Capitolo 16
Sheik
Zant mi guardò con un sorriso perfido impresso sul volto. Aveva un non so che che mi faceva salire un brivido lungo la schiena, come se il suo semplice sguardo vuoto fosse in grado di gelarmi fino al midollo.
Poi il mio sguardo si posò su Dark. Non avrei mai potuto lasciarlo morire. Lui meritava di vivere la vita che gli avevo promesso. Doveva vivere la rinascita di Hyrule, vedere come la gente sarebbe potuta diventare buona con lui.
Era ciò che desiderava, no?
- Sheik, non farlo! Non... - Dark tentò di dirmi qualcosa, ma presto la sua voce si spense, mentre l'arma impugnata da Zant veniva premuta con più forza sulla gola del ragazzo.
- Non credi che lei sia libera di scegliere? È una Sheikah, farà la scelta più saggia, no? - disse il Twili con tono calmo - Su Sheik. Ho tanta voglia di strappare pezzo per pezzo la vita di qualcuno, sbrigati a decidere chi deve essere questo qualcuno.
Deglutii. Se fossi morta Dark sarebbe stato libero, avrebbe potuto aiutare dall'inerno le armate di Hyrule, avrebbe potuto fare finta di stare dalla parte di Ganon, per poi aggredire il castello dall'interno. Era qualcosa che io non avrei mai potuto fare.
Avrei dovuto lasciare lui in vita.
E poi non riuscivo a pensare a come avrei potuto vivere con i sensi di colpa. Avrei passato ciò che restava della mia vita sapendo di aver lasciato a morire l'unica persona che io avessi mai amato.
Uno Sheikah non lascia mai un compagno alla morte. Se davvero necessario, lo Sheikah si sacrifica. Così ero stata addestrata, avevo un senso dell'onore e di responsabilità troppo alto.
Feci un passo verso Dark, inginocchiandomi alla sua altezza. Gli passai piano le mani sul viso. Mi sarebbero mancati i suoi lineamenti, così simili a quelli di Link, eppure appartenenti ad una persona completamente diversa.
- Sheik, tu non starai davvero pensando... - disse Dark, mentre Zant ci osservava con fastidio, probabilmente desiderando che noi ci decidessimo presto.
- Quando aiuterai gli altri a riavere il regno, sarai un eroe. Gli altri ti vorranno bene. Sarai apprezzato.
- Non mi importa, io voglio solo che tu viva. Sheik, per favore, vattene. Sei tu quella nata per stare nella luce. Vorrei solo che tu... - vidi il suo volto contorcersi in una smorfia, come se si stesse sforzando al massimo per non piangere.
- Dark, ti prego... non renderlo più difficile di quanto non sia.
Gli diedi piano un bacio sulle labbra, poi fissai i miei occhi sullo sguardo freddo e vuoto di Zant.
- Zant, io mi...
In quello stesso momento sentii dei passi veloci lungo il corridoio. Passi leggeri ed aggraziati, passi che avrei riconosciuto ovunque. Mi zittii di colpo, in ascolto.
Zant ringhiò - Sbrigati! Ho da fare!
- Il castello era sotto attacco, vero? Era sotto attacco mentre noi eravamo qua. Ma non ci avete detto nulla per non farci sperare.
Gli occhi di Zant si spalancarono nella penombra. Non se lo aspettava.
- Questo... questo...
- Zant - disse una voce femminile dietro di me, oltre le sbarre.
Io non mi voltai nemmeno, sapevo benissimo che una ragazza dai capelli biondi, con addosso un abito da guerriera ed una spada lunga e sottile in mano.
- Hyrule è tornata. La riconquista è riuscita. Ganondorf è morto.
A sentire quelle parole tutto sembrò gelarsi. Tutto si fermò, come se il mondo non fosse stato altro che una statua di marmo.
Zant fissò un punto dietro di me, dove con tutta probabilità si trovava Zelda - Ganondorf è... è...
- Morto - completai io, quasi incredula.
Se Ganondorf moriva c'erano ben poche possibilità che Zant riuscisse a fare qualcosa, senza l'aiuto del re del male era completamente perduto.
- Adesso, anche se io uccidessi Dark Link non farebbe nessuna differenza... - sussurrò lui - Avete ucciso un dio, avete ucciso il mio dio...
Zant si alzò, tenendo ancora Dark con sé - Credete che vi darò questa soddisfazione? Lui morirà! Non ha rispettato le regole, non è stato un burattino, merita di farsi staccare le dita con le pinze! E poi potrei aprirgli lo stomaco, appendere l'intestino al muro mentre lo taglio in tanti pezzi, strappargli piano piano i polmoni...
Sul volto di Zant comparve un sorriso sadico, mentre premeva la lama abbastanza forte da far uscire qualche goccia di sangue dalla gola dell'oscuro.
- Zelda... - sussurrai - Lui è buono. Prendi me Zant. Ti prego. Fai a me ciò che vuoi fare a lui.
- No! - rise Zant, indicandomi con il braccio libero - Non lo farò mai! È lui che deve essere punito! E ho intenzione di ucciderlo davanti ai tuoi occhi!
Gli venne un tic nervoso all'occhio, mentre continuava a ridacchiare in modo sommesso.
- Lo vedo che hai l'arco Zelda... su, colpiscimi! Magari colpirai la persona sbagliata, Dark è un ottimo scudo, sai?
Era orribile sentirsi impotenti. Se avessi fatto un solo passo in più Zant avrebbe ucciso Dark. Ma tanto l'avrebbe fatto lo stesso, e allora a cosa serviva restare impotenti? A vedere Dark vivere qualche secondo di più, in preda alle torture di quel pazzo?
In quello stesso momento vidi un movimento. Un qualcosa di rapido, Dark colpì Zant allo stomaco con il gomito, facendogli mollare per un attimo la presa. A quel punto fu un attimo, e Zant si trovò a terra, con la spada nera puntata dritta su di lui.
- Il mio dio è morto. Ma non crediate che sia finita... siete maledetti da secoli, dovrete sempre tornare a combatterlo! Ed un giorno o l'altro il buio inghiottirà la luce, ci sarà solo oscurità!
Furono le sue ultime parole.
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