Dipinto

Unisco i puntini della mia vita come se stessi facendo la settimana enigmistica sperando che venga fuori un quadro completo di chi sono diventata, ma purtroppo ciò che ne esce fuori è più astratto dei quadri di Picasso.
Riassumendo i miei punti di riferimento consistono in mia nonna ormai novantenne e mio fratello che ha una vita più incasinata della mia, il resto sono tutte linee di colore scuro e deformi gettate sulla tela della mia vita senza un senso compiuto.

"Chiama Baris?"

"Perché mai ti viene in mente di chiamare Baris mentre sto riassumendo con un quadro  immaginario la mia vita."

"Perché nonostante tutto è la persona che ti capisce meglio e soprattutto ha dato colore alla tua vita fatta di promesse e non soluzioni."

Dopo aver smantellato le strutture emotive che mi ero imposta, mi rendo conto che la mia mente non ha torto, in fondo è una sua idea tutto questo, quindi saprà sicuramente rassicurarmi.

Senza pensarci troppo lo chiamo e immediatamente mi sorprendo, scoprendo di aver già memorizzato il suo numero di telefono a memoria.
Sicuramente quando la mia mente è interessata a qualcosa assimila in maniera magistrale.
Peccato che non funzioni così bene per gli errori della mia vita,li dimentico facilmente rifacendoli di continuo.

" Non è colpa mia, tu non mi ascolti, e segui sempre il tuo cuore "

" Se fossi meno brutale nel dirmi le cose, probabilmente seguirei anche te"

Mentre continuo a scusarmi con la mia razionalità, sento la voce di Baris rispondere.

" Buongiorno mia bellissima Kiz "

" Quando siamo tra noi puoi evitare questi atteggiamenti dolci, comunque buongiorno anche a te"

" Che succede perché sei acida di prima mattina?
Non avrai mica cambiato idea?
Ho già parlato con mamma ed è entusiasta, non smetteva di dirmi che è fiera della scelta che ho fatto."

" Sono le otto del mattino e sei sveglio,inoltre hai già parlato con tua madre, è normale che è contenta crede che io abbia un influenza positiva su di te."

" Ma tu hai un influenza positiva su di me Kiz.
Comunque a te come è andata ?
Hai parlato con tua mamma? "

" Si tutto bene, aspetto mio fratello che torna dall'università e inizio a portare un po' di valigie."

" Sono le otto e vuoi aspettare tuo fratello che torna nel pomeriggio ?
Credo che invece tua mamma pensa che ho un effetto negativo su di te, la ragazza dinamica che fa mille cose insieme si è rammollita, stando con me."

" Non mi sono rammollita.
Ma non crederai che porto in metropolitana 200 valigie?"

" No non credo che sia giusto visto che ora hai un fidanzato affettuoso e premuroso che è desideroso di aiutarti.
Quindi preparati che vengo a prenderti."

" Baris non è necessario".

"Non discutere fra dieci minuti sono sotto casa tua".

Inutile continuare a parlare tanto ho sentito chiaramente lo staccare della linea, questo ragazzo non conosce la parola no.
Dopo un attimo di tensione mi viene in mente che per aiutarmi nel trasloco dovrà salire e sicuramente dopo la discussione di stamattina, mamma non sarà entusiasta.
Ma ormai cambiare le carte di questo gioco è impossibile, non mi rimane che rivolgermi silenziosamente  ad un Dio che non conosco bene, ma che a volte nei dolori che la vita mi ha dato ho sentito vicino.
Dopo cinque minuti esatti che ho attaccato a Baris sento citofonare ed è lui.

" Come hai fatto ad arrivare già qui?
Ci siamo appena sentiti e casa tua dista almeno 30 km da qui,per non parlare del traffico, ti aspettavo come minimo tra un oretta."

"Kiz avevo già deciso di venirti a prendere, da ieri sera sono il tuo ragazzo e mi sembrava corretto almeno farmi conoscere dai tuoi"

" Baris sai la situazione".
" Fidati di me Kiz, almeno per una volta."

" Sali".

Ma nel momento che il mio dito spinge il citofono mi sono già pentita di essermi fidata.

" Ciao aşkım "
E mi bacia le mani come se fosse la cosa più normale del mondo.

"Spero per te che sia un nomignolo carino."

"Certo che lo è non preoccuparti.
Dove è tua mamma?"

"Vieni che te la presento è in cucina"

Il piccolo corridoio che divide l'entrata dalla cucina sembra essersi trasformato nell'ultimo percorso di un condannato a morte.
Appena entro mi faccio coraggio e dico tutto d'un fiato:

"Mamma ti presento il mio datore di lavoro Baris."

"Signora è un vero piacere conoscerla  inoltre dall'emozione lo ha quasi dimenticato sono anche il fidanzato di sua figlia, e non vedevo l'ora di poterle stringere la mano per ringraziarla del dono meraviglioso che mi ha donato."

In un istante gli occhi di mia mamma si alzano versi miei, e i miei si catapultano nei suoi.

Sono imbarazzata, ma ora non posso tirarmi più indietro quindi con un sorriso forzato mi avvicino a Baris stringendogli la mano confermo ciò che ha detto.

"Sì mamma stiamo insieme da un po' e lui ci teneva tanto Conoscerti."

Con mia immensa sorpresa, accoglie Baris da perfetta padrone di casa, ma soprattutto riveste il ruolo di madre che credevo non conoscesse.

"Quindi andrete a vivere insieme?"

"No signora vivremo vicini, ma io rimango ancorato alle vecchie tradizioni non credo nella convivenza Kendra vivrà con me molto presto ma solo dopo che ci saremmo sposati."

La mia saliva in un attimo ha deciso di strozzarmi a questa confessione.
Capisco che dobbiamo sembrare una coppia ma illudere mia madre addirittura che un giorno ci sposeremo lo trovo davvero troppo.
Quindi corro ai ripari e aggiungo:

"Per ora è presto parlare di matrimonio, comunque ora dobbiamo darci da fare ci sono tantissime valigie"

" Va bene vengo subito aşkım."

Ancora questo soprannome ma non voglio chiedere spiegazioni per paura di essere messa in imbarazzo, purtroppo però mia mamma non è di questo opinione e chiede senza pensarci due volte cosa significa.

"In italiano potrebbe essere tradotto amore mio ma nella mia lingua racchiude molto di più diciamo che rappresenta il mio tutto."

"Bacia questo ragazzo".

"Non dire cose assurde, inoltre tu dovresti pensare razionalmente essendo la mia mente e non agire d' impulso.
Non lasciarti condizionare sta solo recitando."

" Aşkım andiamo? "

Uno schioccare di dite di fronte al mio viso mi riporta alla realtà,ero immersa in discorsi astratti con la mia testa.

" Si Baris riflettevo su quali valigie scendere per prima"
Con una scusa banale ho nascosto la folle idea che ha suggerito la mia testa.













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