CAPITOLO 3.

Suona la sveglia e spalanco gli occhi presa dal panico, credendo di essere in ritardo. Ma quando guardo l'orario scopro a mio favore che sono solo le 7:30 ed ho tutto il tempo per prepararmi.
Una settimana è letteralmente volata da quando sono arrivata qui, e non sono mai uscita di casa se non per uscire fuori in giardino, e non ho smesso un minuto di piangere. Lo so, forse posso risultare un po' pesante, ma nessuno potrebbe mai capire. È troppo perfino per me.
Mi costringo ad alzarmi dal letto e mi dirigo in bagno dove faccio una doccia veloce per poi uscire ed aprire l'armadio. Come al solito sono più che indecisa su cosa indossare. È più forte di me non riesco proprio a scegliere.
Dopo più o meno un quarto d'ora passato a guardare l'armadio opto per un jeans nero strappato sulle ginocchia e una maglietta bianca dell'Adidas a mezze maniche.
Mi trucco leggermente, pettino i lunghi capelli castani e li lascio sciolti.
Infilo le mie amate converse consumate e scendo al piano di sotto dove trovo mia madre seduta vicino al tavolo che beve una tazza di caffè mentre è intenta ad usare il suo smartphone.
"Buongiorno" saluto mia madre e prendo una mela dalla cesta sul tavolo.
"Buongiorno tesoro, dormito bene?" mi chiede mia madre. Preferisco non rispondere, do un morso alla mela e cambio argomento.
"Papà è già fuori?"
"Si, lui ed Isaac fuori che ti aspettano, fa presto" dice continuando a guardare il telefono.
"Okay. Allora vado, a più tardi" prendo la borsa ed esco di casa.
L'aria calda di Miami avvolge il mio corpo e mi maledico mentalmente per non aver indossato una maglietta più leggera. Ma io dico, si può andare a scuola con questo caldo? No. Ecco. È impossibile andare a scuola con questo caldo.
"Buongiorno" saluto mio padre e mio fratello con un bacio sulla guancia quando salgo in macchina.
Papà mette in moto l'auto e ci dirigiamo verso la scuola.
Isaac, che è seduto avanti, accende la radio e inizia Shape of you di Ed Sheeran. Il mio cantante preferito. Penso che in futuro andrò ad un suo concerto.
Dopo circa dieci minuti arriviamo a scuola e papà ci lascia all'ingresso.
"A più tardi ragazzi" ci saluta.
"A più tardi" rispondiamo all'unisono.
Scendo dalla macchina e un mix di emozioni mi travolge.
Sono molto in ansia per questo nuovo inizio. Spero che vada tutto bene. Sospiro.
Io e mio fratello ci dirigiamo presso l'ufficio informazioni, dato che dovrebbe esserci assegnata una guida che ci porti a fare il giro dell'istituto, dato che siamo nuovi qui. Arriviamo nella grande sala dove una gentile signora ci accoglie.
"Voi dovete essere Allison e Isaac Anderson, giusto?" dice gentilmente.
"Si, siamo noi" rispondo sorridendo.
"Bene, attendete qualche minuto che arriva una persona per voi... oh, eccola, lei è Erica" dice dolcemente la signora indicandoci una ragazza che viene verso di noi. Erica è una ragazza minuta, con i capelli ricci. Molto bella.
"Ciao ragazzi, io sono Erica, sarò felice di mostrarvi il nostro istituto" ci spiega la ragazza. "Seguitemi" continua. Salutiamo la signora di prima e seguiamo Erica.
Ci accompagna pazientemente in tutto l'istituto (che è enorme) e ci spiega quali sono le classi e le aule per le altre attività. Infine ci mostra i nostri armadietti, dove infilo tutti i libri che ho. Questa ragazza è davvero molto carina e simpatica, spero di aver fatto la stessa impressione.
Alla prima ora ho biologia e dopo aver preso i libri e chiuso l'armadietto mi avvio verso la classe, sperando di ricordarmi e non fare brutte figure il primo giorno. Quando entro tutti gli altri sono già dentro. Al suono della campanella entra anche la professoressa e comincia la lezione.
"Allora ragazzi innanzitutto buongiorno" dice guardandoci a uno a uno.
"Buongiorno" rispondiamo all'unisono.
"Devo presentarvi una vostra nuova compagna di classe" dice la professoressa guardandomi. Mi sento in imbarazzo, credo di essere rossa come un peperone e questa situazione non mi piace. Non mi piace essere al centro dell'attenzione.
"Su dai presentati" mi incita la professoressa.
Mi alzo in piedi e mi presento: "Ciao a tutti, sono Allison Anderson" sorrido lievemente e mi siedo. La professoressa comincia a fare il solito discorso di inzio anno di tutti i professori, per cui non mi è per niente nuovo, ovvero che nella vita bisogna studiare e bla bla bla. L'ora di biologia finisce in fretta ed esco dalla classe per dirigermi in classe di matematica, la mia materia preferita. Mentre salgo le scale per andare al secondo piano sono fermata da una ragazza che credo sia al corso di biologia con me. "Ciao, piacere, sono Corinne" mi sorride a trentadue denti.
"Ciao, Allison" sorrido a mia volta.
"Sei nuova qui?" continua mentre saliamo le scale. "Si, mi sono trasferita solo una settimana fa, non sono per nulla abituata a questo caos, nella mia vecchia scuola eravamo circa duecento studenti" dico e faccio una breve risatina. Si unisce a me e nel frattempo arriviamo davanti alla porta della classe.
"Ci sediamo vicine?" mi chiede sorridendo. Ha un bellissimo sorriso.
"Certo" vado verso l'ultimo banco accanto alla finestra e ci accomodiamo.
La professoressa entra e dopo aver presentato me ed altri due ragazzi, di cui già ho dimenticato i nomi, inizia a spiegare.
Suona anche questa campanella e finalmente è ricreazione.
Corinne mi chiede gentilmente se voglio aggiungermi ai suoi amici, ma rifiuto e mi siedo sulle scale dell'ingresso. Prendo il telefono e mando un messaggio a Jason e Ray: "Buon inizio di scuola. Baci." Inoltro e aspetto la risposta, che non tarda ad arrivare.

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