle sue.
"La verità è che non trovo la camicia per domani ed ho messo casa in soqquadro"
" Avrai mille camicie perché cerchi proprio quella?"
" Per gli sponsor devo indossare quella domani sul set e non so cosa fare, per caso ti andrebbe di venire?"
"Dai Baris davvero non ne puoi fare almeno?"
" Ne vale della mia vita"
" Quanto sei melodrammatico, ok dai mi hai convinto chiamo mio fratello per sapere a che ora può accompagnarmi da te."
Se avessi scommesso ora avrei vinto, la sua resa è stata immediata e semplice da ottenere. Ma in fondo qualcosa ho vinto stasera non rimarrò solo. Anche se mi sento un po' in colpa per averle mentito, mi rasserenò pensando che non sono più falso di Fabio il ragazzo che tanto ama.
" Kiz non disturbare tuo fratello passo a prenderti io sono sotto casa tua."
" Ma non stavi cercando disperatamente la camicia?"
" Si lo stavo facendo fino a qualche minuto fa, ma poi sono sceso per comprarmi qualcosa da mangiare e ora sono quasi sotto casa tua."
" Dammi cinque minuti è scendo"
Non mi dà nemmeno il tempo di salutarla che mi ritrovo con il cellulare che squilla occupato da solo. Per far tacere la mia coscienza che continua a torturarmi per le bugie che le sto raccontando, gli prendo un fascio di fiori, ma non servono ad addolcire miss insicurezza.
Speravo in un accoglienza più calda o che comunque mi facesse salire a casa,ma quando e risalita a posare i fiori, la mia piccola Kiz mi ha liquidato con una scusa banale e mi ha rimasto giù al portone.
Continua ad alzare muri enormi, sembra che per lei sia impossibile fidarsi di me.
Ma non mi lascerò sconfiggere dalle sue paure, presto accetterà lei stessa il contratto. Ne vale del mio orgoglio e della mia parola, quindi che le piaccia o no diventerà la mia fidanzata.
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