Cicatrice

"Decidere di curarsi è già un importante traguardo"

Giulia continua a ripetermi questa frase per alleviare la tensione accumulata in questi giorni, ma come faccio a spiegarle che la consapevolezza di avere un problema, non basta per superare la paura di scoprire quello che è nascosto sotto strati di apparenze e bugie che uso per nascondere il dolore.
Una fine tragica per un inizio magico, dovrebbe essere questo il baratto giusto per motivare le mie intenzioni, ma alla fine mi alzo da questo divano semplicemente perché sono sfinita nel ascoltare le ripetute attenzioni di chi mi vede un caso disperato.

" Datemi questo numero, così prenoto e la fate finita."

So di essere eccessivamente dura, e Giulia e Luciana non lo meritano ma la confusione dovuta a questa fitta giungla di sentimenti mi frastorna la realtà.
Mi ripeto che il bruciore passerà ma che dire delle cicatrici che rimarranno ?
Mi viene subito in mente la cicatrice che portò come simbolo di un dono che non volevo.
Da piccola cercavo di nasconderla in tutti i modi, una volta addirittura gli ho disegnato sopra per nasconderla, ma più cercavo di trasformarla più era visibile ai miei occhi.
Alla fine mi sono rassegnata al mio destino ed è stato lì che in qualche modo quella cicatrice non era costantemente nei miei pensieri.
Forse funzionerà anche con Baris se mi distraggo,forse  e ripeto forse non sarà presente in ogni mio respiro.
Chiamo esattamente per questo motivo, una distrazione come un altra per tenermi occupata.
Ma il destino vuole giocare con me, e il dottore non risponde.
A un passo dall'aver pensato di potermi distrarre questo dottore si permette di non darmi una chance, ma non mi arrenderò e invio un messaggio.

"Buongiorno Dottore, ho provato a chiamarla ma forse è impegnato, vorrei sapere quando sia possibile  prenotare una visita.
La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità."

Entro un secondo mi arriva la sua risposta

" Signora vediamoci domani pomeriggio alle 14:30 nel mio studio"

Era lì, ha letto il mio messaggio, e ha inviato il messaggio  dopo pochi istanti ma non si è preso un attimo di tempo per rispondere alla mia chiamata.
Se è lui che dovrà darmi delle sicurezze iniziamo molto male, e sprofondò senza accorgermene di nuovo sul divano, sconfitta prima ancora di provare.
Comunque non ho il tempo di fare le mie solite costatazioni perché mi chiama Anastasia.

" Signorina è una settimana che non vieni a lezione cosa succede?"

Avevo completamente rimosso, le mie lezioni e a dire il vero ora che lo ricordo non ho tutta questa voglia di andare
" Ciao Anastasia scusami non sto molto bene e mi sono dimenticata di avvisarti, non credo di poter partecipare finché non mi riprendo e prevedo che ci voglia un po'."

" Ricordi cosa ti dissi quando sei venuta la prima volta?"

" Che anche se ero un tronco potevo imparare mostrando impegno"

" Esatto ma ti dissi anche qualcosa di più specifico e cioè che anche i tronchi durante la tempesta possono volteggiare leggiadri."

" Non capisco Anastasia "

" So che questo è un periodo burrascoso per te, ho parlato con Baris  e mi ha raccontato tutto.
Capisco  che forse non ti va di fare nulla, ma per esperienza personale più sei giù più il ballo ti farà bene.
Quindi non dire no e fatti trovare tra un ora a scuola, è venuto il momento che quest'albero inizi a volteggiare."

Vorrei dire di no, trovare qualche altra scusa,ma in fondo ciò che ha detto è semplicemente la verità.
L'alternativa e andare in cucina e ripulire il frigo,quindi concordo con la sua decisione e finalmente dopo una settimana di rimpianti e sospiri mi alzo dal divano definitivamente questa volta per fare ordine ai miei disordini mentali, attraverso il ballo.
Prendermi cura di me stessa anche solo facendo una doccia e indossando biancheria pulita che non sia il mio pigiama ormai imbrattato di lacrime e dolore mi fa stare meglio.
Dopo aver fatto il necessario saluto le ragazze, prendo il mio borsone e mi dirigo nel vialetto di casa per prendere il mio monopattino elettrico.
Ma il mio destino oggi non vuole darmi tregua e una macchina che riconosco subito come la sua è appena entrata nello stesso vialetto.

" Cammina dritta per la tua strada, fai finta che non esiste."
" No salutalo con disinteresse e vai via deve capire che ti ha persa."
Mentre il mio cuore e la mia mente si scontrano sulla strategia da pianificare, lui esce dalla macchina accompagnato da una donna.
" Stupida mente e stupido cuore non serve fargli i dispetti lui è già passato oltre."
Il suo sguardo e su di me, lo sento anche se i miei occhi rimangono ancorati a guardare le stupide scarpe di ginnastica che ho messo stamattina.
Un buongiorno di una voce femminile mi costringe ad un minimo di educazione e rispondo semplicemente con un altro buongiorno.
Si dirigono verso il suo appartamento, e il mio sguardo è  ancora basso su queste scarpe, mentre i miei pensieri sono corsi con loro in casa.

"Kendra impara ad amare prima te stessa"
Beat mi avvisa e riconosco che è un utopia far coincidere ciò che si  desidera e ciò che è giusto, ma come vorrei entrare in quella casa e cacciare via quella donna.
Urlargli che è stato sleale e scorretto, vorrei prenderlo a schiaffi e farlo soffrire,con lo stesso dolore che sto provando io.
Ma dopo tutto questo vorrei poter dimenticare e stringerlo a me, sentire il suo odore sulla mia pelle,la sua voce che riscalda quel vuoto che porto dentro,e assaporare ogni impercettibile frase che i suoi occhi sapevano dirmi.
Ma la realtà e che nulla di tutto ciò accadrà e non mi resta che andare a scuola di ballo nella speranza che Anastasia abbia ragione e che come tronco io inizi a volteggiare.






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