Bye bye, baby


Era un freddo pomeriggio di Febbraio, e "I Tre Manici di Scopa" era praticamente vuoto. Madama Rosmerta sedeva imbronciata dietro il bancone, pulendo con minuzia quasi maniacale i boccali di Burrobirra appena lavati. Il perché del suo malumore era comprensibile; a causa di quella tormenta quasi nessuno studente di Hogwarts si era azzardato ad uscire dal castello...

Sollevò gli occhi verso quel gruppo di ragazzi, ad occhio e croce del sesto anno. Beh, a parte loro.

Gli unici che avevano attraversato i parchi della scuola per raggiungere Hogsmeade, erano un gruppo di Serpeverde, in quel momento impegnati a festeggiare qualcosa.

- Dunque, gente! Io propongo un brindisi in favore di William Zabini...! – Adam Nott sollevò il boccale, facendo un cenno con la testa al diretto interessato.

- A Zabini e al suo colpo grosso! – dissero gli altri, ridendo sguaiatamente. Will sorrise appena e cominciò a bere, sperando ardentemente di soffocarsi con la Burrobirra prima che arrivasse suo cugino.

Proprio in quell'istante, quasi come punizione per la sua richiesta, la porta del locale si spalancò, rivelando un infreddolito Malfoy, che li raggiunse senza particolare entusiasmo. Non aveva confidenza con quei ragazzi, li vedeva saltuariamente solo a causa del cugino...e, in realtà, non traeva particolare piacere dalla loro compagnia. Anzi.

- Ehi, guarda chi c'è? – Montague scoccò uno sguardo sarcastico al nuovo arrivato – Che ci fa un intruso alla nostra festa?

- Chiudi quella fogna, Montague – ribatté prontamente Will – è mio cugino.

- Sì, il piccolo, dolce e delicato Malfoy. Il cocco di mammina e paparino...- sibilò Goyle maligno, suscitando le risate di Pucey.

- Non ti conviene metterti contro di me Goyle, per lo meno, se ci tieni a ritornare a scuola. – sibilò Scorpius, estraendo la bacchetta. Will scattò in piedi. – Ora basta! Siamo in un locale pubblico, vi state comportando da idioti e, soprattutto, ci sono problemi ben più pressanti!

- Puoi dirlo forte! – esclamò ridacchiando Nott. Scorpius fissò disgustato i compagni, non si sedette e dal mantello estrasse una lettera tutta spiegazzata – E' vera questa notizia?

Eccolo il momento della verità.

Will annuì , guadrando distrattamente il fondo del boccale.

- Sei impazzito o cosa? Mi meraviglio di te, cugino. Potevi tranquillamente evitarlo...

- Come hai fatto tu? E' da perdenti. – chiese pungente Pucey, prima di bere.

- E' da persone intelligenti, ma mi rendo conto che nella vostra Casa questa dote scarseggia parecchio. – replicò altero il biondo, prima di rivolgersi nuovamente a Will. – Perché hai deciso di sposare Helen?

- Malfoy. Tuo cugino ha concluso un buon affare. Certo, Helen non è esattamente uno zuccherino...è acida, perversa...però è pur sempre mia sorella. – disse Adam, sorridendo scioccamente.

- A me è sembrata contenta. – disse Goyle, grattandosi la testa.

- Il punto non è questo. Il punto è che a sedici...

- Non a sedici. – borbottò Will, bevendo un altro po' di Burrobirra – Dopo il suo diploma, quindi tra due anni...

- Oh, capisco. Immagino che tu sia felice, dunque, di sposarti appena diciottenne. Chi non lo vorrebbe? – adesso la voce di Malfoy trasudava incredulità. – Sei costretto, Will?

- Non è...mio padre a volerlo. Né mia madre...in effetti nessuno mi spinge a farlo.

- E allora cos'è? – Scorpius non ci capiva più nulla.

- Sono io. – sussurrò Will pianissimo.

- Eh? Sei un idiota. – sibilò Scorpius. Will scosse la testa e fissò il cugino dritto negli occhi con aria di sfida – Io non sono come te. A te non importa nulla del prestigio, del potere derivante da una buona posizione sociale.

