The difference
In sette lunghi anni di scuola, non ero mai stata in quell'angolo del castello. Era la prima volta che ci mettevo piede, e l'idea di dovermi sbrigare, prima che lui mi beccasse, mi rendeva particolarmente nervosa e guardinga.
Superai una scalinata, guardandomi intorno preoccupata, finché non la trovai. La porta. Mi avvicinai con circospezione e notai che, se in quella che oltrepassavo io c'era incastonato uno zaffiro, qui sullo stemma vi era un piccolo rubino.
Quindi questa era la porta della stanza del suo specchio, quella lui che oltrepassava per venire a parlare con me.
Sorrisi ed estrassi un piccolo pacchetto, avvolto malissimo, tra l'altro. Non sapevo assolutamente impacchettare regali, ma non importava. Presi un respiro profondo e lo deposi per terra, li davanti. A quel punto me la diedi a gambe. Mancavano meno di dieci minuti all'inizio delle lezioni!
Erano giorni che non andavo a parlare con lui. Le verifiche dell'ultima settimana erano state pesanti e avevano prosciugato tutte le nostre energie, ma la mattina di Natale mi recai alla Torre dello Specchio, col cuore che batteva e le mani che sudavano. Quindi fu quasi per caso che, salendo le scale, non schiacciai un pacchetto piatto. Il mio cuore fece un balzo e salii le ultime scale tenendo quel regalo come se fosse qualcosa di prezioso e tremendamente fragile ed entrai imbarazzata e tesa, come una bambina al suo primo giorno di scuola.
- Finalmente! - la sua voce mi accolse, calda e solare, e mi fece sorridere di cuore - Ehilà!
- Come va?
- Beh...abbastanza bene, sai. A te? - domandai, sedendomi per terra.
- Benissimo; sono finite le lezioni no? - disse, facendosi una grossa risata, a cui mi unii anche io.
- E poi è Natale! - aggiunsi contenta.
Lui rimase in silenzio per alcuni istanti, abbastanza perché capissi di aver detto qualcosa di sbagliato.
- Ho...detto qualcosa di male?
- No, no...sai, pensavo. I Natali migliori della mia vita li ho passati da quando sono qui ad Hogwarts...e quest'anno è l'ultimo...cambierà tutto.
Quante cose c'erano di lui che non sapevo...cosa voleva dire? E la sua famiglia?
- Ti starai chiedendo perché io parli così, non è vero?
- Io...- balbettai, arrossendo - no, è solo che...
- E i Natali in famiglia? Stavi pensando a questo, no? Beh, ti dirò...sono stati orridi. Sempre. Per me il Natale significava stare da solo, ad ascoltare i miei che si urlavano addosso. Lo fanno anche ora, ma per lo meno ora io posso anche non assistere, il che è un bene no? - il suo sarcasmo mi intristì parecchio. - Scusami...non volevo essere...
- Volevo raccontartelo, tutto qui. La mia situazione familiare oramai mi interessa poco. I miei genitori...soprattutto mio padre...loro sono molto diversi da me. Credevo si amassero, e forse un tempo era così...prima che nascessi. Ora è tutto diverso. Ma sai, le cose cambiano sempre.
- Possono anche cambiare in meglio! E anche se ora non va tutto per il verso giusto...- esclamai con enfasi, sollevando lo sguardo verso lo specchio, come se potessi vederlo. Lo sentii ridere - Sembra sempre che tu riesca a leggermi nel pensiero...
- Posso...posso chiederti come va con quella ragazza? - domandai curiosa. La verità era che volevo capire, capire se la loro situazione procedeva o...o se ci fosse almeno una piccola possibilità per...
- Non va. - replicò lui, ed io percepii una certa freddezza.
- Oh...è...
- E' come dovrebbe essere. Forse, forse...siamo troppo diversi. Troppo...distanti. Anche lei è cambiata, non riesce più a distinguere le cose che valgono da quelle che non hanno alcuna importanza. Ma non fa niente- e allora perché il suo tono era così triste? Perché improvvisamente mi resi conto di quanto potesse essere vana la mia cotta? In fondo...in fondo lui era innamorato di un'altra da praticamente così tanto tempo...mi sarei messa in mezzo inutilmente, tanto per soffrire.
- Ci ricascherai. - mormorai solamente, sentendomi una sciocca - Non puoi...dimenticare una persona dall'oggi al domani.
- Lo so...ma comunque lei non mi ha fatto alcun regalo...- sentii una nota divertita nelle sue parole e arrossii, stringendo il mio. - Ho trovato il tuo...non l'ho ancora aperto, ma grazie!
