Capitolo speciale #3

Someday the last year, Ryan's garage.

La mano posata sul mio fianco scivola lentamente sulla mia natica destra. Lo sguardo fulvo di Ryan mi scivola addosso come lava incandescente, il suo sorriso da cattivo ragazzo gli piega le labbra sottili.

"Non perderai mai il gusto di farlo?"
Sollevo la sua mano posizionandola di nuovo sulla pozione precedente.
"Mai" mi colpisce il naso con l'indice dell'altra mano, poi continua "adoro il modo in cui arricci il naso quando qualcosa ti infastidisce"

"Allora a furia di passare il tempo con te mi verranno le rughe"
Una risata riempie l'ampio garage, Alec scende con un balzo dalla cassa acustica su cui si era accomodato con le gambe a penzoloni.
"Non mi stancherò mai dei vostri bisticci" dice ancora sorridendo.
"Chi usa ancora la parola 'bisticci'?" Risponde Ryan sarcasticamente.

Alec si aggiusta sul naso gli occhiali tondeggianti, il tatuaggio scuro spicca sul dorso della sua mano: un triangolo nero con un foro a sua volta triangolare e quattro rose bianche che lo ricoprono disordinatamente. Non è il suo unico tatuaggio, una grande rosa dalle foglie appuntite gli ricopre il retro del collo, diverse azalee risalgono i suoi avambracci e - non visibile dall'esterno - una bellissima orchidea decora la base della sua schiena.

Un giorno gli ho chiesto il perché avesse scelto di tatuarsi unicamente fiori.
'Sono gli unici esseri viventi che rinascono dalle proprie ceneri, ed è lo stesso che voglio fare anche io: rinascere dai miei errori'
Questa è stata la sua risposta.

"Non è colpa mia se il vocabolario in mio possesso è molto più ampio del tuo"
Uno scintillio attraversa i suoi occhi azzurri, perfettamente in tinta con l'orecchino a forma di cerchio da cui pende un piccolo triangolo dorato sul suo lobo sinistro.

"Sono d'accordo con lui" esclamo avvicinandomi ad Alec.
"Ha anche più stile di te" afferro la sua mano mettendo in mostra i due anelli argentati infilati all'indice e al mignolo, squandrando al contempo i vestiti di Ryan.

Un paio di pantaloni di pelle in tinta con la giacca e i guanti senza dita, una t-shirt nera e un paio di anfibi con delle fibbie argentate. Il tutto mette in risalto i capelli biondi che porta sparati da tutte le parti, da questi sbucano le sue orecchie tempestate di piercing e da un paio di orecchini a forma di croce dallo stile gotico.

Ryan mette il broncio e si avvicina al suo basso elettrico per cominciare ad accordarlo in silenzio. 
Questo garage è la nostra sala prove da qualche mese, da quando ci siamo incontrati a quel festival rock e abbiamo deciso di formare una band; ero arrivata in america da poche settimane, un paio di mesi prima dell'inizio del college che ho deciso di utilizzare per sistemare il nuovo appartamento e procurarmi i libri e tutto l'occorrente per le lezioni.
Spero solo che non ci perderemo di vista una volta iniziato l'anno scolastico.

La 'sala prove' consiste in un angolo in cui sono posizionate le casse acustiche e gli strumenti - la mia chitarra, il basso di Ryan, il piano di Alec e la batteria di Emma -, mente nel resto della stanza ci sono i tipici attrezzi che si possono trovare in un garage appesi alle pareti, la moto di Ryan, un minifrigo con snack e bevande alcoliche, un paio di divani dalla stoffa rovinata buttati nell'altro angolo e vari poster che tappezzano le pareti e perfino una parte del soffitto. Nel complesso è una stanza abbastanza confortevole.

"Lo hai di nuovo ferito nell'orgoglio?" Emma appare dalla porta rossa che collega il garage al resto della casa con in mano una confezione di donuts caldi e nell'altra una con quattro bicchieri che sappiamo contenere il mio cappuccino, il caffè amaro di Ryan, la cioccolata calda di Emma e il milkshake di Alec.

"CIBO!" Ryan sembra riacquistare tutto il suo buonumore non appena il profumo di dolci gli solletica il naso.
Alec ridacchia sistemandosi il ciuffo corvino, osservo in controluce il taglio aguzzo della sua mascella e il piccolo naso all'insù, è bellissimo proprio come un personaggio dei manga.
Raggiungiamo entrambi Emma per prendere la porzione che ci aspetta, poi ci sediamo sulle poltrone - soltanto noi ragazze ovviamente, agli altri due tocca il pavimento.