- Un tempo i Malfoy se ne interessavano. Ma ormai sono tutte mele marce. - sibilò Pucey. Malfoy strinse i pugni, ma lo ignorò.

- Parla chiaro William. – disse invece al cugino.

- In parole povere; voglio prosperità e ricchezza nel mio futuro. E la soluzione migliore è un matrimonio di convenienza con Helen.

Adam annuì – E' bella, ricca, ed è una Nott.

Scorpius fissò lo disgustato – Già, una Nott.

- Cosa vorresti dire, eh? – sbottò Adam. Scorpius ghignò – Nott è come Malfoy. E' feccia.

- No. Voi siete degli schifosi rinnegati. I miei genitori sono rimasti saldi nelle loro credenze. I miei nonni anche. – sibilò Adam.

- Infatti. E' bella la cella di Azkaban di tuo nonno? – replicò Malfoy con disgusto. L'altro rise – E' spaziosa. Quasi quanto quella del tuo.

- Ora basta! Fuori dal mio locale se dovete litigare! – la voce forte ed indignata di Madama Rosmerta li costrinse ad uscire precipitosamente, nella tormenta gelida. Scorpius scosse la testa in direzione del cugino – Mi hai deluso.

- Avevi la possibilità di sposarla tu, Malfoy, e hai detto di no. – disse Adam – Accetta il fatto che tuo cugino è più intelligente e furbo di te. E comunque...dato che il tuo unico desiderio è quello di marcare la tua diversità da noi...ti propongo una scommessa.

- Non faccio scommesse.

- Che scommessa? – chiese contemporaneamente Will. Adorava scommettere, era sempre un buon metodo per guadagnare qualcosa, dato che quando si metteva in testa una cosa, riusciva sempre a spuntarla. E poi il piacere di vincere contro tutte quelle mezze calzette...

- Will, ma tu sei fidanzato.

- Ma mi sposerò tra due anni.

Adam parve pensarci su, poi fece spallucce – Beh, in realtà era più adatta a Malfoy, dato che dice di essere amico dei figli dei "Grandi Salvatori"...

- Lasciali fuori...- ringhiò il Corvonero. Will invece si avvicinò ancora di più al compagno di casa

- Io voglio sentirla, Adam. – mormorò, negli occhi una luce fanatica.

- D'accordo. L'idea era di...beh, è una cosa impossibile lo sai, circuire la Weasley. Rose Weasley. E poi...farla innamorare di te! Falla cadere ai tuoi piedi e sta con lei fino al prossimo Natale...poi puoi farne quello che vuoi, è così irritante! Se ci riesci sarai il mio mito per sempre...

- Quella...quella con i capelli a cespuglio...la secchiona? – chiese Will, socchiudendo gli occhi.

- Nott, Pucey e Goyle risero. Malfoy scattò in avanti. – Non è affatto il caso.

- Perché ti scaldi tanto? – chiese improvvisamente Pucey – Oltre ad essere amico di Potter, te la fai con la Weasley? La vuoi per te? Questa si che sarebbe proprio una bella storia! – e scoppiò a ridere.

Malfoy rimase in silenzio per un brevissimo istante – Non me ne frega proprio nulla della Weasley, ma suo cugino è il mio migliore amico.

- E suo cugino infatti non c'entra nulla...- mormorò Will, fissando negli occhi Scorpius - Fatti i fatti tuoi Scorp.

- Insomma – esclamò Nott – Tu, William Zabini, accetti la mia scommessa?

Will si volse verso Adam – Certo! Qua la mano!

*

Malfoy sembrava perso nei suoi pensieri. I suoi occhi verdi parvero farsi per un attimo più scuri, mentre incrociava i miei.

- Mio cugino ha fatto una scommessa con Adam Nott. Lui ha...- per la prima volta in sette anni aveva difficoltà a trovare le parole.

- Ha scommesso su di te.

