A little problem for Rose Weasley


Quella mattina il sotterraneo di Pozioni sembrava quasi più affollato del solito, pieno com'era di risatine isteriche di alcune ragazze e degli sbuffi che, numerosi, uscivano dalle bocche mie e di Al.
No, decisamente non era giornata.
Il professor Lumacorno, più raggiante del solito, si aggirava allegramente tra i banchi reggendo quello che sembrava un espositore di piccole bottigliette ricolme di liquido rosso e rosa, agitandolo appena e producendo un tintinnio alquanto fastidioso.
- Dalle risate felici di alcune ragazze – esordì lui, ed io sbuffai ancora – si direbbe che tutte conoscano l'esatto contenuto di queste boccettine. Chi vorrebbe dirmi di cosa...sì, signorina Weasley?
Okay, non avrei dovuto alzare la mano, per lo meno non anche per questo. Però si trattava di un riflesso incondizionato. Ignorando le occhiatacce di alcune Corvonero poco distanti , diedi la risposta.
- Filtri d'amore.
Lumacorno annuì e, con qualche difficoltà, estrasse due boccettine, tenendole entrambe con una sola mano.
- Questa, beh, questa è Amortentia, lo sapete bene. E questo...signorina Weasley, lei sa di cosa si tratta?
Arrossii – Si tratta di Jeudamour. Basta una sola goccia e chi lo ingerisce si innamora della prima persona che vede.
- Eccellente! Dieci punti a Grifondoro! – ruggì Lumacorno, facendo vibrare gli enormi baffoni. Con la coda dell'occhio vidi Al fissarmi divertito ed una serie di ragazze (ma anche di ragazzi) occhieggiare più attentamente la boccetta. Adesso sì che erano interessati.
- Oggi assegnerò un filtro d'amore, sì signorina Lovett ve li farò utilizzare, a ciascuna persona, che dovrà analizzare tutti i suoi ingredienti e trovare anche un antidoto. Penso – il professore si voltò nuovamente verso di me, tendendomi il Jeudamour – che la signorina Weasley debba analizzare questo. E' un po' più complicato, sono certo che sarà una bella sfida per lei. – poi si volse verso gli altri - Voglio ricordare a tutti che si tratta comunque di materiale molto pericoloso. Chiunque ne farà un uso improprio verrà spedito in punizione, chiaro?
- Grazie professore – mormorai in imbarazzo, rigirandomi tra le mani l'ampolla. Il liquido al suo interno era di un bel rosso fragola, e guizzava allegramente, come a voler a tutti i costi attirare la mia attenzione. Sarebbe stato divertente analizzarlo. Con un sorriso lo riposi in tasca ed afferrai la borsa.

- Quello che non capisco è perché analizzare l'Amortentia dovrebbe divertire me. – borbottò Al, fissando risentito la boccetta rosa shocking che teneva in mano. Ridacchiai – Attento che nessuno la versi nel tuo succo di zucca! Sai che roba?
- Non mi ci fare pensare, per favore. – replicò lui cupamente. Entrammo in Sala Grande accompagnati dall'eco delle mie risate, mentre cercavo di immaginarmi Al perdutamente innamorato di una delle sue fan invasate, e dagli sbuffi di Al, ancora irritato per la pessima scelta del professore.

