Capitolo 8
Sheik
Dark aveva gli occhi furenti, la sua espressione restava calma, ma i suoi occhi facevano capire come in realtà fosse immensamente arrabbiato. Ci teneva davvero a diventare più bastardo di quanto non fosse, a rendersi un ricco che si divertiva a maltrattare gli Hyliani?
- E tu lo faresti solo perché vedere gli altri soffrire ti diverte? - chiesi, incrociando le braccia. Non mi piaceva il modo in cui mi guardava, sembrava che in lui ci fosse qualcosa che non andava. Non capivo cosa, sapevo solo che era... qualcosa. Nulla di più.
Sospirò, guardando in avanti, verso la duna di fronte a noi - Esatto.
- Menti.
Sbatté le palpebre, per poi voltarsi verso di me, con le sopracciglia leggermente alzate - Come scusa?
- Hai detto una bugia. Sono brava a riconoscere chi mente. Su, dimmi davvero perché vuoi farlo.
Restammo zitti, guardandoci negli occhi. Dark afferrò nervosamente la sabbia, come per cercare di tenersi a lei, ma questa scivolava placidamente sulle sue dita quasi come fosse stata acqua, e lui non riusciva a tenersi forte. Poteva solo cercare di agguantare qualcosa che gli sarebbe sempre sfuggito.
- Dovrei dirlo a te?
- Non credo che qui ci sia qualcun altro disposto ad ascoltarti - risposi io, con un'alzata di spalle. Nemmeno io sapevo il perché di questo mio comportamento, all'improvviso così amichevole. Del resto Dark era un nemico, nonostante durante il poco tempo passato nel deserto non si fosse comportato affatto come tale. Probabilmente era a causa di questo.
Dark Link alzò lo sguardo verso il cielo azzurro, sbuffando, ma iniziando comunque a raccontare - Vedi, tutti gli esseri viventi hanno la loro riflessione oscura, dove il male predomina sul bene. Anche gli esseri più malvagi hanno una loro versione più oscura. Noi non viviamo ad Hyrule, ma nel regno delle ombre. Non ha nulla a che fare con Hyrule. Considerala una lunga distesa di puro nulla, dove tante ombre vagano con aria stanca.
- Una sorta di eterno limbo per le parti oscure dei cuori?
- Esatto. Vedi, il fatto è questo. Cia ha una grandissima affinità con il mondo delle ombre, quindi è in grado di evocarne alcune dal loro mondo, anche se così facendo perde moltissime forze. Ma io non sono nato così. Ganon mi ha evocato per la prima volta molte epoche fa.
- Ha richiamato i tuoi antenati?
- Solo uno. Ma vedi, se l'anima di un oscuro di qualcuno dall'animo immortale come Link o Zelda muore nel vostro mondo, è destinata a rinascervi. Perciò io sono nato più volte, proprio come Link. E gli altri hanno iniziato a conoscermi. Io ero l'anima oscura dell'eroe, la persona da temere e da evitare, che sin da piccolo doveva essere presa a sassate ed allontanata. Non sono mai riusciti a prendermi ed ad uccidermi, però. Quando Cia mi ha preso con sé aveva detto che avrei potuto avere ogni cosa che volevo, mi ha proposto di tornare nel mio regno dopo averla aiutata, mi ha mostrato com'è il mondo delle ombre. Ho preferito restare al suo fianco, e di vendicarmi di tutti coloro che mi hanno odiato.
Sospirò un'ultima volta - Ho fatto un discorso fin troppo lungo.
- Ma quindi... tu fai tutto questo perché vuoi vendicarti di chi ha avuto pregiudizi su di te? - chiesi - Ma se ti mostrassi crudele non confermeresti semplicemente ciò che loro pensano?
- Di che parli? - chiese lui, corrucciato.
Era strano vederlo in quell'ottica. Dopotutto lui non era solo un oscuro. Aveva un motivo per comportarsi così, era sempre stato detestato da chiunque.
Non mi sorprendeva che volesse ribellarsi, e far vedere al mondo che lui era forte.
Ma non era esattamente il metodo giusto.
- Se tu ti mostrassi al mondo come un eroe, qualcuno che nonostante la sua natura ha fatto tante opere buone, sarebbe meglio. Mostreresti agli altri che si erano sbagliati!
- Ma loro non si erano sbagliati! - esclamò lui, alzandosi in piedi - Io sono malvagio! Io sono nato per esserlo!
Ci fissammo con sguardi furenti negli occhi, fino a quando non mi alzai anche io.
Non poteva smetterla di fare lo stupido? Gli puntai un dito al petto, e lui si scostò leggermente - Stammi a sentire. Non siamo tutti o bene o male. In Link c'è anche del male, proprio come in te c'è anche del bene. Ora prova, una volta tanto, ad essere buono. Ad aiutarmi. E gli altri ti considereranno un eroe.
I suoi occhi si spalancarono -
Un eroe...
- Una persona buona.
Un sorriso si fece largo tra le sue labbra - Posso... posso provare.
Sorrisi di rimando - Vuoi venire con me dalla Dea?
Lo vidi annuire. Mi tolsi una benda, facendola mettere sugli occhi a Dark, che le la legò sugli occhi.
- Non è che ora mi meni di nascosto?
- Non devi sapere la strada, mi spiace. Almeno quello devo evitarlo in ogni modo.
Lo sentii sbuffare, ma poi quasi rise. Lui e Link erano gli opposti, ma così come nel bene c'è sempre del male, così nel male c'è del bene.
Io avevo scoperto il bene che stava dentro Dark.
Arrivammo, dopo quasi un'ora di camminata in cui Dark si lamentò più e più volte per il caldo, davanti ad un edificio dalla forma di un cilindro.
La parte superiore era aperta, e tanti buchi che ricordavano finestre stavano qua e là. Si entrava attraverso un largo buco, è tutta la struttura non sembrava un edificio, ma più che altro il suo gigantesco scheletro.
- Devo tenere la benda?
- La Dea non vuole che gli altri vedano.
- La Dea vi vizia proprio, a voi Sheikah.
Gli diedi una leggera gomitata nelle costole, ed entrai. All'interno, un vecchio pavimento di piastrelle un tempo lucide e nuove ci accolse, insieme ad un minuscolo lago che si trovava esattamente al centro.
Vi entrai, ed anche nel punto più profondo l'acqua mi arrivava appena alla vita.
- Acqua... - sussurrò Dark Link, passando una mano sul liquido cristallino.
- Non bere - gli raccomandai - Quest'acqua serve solo per avere le risposte.
Intrecciai tra loro le dita delle mani, sperando che la Dea ascoltasse le mie precghiere anche se non avevo un'arma.
- Ascoltiamo che cosa deve dirci la Dea.
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