Chinai il viso e sospirai – Già.- un macigno si posizionò all'altezza del cuore. – E...- deglutii, cercando di ricacciare il nodo alla gola – esattamente, cosa ha scommesso?

Malfoy prese un breve respiro – Doveva farti innamorare di sé...- prima che potesse continuare sollevai una mano, disgustata. Avevo capito perfettamente.

Rimasi in silenzio per un istante, cercando di non far trasparire alcuna emozione - Breve e conciso Malfoy... - mi mancò la voce, per cui dovetti voltarmi, per non fargli vedere la mia espressione.

- Weasley...

- Non preoccuparti, non dirò che sei stato tu.

- Io...sono stato...- cercò di dire qualcosa, ma lo precedetti – Adesso devo andare - mi mancava la voce - scusami...- chiusi gli occhi, strinsi i pugni e corsi via.

Ero un'idiota. Ero stata un'idiota! Se solo avessi utilizzato il cervello, invece di farmi coinvolgere dal mio ego smisurato, probabilmente mi sarei immediatamente resa conto che non era possibile che William Zabini corteggiasse me.

E invece no, accecata dalla vanità, convinta che Will si fosse improvvisamente accorto di me, che nonostante il mio aspetto fosse andato oltre...- Sono una stupida – mormorai asciugandomi gli occhi.

Lacrime di rabbia, di imbarazzo, di dispiacere. Le cacciai via, cercando di ragionare e di non perdere il controllo...

- Rose? Tutto bene? - qualcuno mi costrinse a fermarmi, tenendomi saldamente per una spalla. Incrociai gli occhi scuri di Emily, che mi fissava preoccupata. Mi tremarono le labbra.

- Ma certo...è tutto okay! – esclamai, evitando il suo sguardo. Lei non mi mollò – Sei fuori di te, Rose, vieni con me.

Con molta pazienza mi trascinò da Madama Chips, la quale, forse notando il mio aspetto, non disse nulla. Sedute in Infermeria, dove v'era molta più tranquillità rispetto al resto del castello, parlammo per un po'.

- Io...- improvvisamente cominciai a vedere appannato - ...sono una stupida...- mormorai, decidendo di fidarmi di quella ragazza che conoscevo appena. Tirai su col naso – Devo andare a spaccare la faccia a Will.

- Come?

- Mi ha preso in giro, per tutto questo tempo...- mormorai, e le raccontai la storia, omettendo il fatto che era stato Malfoy a dirmi la verità. La sua espressione, da preoccupata, divenne incredula, poi disgustata.

- E' davvero...

- Uno schifoso ipocrita? – dissi, asciugandomi gli occhi e cercando di sorridere. Lei mi batté leggermente sul braccio

- Mollalo Rose. Fagli fare la figura dell'idiota, lascialo di stucco e fagli vedere di che pasta sei fatta. Ti ho visto tante volte litigare con Scorpius, riprendere studenti, tenere testa anche ai professori... Puoi tranquillamente mollarlo e dimostrargli che non te ne frega niente!

- La verità è che vorrei sprofondare...sapere che mi ha preso in giro per tutto questo tempo...e tutti lo sapevano!

- E' proprio per questo che devi mollarlo ora...accidenti, speravo di avere un fazzoletto...

- Non preoccuparti, io forse ce l'ho. – mormorai, estraendo qualcosa dalla tasca. I suoi occhi guizzarono immediatamente ai decori tipicamente di Corvonero e alla S ricamata in blu.

- Oh, credevo fosse il mio. – borbottai confusa. Lei fece uno strano sorriso – Ma tu e Scorpius non vi odiate?

Arrossii – E infatti è così. E' solo che mi ha fatto un favore quando sono caduta dalle scale, durante la ronda...non farti strane idee.

Lei rise - Al mi ha sempre detto che tu e Scorpius avete una strana attrazione!

- Come no. Al ha delle idee tutte sue, quasi sempre sbagliate. – borbottai, fissando il fazzoletto.

- Ma ti vuole bene.

Sorrisi – E tu ne vuoi a lui, no?

Lei arrossì – Siamo amici.