- E' incredibile, quello è pazzo! Cioè, vi ha affidato dei pericolosissimi filtri d'amore...- Dominique boccheggiò, fissando shockata la boccetta stretta tra le mie mani. Io feci spallucce – Cosa dovrebbe succedere, scusa? Si tratta di compiti, mica di assaggiarlo.
- Ti immagini che succederebbe se lo assaggiassi Rose??? – saltò su Lily, cominciando a ridere – Ti innamoreresti della prima persona che vedresti!!!
- Non succederà, ovviamente. – replicai io, in tono professionale. Tutti risero, ma non potei fare a meno di rabbrividire all'eventualità.
- Magari troveresti qualcuno meglio di quello Zabini. – disse Dom, afferrando una cucchiaiata di patate. Io mi irrigidii, ma sapevo che aveva ragione.
Dopo la bravata di qualche giorno prima, non avevo avuto alcuna intenzione di parlargli. Aveva diciassette anni, non cinque; avrei dovuto insegnargli tutto io? Si era ubriacato insieme a quell'idiota di Nott, mollandomi come un'idiota alla festa? Bene. Di certo non se la sarebbe cavata così a buon mercato.
E poi...poi c'era quella storia ancora poco chiara. Le parole di Adam mi avevano lasciato perplessa e desiderosa di scoprire qualcosa...ma nessuno, di tutte le persone con cui avevo parlato, aveva saputo (o voluto) dirmi che cavolo stava succedendo.
Prima che potessi dire qualcosa, Al si voltò verso di me, scuotendo per nulla divertito l'Amortentia.
- Rose senti...io, Scorp e Baston abbiamo intenzione di analizzare la pozione domattina. Ti va di venire con noi? Neville ci ha dato il permesso di utilizzare la Serra.
- Domani è sabato. Io e Malfoy dobbiamo fare la ricerca proprio li. – gli feci notare io, rendendomi ancora una volta conto di quanto fosse inaffidabile il mio compagno di corso.
- Infatti, Weasley – la voce del protagonista del discorso mi fece sobbalzare – se non l'avessi capito ho suggerito apposta questo giorno. Così possiamo toglierci tutti i compiti più pesanti. Ma se preferisci passare il tuo tempo sui libri, cosa di cui sono certo, nessuno ti obbliga a venire; anzi, meglio. – mi voltai e scoccai un'occhiata di fuoco al Corvonero, pur sentendomi leggermente in colpa per aver subito tratto le conclusioni sbagliate. – Oh, ma grazie Malfoy. Dato che è così allora vengo di certo, in modo da poter rendere la tua giornata infernale sin dall'inizio! – e non avevo idea di quanto avessi ragione.

*

- Rose! Ti vuoi fermare? Voglio solo parlarti...- Will mi affiancò, fissandomi con urgenza. Io gli lanciai una breve occhiata. Dio, perché doveva guardarmi in quel modo? Aveva degli occhi così...
- Will, devo andare alle Serre con gli altri, davvero non ho tempo. – mormorai, voltandomi e continuando a correre. Lui cercò di fermarmi. – Rose! Ti chiedo scusa per l'altra sera, ma adesso non ti sembra di esagerare? Neanche avessi fatto chissà che...- aggiunse, prima di zittirsi completamente. Se il suo scopo era quello di farmi fermare...beh, lo aveva raggiunto in pieno.
- Già Will, che avrai mai fatto? Mi hai mollato nel bel mezzo della festa per andartene con quell'alcolizzato di Nott...e ti sei ubriacato anche tu! Non te n'è importato un fico secco se ci sono rimasta male o...- la rabbia iniziale fu immediatamente smontata dal suo sguardo. Sospirai – lascia perdere, veramente. - e feci per andare, ma lui mi fermò.
- Rose...- il suo tono implorante mi sciolse, ma cercai comunque di rimanere rigida. - E' tutto a posto Will, davvero...ne riparliamo questo pomeriggio, ti va? Ora devo davvero scappare...- e, senza aggiungere altro, mi voltai e corsi verso le Serre.
Era sabato, mi ero svegliata con le strida indignate di Dominique a causa di Lex, il gufo di Will, che aveva deciso di utilizzare il suo letto come toilette, e non avevo fatto colazione...ah, ed era tardissimo!

