20. Una poltrona per due

Io scoppio a ridere fragorosamente mentre attacco la piastra alla presa di fianco ai lavandini. Ho i capelli troppo arruffati e ho bisogno di tenerli almeno un minimo sistemati. Piacere ad Harry? Io? È completamente escluso da ogni immaginario e da ogni mondo parallelo con draghi e dinosauri. Mi pare poi esagerato trarre conclusioni su delle domande poste in uno stato di quasi completa incoscienza e capacità di ragionare. A Harry non piaccio e questo è certo. Gli sono caduta in antipatia dal primo giorno che mi ha vista e l'unica cosa che a lui piace di me è vedermi irritata.

«Fuori discussione.»

«Dai Brok, ma quanto sei ingenua?» mi prende in giro lei, trattenendo una risata.

«Abby, mi pare tu stia decisamente esagerando.» la ammonisco io puntando la piastra bollente nella sua direzione.

«Beh, si vedrà. Arriverà il giorno in cui mi darai ragione e in quel giorno avrò io una piastra bollente fra le mani.» sogghigna lei con sguardo malizioso, «Comunque ora, argomento Styles a parte, parlami di questo Alex.»

«Axel, si chiama Axel. E non riesci proprio a non fare la pettegola eh?» la prendo in giro facendole la linguaccia.

Vedo dallo specchio che lei prontamente alza il dito medio e sbuffa. «Scusa se voglio sapere chi si sbatte o meno la mia migliore amica!» esclama.
Migliore amica.
È la prima volta che Abby classifica il nostro rapporto così e a dirla tutta non mi dispiace. Anzi mi fa sorridere pensare che in così poco tempo ho trovato una persona stupenda nonché un'amica fantastica.

«Allora, migliore amica,» le rispondo marcando quelle due specifiche parole per farle capire che anche io la considero così, «In primo luogo nessuno sbatte nessuno. In secondo luogo, Axel è davvero bellissimo. Ha un corpo che nemmeno Zeus, occhi scuri, capelli color nocciola e delle spalle grosse come una porta. Poi è pieno di tatuaggi e io penso di avere un'attrazione irrefrenabile per i ragazzi tatuati.»

«Sono proprio curiosa di vederlo!» esclama lei, decidendo finalmente di balzare fuori da quella dannata vasca, «Ma a te piace in quel senso?» chiede aggrottando la fronte.

«Non penso Ab.» faccio spallucce, «Soprattutto perché ora come ora non voglio un ragazzo e non cerco storie. Quindi direi che da parte mia c'è solo attrazione fisica. Ma comunque quel bacio mi è bastato e avanzato. È una persona squisita ma non fa per me.»

«Io so chi fa per te!» Io corruccio lo sguardo e alzo un sopracciglio, «Harry!»

«O mio Dio, Abby, smettila!» sbuffo alzando gli occhi al cielo.

***

Liam inizia a rallentare non appena imbocca il viale del mio palazzo, per poi fermarsi proprio davanti il cancello. Dal bagagliaio prendo la mia valigia e quella di Niall, saluto i miei amici e li ringrazio per il passaggio, lasciando ad Abby un bacio sulla guancia.
Non appena infilo la chiave del cancello nella serratura e riesco a sbloccarla, sento l'Audi di Liam sgasare per poi ripartire.

Spero che Niall non sia a casa. Non voglio affrontare il discorso della discoteca e del bacio con Alex. A dirla tutta non mi va di affrontare nessun discorso con lui al momento.
Chiamo l'ascensore che in men che non si dica arriva al piano terra e mi si apre davanti. Entro con entrambe le valige e premo il pulsante sul quale vi è inciso il numero due e aspetto di salire. 

Apro la serratura e spalanco la porta notando Niall seduto sul divano. Solleva lo sguardo e, notando la mia evidente difficoltà nel portare le due valige, si alza e mi aiuta. Io per risposta gli lancio un occhiataccia, senza spiccicare parola, ma a quanto vedo nemmeno lui vuole parlare. 

Getto le chiavi nel portaoggetti all'ingresso di casa, appendo il mio cappotto all'uomo morto e salgo al piano di sopra, trascinando la mia valigia come se fosse un sacco di patate. Effettivamente avere due piani in un appartamento, dentro un palazzo, è alquanto strano ma ormai niente mi stupisce più di tanto anzi, quando stavamo cercando casa ci è sembrato molto comodo e particolare avere separata la zona giorno dalla zona notte. 

Una volta aperta la valigia mi rendo conto di dover correre in bagno, dato che sto trattenendo la pipì da quasi un'ora. Scatto fuori dalla mia camera e entro in bagno. Di colpo mi ritrovo davanti una figura alta e mora: è Harry che si sta lavando le mani. 

Ma quando diamine è entrato in casa? 

Indossa una t-shirt nera abbastanza attillata da esaltare i suoi muscoli e un pantalone della tuta grigio. Non appena i suoi occhi incrociano i miei mi sale un brivido mentre lui sorride di gusto.