- Grazie a te! Aprilo, vorrei sapere se ti piace.
Curiosa come non mai, strappai la carta e...un piccolo fermaglio scivolò sulla mia gonna. L'afferrai, fissandolo meravigliata. - E' stupendo! Davvero, è...grazie! - era un piccolo fermaglio a forma di farfalla, decorata da perline bianche. Semplice e bellissimo.
- Vorrei, uhm, vedertelo indossare sai?
- Anche io voglio vedere quello che ti ho regalato. E...sai perché ti ho regalato proprio quella cosa?- domandai, contenta che non mi potesse vedere in viso.
- Beh...non saprei, perché pensi mi starebbe bene? - replicò ridendo. Sorrisi.
- Indossala a mezzanotte, durante la festa di Capodanno. Ed io alla stessa ora indosserò il tuo regalo. Magari ci riconosceremo.
- Mi sembra un'ottima idea...okay, ci sto. Adesso devo scappare, o qualcuno si chiederà dove sono finito.
- Anche io. E...senti...- mi fermai in imbarazzo, ma decisa. Ora o mai più. - Auguri di Buon Natale...e poi...
- Auguri anche a te! Dimmi...
- Per quello che vale...io credo che la ragazza che ti piace sia una sciocca a non accorgersi di te...e...a volte - mormorai, afferrando la maniglia della porta - a volte mi piacerebbe essere al suo posto. - aggiunsi e, prima che potesse rispondere, ero scappata via, in imbarazzo.
*
- E brava la nostra Rose! Così il nostro sconosciuto ti vedrà durante la festa, eh? - esclamò Roxanne con un ghigno, scompigliandomi i capelli. Cercai di liberarmi dalla sua mossa stritolatrice, mentre alcuni studenti ci fissavano scandalizzati.
- Rox, non gridare! - bisbigliai nel panico, guardandomi freneticamente intorno. Il parco era pieno di gente, ragionevolmente avrebbe potuto esserci anche lui.
- E se...cioè non è che io sia una troppo fissata con l'aspetto fisico, per carità...- cominciò Alex, a cui avevamo raccontato tutta la storia, con circospezione
- Ma...se, diciamo, il tuo bel principe in realtà fosse...non proprio un principe?
- Eh? - la fissai stralunata e Dominique sbuffò - Quello che Alex cerca di dirti è: e se fosse bruttino?
- Sarebbe molto peggio se fosse uno come Nott, o roba del genere. O come Malfoy. Sarebbe un incubo...- borbottai, proprio mentre il biondo, insieme ad Al, Hugo e Frank, usciva dal portone di quercia. Non vidi le sopracciglia inarcate delle altre, perché troppo impegnata ad arrabbiarmi.
Maledetto Malfoy, come mi dava sui nervi! Continuava ad ignorarmi con quella sua faccia da schiaffi e, tra l'altro, avevo preso un voto bassissimo nell'ultima verifica di Erbologia...ed era tutta colpa sua, perché mi aveva mollata come un'idiota e col programma a metà!
- Buon Natale gente! Battaglia epica a palle di neve?! - esclamò Hugo da sotto il suo cappello di lana pesante, chinandosi per prenderne una manciata.
- Vaaaai! Io sto in squadra con te! - esclamò Lily, saltellandogli vicino. Al fece un sorrisetto che non prometteva proprio nulla di buono - Benissimo! Quindi Lily e Hugo, io ed Emily, Alex e Roxie, Frank e Domi e...
- E tu come minimo devi aver sbattuto la testa! - risposi acidamente, scattando in piedi. Lui sorrise, indicando Malfoy che adesso assomigliava ad una bella statuina, fermo lì impalato. - Tu e Scorpius! Fantastico, cominciamo pure! - e si allontanò velocemente, seguito dagli altri.
Piantai lo sguardo per terra, arrossendo per la rabbia e l'imbarazzo, e marciai verso un cumulo di neve poco distante, fingendo che nessuno mi stesse guardando.
- Dove cavolo vai Weasley? - la voce del simpaticone era canzonatoria, irritante come sempre. Non mi voltai a guardarlo, ma sapevo che probabilmente stava facendo qualche sorriso stupido.
- Oh! Addirittura ti abbassi a rivolgermi la parola? - esclamai, cominciando a compattare la neve con le mani, per fare un muretto di protezione. Lui si avvicinò e mi affiancò - Non sapevo ci tenessi così tanto...- commentò poi, a voce bassa. Arrossii - Infatti non ci tengo, per me puoi pure andartene.
- Potresti andartene tu, sai? Non sei per niente festaiola...