- Eh già...sai che dicono tutti così?! – le nostre risate ebbero il potere di rincuorarmi e di tranquillizzarmi. A quanto pareva stavo trovando una nuova amica.

Allo scattare dell'intervallo Emily dovette scappare a chiedere scusa al professor Lumacorno per la sua assenza, e Al dopo pochi istanti entrò in Infermeria, quasi a volerle dare il cambio, sbattendo la porta come una furia. Si piazzò accanto a me e prese a fissarmi preoccupato. Sollevai un sopracciglio. – Non fare quella faccia, è solo...

- Uno stronzo! – completò lui nervosamente. Io annuii.

Si sedette proprio nella sedia che la bionda Corvonero aveva occupato pochi istanti prima

- Scorpius è venuto a cercarmi pochi minuti fa. Mi ha detto tutto. Non posso credere che lo sapesse...non mi ha detto niente per tutto questo tempo. E' così...– Scosse la testa ed io scrollai le spalle.

- Will è suo cugino. Lascialo fuori...

Lo sguardo che Al mi riservò mi mise leggermente in imbarazzo – Tu che difendi Scorpius?

- Solo perché in fondo mi ha aiutato. Se ha sbagliato con te, oggi credo abbia recuperato. Da domani riprenderò ad odiarlo, oggi invece gli devo un favore! – replicai in fretta, mentre Al corrugava le sopracciglia.

- So già che mi passerà – borbottò contrariato – ma avrebbe dovuto dirmelo. In ogni caso, dato che si è comportato così, sarà costretto a farmi un grosso favore... – esclamò, con lo sguardo scintillante di chi progetta qualcosa di grosso. Lo fissai incuriosita – Ti ricordi che sei Caposcuola, no?

- Oh, mi ringrazierete, stanne certa. – replicò prontamente – Hai presente la festa di Halloween?

Feci una smorfia – Non ho proprio voglia di festeggiare nulla, quindi non so se verrò.

- Oh, invece verrai, Rosie!

- Perché?

- Questo lo scoprirai solo se sarai in Sala Grande alle dieci in punto! - disse mio cugino con un ghigno.

*

- Signorina Weasley! – strillò Madama Chips, portandosi le mani ai fianchi – Ancora qui? E' ora di cena, esca immediatamente!

Sollevai lo sguardo dal libro che stavo leggendo e guardai dispiaciuta – Non mi faccia uscire! La prego!

Il suo sguardo di fuoco fu abbastanza convincente da farmi alzare di scatto e correre verso la porta. Sbuffai, mentre una vocina strillava nella mia testa "Codarda!" a ripetizione.

Era vero...come aveva fatto una codarda pazzesca come me a finire a Grifondoro? Probabilmente il Cappello Parlante si era sbagliato di grosso, altrimenti sarei stata capacissima di andare in Sala Grande ad affrontare Will...

"Mollalo Rose. Fagli fare la figura dell'idiota, lascialo di stucco e fagli vedere di che pasta sei fatta."

Ma cosa avrei dovuto dirgli? Ero certa che, non appena tutti avessero saputo della scommessa, mi avrebbero preso in giro come non mai.

Mi sentii le guance scottare. – Accidenti che devo fare?!

- Ehi Rose! Tutto bene?  – incrociai casualmente Caroline che tornava dalla Sala Grande – Oggi ti sei persa la riunione! Will ti ha cercata per tutto il giorno, dove diavolo eri?! Dovevi vedere com'era preoccupato! Si è rammollito per davvero! – esclamò con una risata divertita, prima di notare il cambiamento nella mia espressione. – E'...ho detto qualcosa che non va? – evidentemente lei non sapeva. Per lo meno...

- Preoccupato eh?! Già, poverino, chissà quanto si è spaventato...- ringhiai, prima di dirigermi in Sala Grande. Lo avrei ignorato, ecco cosa avrei fatto, pensai, varcandone le soglie. Col naso per aria mi voltai verso il tavolo di Grifondoro, ma prima che potessi anche fare un altro passo, qualcuno mi si parò davanti.

Come non detto.