«Bussare non è il tuo forte Williams, mh?» ridacchia lui notando la mia faccia evidentemente sorpresa. 

«Fare irruzione in casa degli altri senza avvisare è il tuo forte, invece.» borbotto alzando gli occhi al cielo e incrociando le braccia sotto il seno.

«Pensavo Niall ti avesse detto del mio arrivo.» continua lui, asciugandosi le mani al panno blu situato sotto il lavandino. «Stiamo guardano un film.» 

«Io e Niall non abbiamo parlato.» affermo scrollando le spalle. «Comunque vorrei andare in bagno. Devo anche chiederti il permesso?»

Lui per risposta sorride ed esce dal bagno senza dire nulla. Io istintivamente chiudo la porta a chiave e mi siedo sul water, appoggiando i miei gomiti sulle ginocchia e reggendomi il viso con i palmi delle mani. 

Non appena esco dal bagno sento i due sogghignare e scendo un solo scalino per sbirciarli e capire il motivo della risata. Stanno guardano il film "Una poltrona per due" e non ho mai capito perché la gente lo trova così divertente. Insomma il povero protagonista Louis viene truffato e lo fanno rimanere senza lavoro, senza casa, disprezzato da tutti e anche dalla sua fidanzata solo per una misera scommessa. Ma forse sono solo io che non capisco quel tipo di comicità. 

«Abbiamo una spiona.» esclama Harry, indicandomi con il capo. «Vuoi venire anche tu a vedere il film?» mi chiede portando di nuovo l'attenzione sul televisore.

«Non mi piace quel tipo di film.» taglio corto.

«Allora la cambiamo.» insiste Harry. 

«Vuoi proprio avermi con te, Styles.» bofonchio scendendo le scale.

«Assolutamente no, solo che piuttosto che spiarci potresti semplicemente unirti alla conversazione.» ribatte lui freddo.

Io mi siedo sul divano, di fianco a Niall. Lui non mi guarda nemmeno, ha lo sguardo basso sulle sue mani e Harry imbarazzato annuncia di voler prendere un po' d'acqua e si alza dal divano per andare in cucina.

«Brook io-» inizia Niall.

«Ascolta, se vuoi parlare di ieri non ho voglia e non mi interessa.» sentenzio portandomi le ginocchia al petto.

«Mi dispiace di averti trattato male, non volevo. Sono stressato per il caso.» continua lui.

«Non mi interessano le tue scuse, Niall. Una persona di ventisei anni dovrebbe essere abbastanza matura nelle decisioni che prende e negli atteggiamenti che decide di assumere.» faccio spallucce.

Litigare con Niall mi fa stare male ma non posso per l'ennesima volta far finta di niente, ultimamente mi sento soffocare.

«Lo so, hai ragione, scusa.» ammette con sguardo dispiaciuto.

«Niall, non metto in dubbio che ti dispiaccia veramente ma preferisco di gran lunga i fatti a delle semplici scuse.»

«Cosa vuoi che faccia allora?» mi chiede passandosi una mano fra i capelli biondi, respirando bruscamente.

«Lasciarmi aria.» arrivo dritta la punto. «Lasciarmi vivere senza la tua presenza incombente ovunque io mi giri.»

Lui annuisce con forza e mi sento in dovere di chiarire delle cose, «Questo non vuol dire che non potrai dirmi se sbaglio o meno, oppure dirmi cosa pensi riguardo qualcuno o qualcosa, perché sei il mio migliore amico ed è normale che ti voglia vicino. Ma non devi fare il dispotico con me e devi lasciarmi aria. Se voglio frequentare qualcuno lo faccio Niall senza che tu me lo proibisca. » 

«Beh, bel film.» dice Harry dietro lo nostre spalle mentre mangiucchia dei popcorn, «Il più bel finale della storia aggiungerei!» continua facendo saettare il suo sguardo da me a Niall e viceversa

«Styles non rompere.» lo sgrida Niall ponendo di nuovo il suo sguardo su di me, «Comunque si Brook, hai ragione. Non voglio litigare con te.» conclude per aprire le sue braccia nella mia direzione. Io gli lancio un'occhiata di ammonizione ma poi mi fiondo nelle sue braccia. È pur sempre vero che Niall è stata sempre la mia casa, il mio posto sicuro e fra le sue braccia mi sento bene e mi sento protetta. 

«Bene, ora continuiamo a vederci "Una poltrona per due"?» chiede Harry stravaccandosi sul divano.

Io alzo gli occhi al cielo e il mio amico scoppia a ridere. 

***

Autrice: 

So che questo capitolo è molto corto, e infatti non mi convince, ma volevo comunque scriverlo come una sorta di passaggio per i macelli che da oggi in poi succederanno.

Come sempre fatemi sapere che ne pensate.

Instagram privato: danielamazza_

Al prossimo aggiornamento xoxo



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