- Alla buon'ora, Weasley. - ad accogliermi fu la simpatica occhiataccia di Malfoy. Ci mancava solo lui.
Lo ignorai e mi voltai per salutare Al e...- dov'è Baston? - chiesi, rivolta a mio cugino. Lui fece spallucce - Credo a spasso con Roxie. Siamo rimasti solo noi tre. E se ci sbrighiamo, tu avrai tutto il tempo per torturare Scorpius.
- Non vedo l'ora. - replicai con un sorriso sarcastico, posando sul bancone l'occorrente per Pozioni - Cominciamo.
Restammo in silenzio per alcuni istanti, il tempo di posizionare il filtro d'amore sul banco di lavoro, prima che Malfoy mi chiamasse. - Oh, guarda Weasley, pare proprio che la tua acerrima nemica stia venendo qui.
Sollevai di scatto la testa, mettendo a fuoco una delle poche persone che davvero detestavo al mondo, appena dietro la porta della Serra. Un istante dopo, Helen Nott era entrata e si era piazzata davanti al mio tavolo.
Helen era una delle ragazze più popolari della scuola, molto carina - anzi, molto bella - godeva di una pessima fama, soprattutto perché sapeva essere davvero perfida. Cattiva.
Ed era perdutamente innamorata di Will, soprattutto. Del mio ragazzo.
- Nott, quanto tempo. - disse Malfoy, alla mia destra, la voce intrisa di sarcasmo. Lei lo fissò freddamente e poi i suoi occhi azzurrò Barbie volarono nuovamente su di me.
- Rose Weasley. - mi chiamò con quella voce leziosa, come se non la stessi già guardando. Inarcai un sopracciglio - Dimmi Helen Nott. - odiosa.
- Non è proprio il caso che una come te si permetta di chiamarmi per nome. In ogni caso, è meglio per te se perdoni il caro William.
Rimasi a fissarla attonita per qualche istante. Lei, che mi detestava cordialmente, mi chiedeva di perdonare Will?
- Prego? - balbettai confusa. Lei scosse i capelli biondi - Sei proprio stupida lo sai? Devi immediatamente perdonare Will! E' già abbastanza imbarazzante che lui abbia scelto te...non esiste che tu gli faccia fare la figura dell'idiota, cosa credi? Pensi che se Will ti correrà dietro, tu sarai più bella o popolare? Non penso proprio...quindi vedi di perdonarlo, o farò in modo che lui ti molli, capito?
- Scusami tanto, Nott. - intervenne Al, prima che potessi risponderle - stavamo studiando, pensi di alzare i tacchi subito, o preferisci che ti aiuti io?
- Tu taci Potter! - strepitò lei, stringendo i pugni.
- Va via, Nott. Primo; non credo che siano fatti tuoi, secondo; dovrei avere paura di te? Ma per favore, evita di farti togliere punti proprio da me. - aggiunsi io, sbuffando a chinando la testa sul mio compito. Fu un attimo.
- Ma come osi?! - gridò l'oca, brandendo la bacchetta. Al fu più veloce e la bloccò, prendendola di peso. Helena, con un'agilità che non credevo possedesse, gli mollò una gomitata, afferrò una boccetta a caso sul tavolo davanti a me e mi gettò in faccia tutto il liquido che conteneva.
- Così vedremo se non ti mollerà, secchiona di una Weasley!
- Ahia!!! Brucia! - gridai, muovendomi alla cieca. Urtai qualcosa di grosso che travolse me e, a giudicare dal grido di dolore, qualcun altro. Sentii le strida della Nott e dei passi affrettati, poi una porta sbattuta con violenza.
- Al...? Se n'è...oh..- mi bloccai, le labbra aperte a metà, gli occhi socchiusi.
Avevo appena ingerito qualcosa dal sapore delizioso, qualcosa di così buono da non poter essere comparato con nessun altro genere di cibo o bevanda. Istintivamente mi leccai le labbra ed, a fatica, cercai di mettere a fuoco ciò che stava accadendo.
E la prima cosa che vidi furono un paio di occhi verdi che mi fissavano attoniti.

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