Lucas


«Che ti è successo? Sei ferita?»

Isabelle ritrasse la mano con la fasciatura, posizionandola dietro la schiena.

«Chi ti ha fatto questo, Bel?» disse lui, preoccupato. Era già rimasto spiazzato dalla comparsa della ragazza a casa sua, e adesso questo. Sentì una grande rabbia montare verso George, doveva essere stato lui. 

«Ti ha fatto lui questo?» continuò imperterrito, davanti al silenzio della ragazza.

«I-io...» disse lei con lo sguardo rivolto a terra.

«Fammi vedere» esclamò, prendendole la mano. Iniziò a slacciare la fasciatura con delicatezza, e Isabelle lo lasciò fare. Osservava i suoi movimenti con gli occhi sgranati e lucidi. Lucas incrociò per qualche secondo il suo sguardo ed ebbe ancora una volta la conferma di essere perdutamente innamorato di quegli occhi verdi, di quella bocca carnosa. Tutto di lei gli faceva battere il cuore, da molti mesi a quella parte. E finalmente, il suo sogno si stava avverando. Lei aveva deciso di partire. Aveva scelto di rivolgersi a lui in un momento di bisogno, di sconforto. E questo lo rendeva estremamente felice.

«Cosa sono questi?» chiese sorpreso, vedendo i tagli che attraversavano la sua mano destra in vari punti. Non sembravano troppo profondi, ma erano ancora rossi e Isabelle si ritrasse leggermente di fronte al suo tocco.

«Ti faccio male?» chiese alzando i suoi occhi color cioccolato verso di lei. Rughe di preoccupazione gli attraversavano il volto.

«Un po'...» rispose lei, titubante.

«Lo hai già disinfettato?»

La ragazza annuì. «Sì, ci ha pensato Lee ieri...»

Lucas si ricordava di quel nome, era uno dei migliori amici di George. Gliene aveva sentito parlare molto, e in un paio di occasioni aveva avuto modo di incrociarlo al locale dove lavorava ancora Sammy.

«Vieni, credo che ci sia bisogno di una nuova medicazione. Seguimi».

Le mise un braccio dietro la schiena con fare protettivo e la accompagnò verso il bagno, dove la fece mettere a sedere sul bordo della vasca.

Dopo aver di nuovo disinfettato e fasciato la mano, il ragazzo si decise di nuovo a parlare.

«Isabelle, non voglio farti troppe domande... ma sappi che quando sarai pronta per aprirti, con me potrai farlo senza problemi. Ci sono e ci sarò sempre, per te. Lo sai, vero?»

La ragazza non rispose. Lo osservò con quegli enormi occhi languidi, e poi gli buttò le braccia al collo. Rimasero così, per un minuto lunghissimo. Il respiro caldo di Isabelle si posava sulla sua pelle, restituendogli brividi e pelle d'oca.

«Grazie... non so cosa farei senza di te» disse lei in un sussurro.

⸞⸞⸞⸞⸞⸞

«Con quale faccia ti fai vedere qua? Vattene, prima che ti prenda a pugni».

Dovette davvero resistere all'impulso di far scontare la mano con la sua mascella. Fu però frenato dallo sguardo distrutto e addolorato che scorse in quegli occhi color nocciola.

«Lucas, chi è? È arrivata Beth con la valigia che le avevo chiesto?»

Sentì la voce di Isabelle arrivare ovattata dalla camera da letto, e iniziò a temere per la presenza del ragazzo, in piedi di fronte alla porta di ingresso. Come avrebbe reagito lei?

Non riuscì a scoprirlo, perché George si diede alla fuga, e lui si affrettò a chiudere la porta alle spalle.

«Allora, chi era?» chiese Isabelle, arrivando in salotto trafelata. La preparazione della valigie stava richiedendo più tempo del previsto. Era costantemente indecisa su cosa portare e cosa lasciare, non era facile per lei. Non era per niente semplice sradicarsi dalla propria casa da un giorno all'altro.

«Era un venditore porta a porta, non preoccuparti».

Si avvicinò a lei e le fece una carezza sul braccio, guardandola dolcemente negli occhi. «Sei pronta?»

«Ancora no... ho da inserire le ultime cose, per questo ho bisogno di quel bagaglio! Adesso la chiamo... a proposito, Lucas... grazie, per tutto. E anche per aver accettato di portarla con noi... di farla stare nell'appartamento insieme a me... non tutti lo avrebbero fatto. Quindi sul serio. Ti sono grata.»

«Lo sai che farei di tutto per te...» disse piano, mentre la mano passava sulla sua guancia, per poi spostare una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Sei così bella...»

Lei, diventò improvvisamente rossa e si staccò da quel contatto. Farfugliò qualcosa di incomprensibile con lo sguardo pieno di panico e poi ritornò in camera, chiudendosi dentro.

Lucas sospirò. Sarebbe stata dura. Non poteva reprimere i forti sentimenti che provava per lei, ma non poteva neanche forzarla.

Tempo al tempo, forse le cose sarebbero cambiate.

Forse anche lei, finalmente, si sarebbe accorta di provare qualcosa per lui.

Sperava solo di non dover attendere troppo a lungo, prima che Isabelle capisse che lui poteva renderla, completamente e assolutamente, felice.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top