Flower Wood era una cittadina tranquilla, così come i suoi abitanti.

Fu strano anche per me, quella mattina di Aprile, trovarmi di fronte a dover indossare di nuovo la mia divisa da Sceriffo; non la toccavo dal 1995, dalla terribile scomparsa di Janette. Apparentemente era sempre sembrata una ragazza tranquilla, solare e felice, ma profondamente celava qualche segreto, che la portò a togliersi la vita una notte piovosa.

Poche ore prima, la signora Lovestrain, era entrata nel mio ufficio, con i  capelli argentei madidi di sudore e alcune ciocche incollate al volto. Nonostante i suoi ottanta anni suonati, tutta affannata era accorsa a raccontarmi dell'accaduto.
"Sceriffo, stamattina, mi sono svegliata e stavo per andare ad annaffiare i fiori, quando ho trovato Marion stesa per terra sul viottolo. Ho iniziato ad urlare ma non rispondeva, così ho chiamato aiuto, ma nessuno è arrivato, sono tornata in casa, per avvertire l'ambulaza, e quando sono uscita il corpo non c'era più".
Stavo riponendo la pistola nel fodero, sarei andato sul posto a controllare io stesso.
Da quanto ne so, i morti ancora non camminano.

Quella ragazzina, la odiavo, pensò la signora Lovestrain, era solo un peso e un disonore verso il nome della nostra famiglia e di Flower Wood, proprio come sua madre. Anche stavolta qualcuno avrebbe dovuto fare qualcosa, e chi meglio di me? Una dolce vecchina insospettabile, con le manine sempre sporche di farina e marmellata di fragole.
Era stato compiuto il fatto, cioè che si meritava. Ero fiera del mio lavoro.
Mancava solo qualche piccolo dettaglio e il mio alibi sarebbe stato inattaccabile come l'ultima volta.

Flower Wood era sempre stata una cittadina tranquilla, così come i suoi abitanti.  

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