Lamento di Luz

Sei invisibile quando sei Luz...

Non c'è nessuno che vede questo disastro...

Quando canta tra le radici...

Camminando nella foresta...

Luz si alzò, le faceva male il corpo per la caduta, ma era ancora viva, o morta, o almeno era ancora qui. Alzò lo sguardo verso il tetto dove prima si trovava Amity ed emise un sospiro.

< Almeno non si è suicidata. > sospirò Luz, in tono sorprendentemente triste.

Il suo cuore era dolorante, per la prima volta più di prima. Il vento freddo soffiava attraverso il suo cadavere. Stava congelando, il fuoco del suo cuore non ardeva più. Una musica malinconica cominciò a risuonare nella sua testa, chiuse gli occhi e cominciò a cantare.

< Principessa del blu, principessa del mai, non ho più dentro me quella voglia di terrore e di guai... > iniziò a camminare lungo il sentiero per uscire dalla magione.

< Quando è notte i passi miei fanno quel tic tac che ti angoscia finché griderai! > le sue spalle caddero tristemente. Si guardò attorno ma non c'era nessuno. Continuò a camminare e attraversò il cancello, verso la foresta.

< Piccolissimi trucchetti per stupirti un po', fantasie arcane il venerdì... quando mormoro "Ciao!" o lo rantolo... treman tutti e si disperano così! > nei suoi occhi si accese un bagliore trionfante. Intorno a lei brillavano forme vaghe di persone, sedute sulle tribune, che volteggiavano attorno a un palco, sembravano guardare Luz, applaudendola mentre eseguiva la sua canzone.

< E tutto va via, è la mia routine... E mi sento stanco di quest'aria qui... E io, Luz! Principessa demone! Son stufa, ormai, e non so perché... > ma presto l'illusione svanì e Luz si ritrovò di nuovo sola. Il vento le scompigliava i capelli, era freddo e tagliente.

< Ho dentro me che cosa non so, un vuoto che non capirò... > aveva gli occhi fissi a terra, le braccia intorno alle spalle mentre cercava di riscaldarsi.

< Lontano da quel mondo che ho, c'è un sogno che spiegarmi non so... > i suoi occhi iniziarono a lacrimare. Lo spazzolò velocemente, ma il suo respiro tremante tradiva la sua tristezza.

< Ahi, che brivido avrai quando mi incontrerai e l'angoscia avrà vinto anche te! > il vento era freddo come sempre. Luz si addentrò ulteriormente nella foresta. Le foglie volteggiavano intorno a lei e la musica diventava più forte, come se il suo piccolo atto musicale stesse trovando la sua strada nel mondo dei vivi. All'improvviso, Luz trovò una nuova forza e raddrizzò la schiena. Le illusioni tornarono, ma non erano più vaghe. Sembravano aver acquisito consistenza.

< Tu sarai incantato avrai visto e toccato il più grande terrore che c'è! > agitò la mano sinistra e sprizzarono scintille. Poi eseguì un cerchio con la mano destra e apparve una bolla di luce, illuminando la strada.

< Sono morto, giacché la mia testa non c'è, ma ti declamerà Shakespear a memoria! > sentì gli applausi intorno a lei, più forti di prima. Fece un respiro profondo, immergendosi nello scenario.

< Non ridere di me, ma grida perché, la mia furia si rivestirà di gloria! > quelle parole le fecero spuntare un sorriso sulle labbra. Il vento divenne più forte, soffiandole tra i capelli. I suoi piedi si sollevarono da terra. Le foglie sul terreno esplodevano a ogni sua enfasi. Stava ballando nell'aria, sentendo il brivido del palco scorrerle nelle vene.

< Mai più io comprenderò perché, ma perché capitano tutte a me? > chiuse il pugno e il vento esplose intorno a lei. Ma presto il suo dolore ritornò e lei ritornò sulla terra. Uno sguardo triste nei suoi occhi.

< Chi mai capirà quanto io mi sento giù? Che un regno così non mi basta più? > si voltò verso la magione dei Blight, che ormai era molto lontano. Si morse il labbro. Il pubblico intorno a lei divenne più minaccioso. Non la lodavano più. La stavano indicando con sguardi dispettosi.

< Ho dentro me che cosa non so, un vuoto che non capirò... > l'illusione svanì e lei si ritrovò di nuovo sola, in quella grande foresta, con il vento che le soffiava tra i capelli, freddo e tagliente come sempre.

< Lontano da quel mondo che ho... > guardò la luna, con le lacrime agli angoli degli occhi.

< C'è un sogno che spiegarmi non so... > la musica si fermò silenziosamente. Si asciugò le lacrime e guardò di nuovo le stelle. Quindi, si sciolse nel terreno e scomparve dalla superficie del Regno Umano.

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