- Oh, invece tu sei il massimo dell'allegria, accidenti! In effetti ogni volta che penso a te, ti immagino che ascolti musica a tutto volume, saltelli come un cretino e ti atteggi ad anima della festa...
Lui rimase un po' in silenzio - La tua battuta non fa ridere affatto...o forse in fondo qualcosa di divertente c'è...quindi mi pensi?
Mi voltai e incrociai il suo sguardo pungente e sarcastico - Io non...non capisci proprio niente, stupido di un Malfoy! - mi sentii arrossire, mentre lui continuava a radiografarmi coi suoi occhi verdi.
In realtà lo avevo pensato, ma non nel modo che intendeva lui. La faccenda del programma non mi era andata ancora giù, anche perché si era comportato in modo davvero maleducato...solo questo.
- Se vuoi proprio saperlo, Weasley, quella che non capisce mai niente, qui, sei tu. - sibilò lui freddamente, distogliendo lo sguardo. Lo fissai confusa - Ne sei certo?
Si voltò nuovamente a guardarmi determinato; aveva una strana espressione, come se conoscesse qualcosa che io non sapevo - Io? Sì.
Stavolta mi voltai del tutto anche io, interrompendo il mio lavoro certosino - E invece no, Malfoy. Non hai capito niente...perché sennò l'altro giorno, avresti accettato il mio programma, invece di gettarlo via. Io ci ho messo dell'impegno e l'ho fatto per t...- mi interruppi e arrossii. Che andavo dicendo? Per lui!!! Ma andiamo...
- Cioè...l'ho fatto per sdebitarmi...- mormorai più piano, sentendomi le guance andare a fuoco.
L'espressione di Malfoy si fece strana, pensierosa ed impenetrabile al tempo stesso. Distolse il suo sguardo e fece per raccogliere una manciata di neve, ma poi si fermò - Ci sei...rimasta male? - domandò piano, con un tono diverso.
- Io? Ma figurati! Non mi interessa proprio. - replicai in fretta, forse troppo precipitosamente. Lui stette ancora in silenzio e di nuovo mi fissò.
Stavolta non riuscii ad aggiungere altro. Chissà perché, il suo sguardo in qualche modo appariva sempre così...misterioso. Non ci avevo mai fatto caso prima, ma adesso che mi ero ritrovata a vederlo più spesso, notavo qualcosa di strano. Come se ci fossero milioni di sensazioni dentro di lui, cose che cercava in tutti i modi di nascondere...cose che volevano uscire fuori, ma che lui teneva solo per sé.
- Volevo dirti...- disse, sempre a voce bassa - che mi dis...ouch!!! - una palla di neve lo centrò in pieno, facendolo sbilanciare lateralmente. Lo fissai per un brevissimo istante, ma la sua espressione era così buffa che scoppiai a ridere, senza potermi controllare. Mi voltai verso l'artefice del lancio perfetto, ovvero mio fratello, che si stava sganasciando dalle risate.
- Ehi, ma ti sembra normale tirare a quella velocità?! Mi hai...ahia...- Malfoy si massaggiò la guancia che, effettivamente, era rossa come una mela matura e spiccava sulla sua pelle candida. Risi ancora più forte - Però, sai che ti dona quel colore? Se vuoi posso provvedere per uniformare anche l'altra guancia.
- Sì, Scorpius, porgi l'altra guancia dai! - lo canzonò da lontano Al. Lui fece una strana espressione, e mi ci volle molta, molta attenzione per capire che stava sorridendo.
Un sorriso. Certo, un po' strano, timido forse, ma c'era. Possibile?
Lui si accorse che lo stavo fissando - Che c'è, stai prendendo la mira? - domandò interrogativo, stupendomi con la sua ironia.
- Per colpirti quando meno te l'aspetti no? - mi ritrovai a rispondere, sorridendo mio malgrado.
Lui alzò le spalle - Comunque, per la cronaca, io e te saremmo nella stessa squadra. Non dovresti meditare vendetta nei miei confronti, Weasley.
- Ne sei certo? - replicai subito, lanciando una palla dritta in testa a Dominique, che la schivò lanciandosi per terra. Lui scosse la testa - Ci rinuncio.
- Attacchiamoliii!!! - l'urlo belluino di Emily, a cui Malfoy aveva tirato una palla grande quanto una Pluffa, ci costrinse a nasconderci dietro la barricata di neve che avevamo creato, dato che praticamente tutti avevano deciso di coalizzarsi contro di noi.
- Il muretto che con tanta fatica hai creato fa schifo. - mi fece notare il biondo, che dovette rannicchiarsi come meglio poteva. Aveva ragione, per una volta; entrambi, essendo alti, dovevamo contorcerci per non farci beccare. Ed eravamo troppo vicini per i miei standard. Insomma; avevo a pochi centimetri il suo viso e riuscivo, mio malgrado, a sentire il suo profumo. Carino.