- Amore! Ma dove diavolo eri finita? Mi hai fatto spaventare a morte, nessuno sapeva dove ti trovavi, ed io...sai quanto sto male quando non ti vedo...- fissai Will negli occhi e capii. Era terrorizzato, evidentemente Nott gli aveva raccontato qualcosa di quella mattina, quello che mi aveva detto sua sorella.

Il mio quasi ex mise su la sua migliore espressione da cucciolo ferito, ma io lo fissai freddamente, intercettando casualmente lo sguardo di scherno della Nott e quello serio di suo fratello. Dentro di me cominciai a sentire una rabbia cieca e potente. Come si permetteva a prendermi in giro in quel modo?! Forse Emily aveva ragione; potevo farcela. Pensai ardentemente alle "performances teatrali" di Lily, pregando di non vacillare proprio adesso e di riuscire a fare come lei, per almeno una volta...

Presi un breve respiro e ignorando il battito accelerato del mio cuore, decisi di farla davvero finita.

- Se mi avessi cercato bene mi avresti trovata. – risposi lapidaria, scansandolo – Devo andare a cena.

- Cosa? – mi fissò interdetto – Mi spieghi che cavolo ti prende?

- Ne parliamo dopo. – replicai, sperando ardentemente che invece mi fermasse. Doveva vergognarsi a morte, brutto verme!

- Adesso. – insistette lui, tenendomi per il polso. Dentro di me esultai. Tutti adesso ci fissavano ammutoliti. Vidi i professori agitarsi e intimarci a gesti di sederci, ma per una volta decisi di fare quello che volevo.

Lo guardai malissimo, riflettendo. Bene, potevo fargli una scenata pazzesca, recitare la parte della piccola fidanzatina ferita, ma adesso capivo le parole di Emily; non faceva per me. Dovevo umiliarlo. Potevo farcela.

Sollevai la manica della divisa e con un gesto secco staccai dal mio polso il braccialetto che lui mi aveva regalato per il nostro primo mese. Glielo lanciai dritto sul petto e lui lo prese al volo, rischiando di farlo cadere, fissandomi improvvisamente attonito. Spaventato. Sentii un coro di "ooh" provenire dal tavolo di Tassorosso e Corvonero.

- Che...stai facendo? Mi spieghi che cosa significa?

Sorrisi – Sei veramente un bel ragazzo Will, peccato che tu non possegga neppure un briciolo di cervello! Non riuscire a comprendere la gestualità altrui è davvero, davvero grave lo sai? – e mi voltai facendo l'occhiolino verso il tavolo di Grifondoro, dove molti scoppiarono a ridere. Intravidi le mie cugine fissarmi stupite, poiché ancora non sapevano, ma riuscii a scorgere il sorrisetto di soddisfazione di Dominique.

- Io...- Will assunse un'espressione particolarmente stupita, tanto che alcuni nostri compagni risero più forte.

- Sai Will...ti do un consiglio per il futuro; sta attento a quello che fai e soprattutto a chi lo fai. Perché dopo questa storia ne vedrai delle belle...e non hai idea di quanto sia deliziosa la vendetta! - Mi avvicinai ad un passo da lui – Non sei il principe del castello, a cui tutto e dovuto e che può permettersi di giocare con i sentimenti degli altri. Hai capito?

- Che diavolo stai blaterando, Rose?! Ora basta, che significa tutto questo? – sbottò lui, lanciando un'occhiata obliqua ai suoi amici. Io risi.

- Significa...- dissi tranquillamente prima di spingerlo per spostarlo – Che ti faccio perdere la scommessa. Hai presente no? Quella che hai fatto con i tuoi amichetti idioti?! Natale è troppo, troppo lontano eh... – e gli indicai i suoi compagni, prima di rivolgermi nuovamente a lui, lanciandogli un'occhiataccia – Non provare a rivolgermi mai più la parola, idiota.

E mi andai a sedere, tra gli applausi ammirati dei miei compagni, che scoppiarono a ridere, e gli sguardi orgogliosi di Al ed Emily, che ci speravano proprio.

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