Capitolo 8 - Neal's Yard, London, England, UK

La prima volta che scorsi i suoi occhi ambrati, oltre il vetro di quella finestra, fu il giorno in cui decisi che avrei fatto di tutto per raggiungerla.

Non mi era permesso uscire dalla porta e così fui costretto a ripiegare sulla finestra,ma non appena avevo messo piede sul cornicione, aveva iniziato a diluviare ed avevo dovuto rimandare la mia missione.

Il secondo giorno mi spinsi oltre: un filo connetteva i due lati della strada, e così,ritrovando un po' di coraggio, iniziai a percorrerlo come fossi un funambolo. All'inizio non mi parve troppo difficile, ma non appena guardai in basso, la strada sembrò tramutarsi in un minaccioso mare grigio e la paura prese il sopravento. Mi fermai non appena raggiunsi quella strana decorazione a candelabro a metà del cammino ed inizia a piangere senza sosta, smettendo solo quando dei buffi uomini indivisa non mi vennero a salvare con una scala.

Era stato umiliante, ma ne ero certo: non avrei fallito una seconda volta.

Improvvisamente, un guizzo della sua coda bianca attirò la mia attenzione; mio malgrado non potei fare a meno di alzarmi ed affacciarmi alla finestra.

-Non ti azzardare!-mi rimproverò la mia padrona, prendendomi in braccio e cominciando a grattarmi dietro l'orecchio. -Che questa volta i pompieri non li chiamo più.- aggiunse.

Un po' mi dispiaceva per lei, doveva essersi preoccupata, ma ormai me lo ero ripromesso: un giorno sarei riuscito ad avvicinarmi abbastanza per poterla guardare negli occhi.


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