- Allora aiutami a sistemarlo! - lo rimbeccai io, allontanandomi nervosamente. Lui provò ad alzarsi, ma rischiò di beccarsi una palla gigante dritta sul naso, per cui abbassò repentinamente la testa, andando a sbattere violentemente contro la mia.
- Ahia! - gridai, tenendomi la fronte, sulla quale sentii spuntare immediatamente un bernoccolo. Lui fece esattamente lo stesso e ricadde accanto a me, massaggiandosi poco sopra le sopracciglia.
- Hai la testa durissima Weasley!
- Anche tu Malfoy! Ahia...!- biascicai, con le lacrime agli occhi. Sentivo la fronte gonfiarsi sempre più e il dolore mi fece gemere come una bambina. Lui mi guardò brevemente, poi, senza dire nulla, prese una manciata di neve e me la poggiò sulla fronte.
Non era stato esattamente un gesto delicato, ma...la sua mano era lì, con quel mucchietto di ghiaccio che poggiava proprio dove mi faceva più male, ed era vicino...e...era una cosa carina.
Spalancai gli occhi per la sorpresa e mi ritrovai nuovamente molto vicina a lui. Malfoy, dal canto suo, mi fissava serio, gli occhi verdi dentro ai miei, la sua mano ancorata al mio bernoccolo. E, dovetti ammetterlo, i suoi occhi non erano solo carini...erano belli. Avevano delle sfumature scure, ed erano molto luminosi...
Assurdo, com'era possibile che trovassi belli gli occhi di uno che avevo giurato di odiare eternamente? Che mi aveva insultato per sette anni, che ancora mi dava sui nervi e che mi faceva i dispetti come un ragazzino?
"E' solo un parere obiettivo, tutto qui." mi dissi, ma ero ancora troppo confusa.
Sembravamo entrambi due persone diverse. Non perché fossimo cresciuti improvvisamente, ma in quegli ultimi mesi avevo avuto a che fare con Malfoy così spesso, che...impercettibilmente, lentamente e in modo strano, il nostro rapporto era cambiato. Ci insultavamo, ci facevamo del male, ma adesso ci chiedevamo scusa. Eccola la differenza...ma perché?
E poi lui...sembrava...
- Ti comporti in modo così strano - le parole mi sfuggirono di bocca prima che potessi fermarmi; non volevo dirlo davvero, ma ormai era fatta. Arrossii e lui immediatamente distolse lo sguardo, togliendo in fretta la mano dalla mia fronte. - Non farti illusioni, era perché frignavi come una bambina.
- Oh, ha parlato l'uomo maturo, scusami...- borbottai, ancora troppo confusa per capire quello che stava dicendo. Anche lui sembrava scombussolato.
- Comunque...- borbottai, guardandolo negli occhi - grazie per la neve. La testa fa un po' meno male.
Il suo sguardo divenne sfuggente - Era per la questione dell'Erbologia. La testata è stata tutta opera tua, se non ti fossi messa in mezzo avremmo evitato quello scontro, Weasley.
- Sì come no. - borbottai, poi tra noi cadde il silenzio. Uno di quelli lunghi e imbarazzanti, in cui non sai esattamente cosa devi dire. Lui si stava calcando meglio il cappello di lana blu sulla testa, con un gesto che probabilmente serviva solo per fare qualcosa. Io mi torcevo le mani, confusa.
E poi incrociai ancora i suoi occhi verdi...
- EHI!
Tutti spuntarono dal nulla, facendoci prendere uno spavento enorme. I loro sguardi la dicevano lunga, forse troppo, ma io scattai in piedi. Come al solito non avevano capito proprio niente.
- Che avete fatto alla fronte? - domandò Alex, soffocando una risatina. Malfoy si alzò e si spolverò gli abiti - E' colpa sua – borbottò indicandomi.
- Sei davvero un bambino, Malfoy! - replicai, roteando gli occhi. Lui si strinse nelle spalle e raggiunse Al. - Sarà, ma preferisco un compagno di squadra meno pericoloso di te.
- Anche io. - replicai immediatamente, attaccandomi al braccio di Emily. Era pericoloso davvero, stare con Malfoy. Un minuto prima lo odiavi, un minuto dopo ti ritrovavi la sua mano sulla fronte, che ti faceva un gesto davvero...
- Andiamo Rose, facciamoli neri! - esclamò Emily. Io annuii, ma dentro di me ero davvero preoccupata. Sospirai.
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