Emma è l'unica che non sembra appartenere ad una band rock, i lunghi capelli color mogano vantano una frangia perfetta e i grandi occhi grigio-verde, accompagnati dal viso acqua e sapone, la fanno sembrare una bambola di porcellana. Ha una lieve spruzzata di lentiggini sul naso e le labbra sono di un rosso fragola fantastico.

"Nfon tfi perfonerfò cofì facilfmentfe!" Esclama Ryan con la bocca piena, beccandosi uno schiaffo dietro la nuca da parte di Emma.
"Non fare il bambino, ingoia prima di parlare!" Lo rimprovera con la sua voce squillante. Il poveretto butta giù il boccone con un lungo sorso di caffè per poi scusarsi.

"Sbaglio o ci eravamo riuniti per provare?" Chiedo addentando il mio donuts alla nutella ricoperto di glassa al cioccolato e granella arcobaleno.
"Io il nuovo testo l'ho portato" esclama Alec sventolandomi davanti al viso un foglio piegato in quattro recuperato dalla tasca dei suoi jeans scoloriti.

Lo prendo tra le mani e lo apro lentamente; è dall'inizio che Alec scrive i testi delle nostre canzoni, ha sempre avuto la capacità di esprimere tutto ciò che ci passa per la testa, tutto ciò che proviamo. Ci legge dentro come un libro aperto.
E questa volta non è stato da meno.

We are all works of art
We are art when we tie the long hair that covers our face
When we listen to that song that makes our wrists tremble and our eyes shiny
We are art when we dance alone in an empty room
Following a music that flows in our veins and makes us feel free

[Art flows inside us, gives us life
It's our lifeblood
The force that makes us get up every morning
We are art
Without it we don't exist
We are art
Without it we cannot breathe]

We are art when with our tears we write poems on our cheeks
We are art when we fall asleep on our favorite book
When we stay awake with a thousand sighs stuck in our throats and open cuts on our skin
Relieved only by the vision of the stars, which burn in the icy January sky
And we, enraptured by their beauty, only want to shine with them
Distant from that cold balcony where we stare at their beauty

[refrain]

For us the universe is art
Planets are art
The stars are art
Not us
We who are scribbles, mazy tangles, made on dirty and damaged sheets
But if only we could see each other when we talk about who or what we love
Our eyes shine with a light identical to that widespread by the stars
And it is not a reflection, it is not external to us, but hidden in our heart

[refrain]

We are nothing but simple fragments of fallen stars that have never lost the strength to shine
We are art
We are art
We are art

Passo lo sguardo sui volti dei miei amici, Alec ha proprio ragione.

Noi siamo arte.















𖠄 *ೃ

P.s. ecco la traduzione della canzone.

Noi siamo tutti opere d'arte
Siamo arte quando ci leghiamo i lunghi capelli che ci coprono il volto
Quando ascoltiamo quella canzone che ci fa tremare i polsi e ci rende gli occhi lucidi
Siamo arte quando danziamo, soli, in una stanza vuota
Seguendo una musica che scorre nelle nostre vene e ci fa sentire liberi

[L'arte ci scorre dentro, ci dà vita
È la nostra linfa vitale
La forza che ci fa alzare ogni mattina
Siamo arte
Senza di essa non esistiamo
Siamo arte
Senza di essa non possiamo respirare]

Siamo arte quando con le nostre lacrime scriviamo poesie sulle nostre guance, sulle nostre braccia
Siamo arte quando ci addormentiamo sopra al nostro libro preferito
Quando rimaniamo svegli con mille sospiri incastrati in gola e tagli aperti sulle nostra pelle
Alleviati solamente dalla visione delle stelle, che ardono, nel cielo gelido di gennaio
E noi, rapiti dalla loro bellezza, desideriamo solamente brillare con loro
Distanti da quel freddo balcone da dove le fissiamo

[Ritornello]

Per noi l'universo è arte
I pianeti sono arte
Gli astri sono arte
Non noi
Noi che siamo scarabocchi, grovigli intricati, contorti, fatti su fogli sporchi e danneggiati
Eppure se solo potessimo vederci quando parliamo di chi o cosa amiamo
I nostri occhi splendono di una luce identica a quella che emanano le stelle
Ed essa non è un riflesso non è esterna a noi ma celata nel nostro cuore

[Ritornello]

Non siamo altro che semplici frammenti di stelle cadute ma che non hanno mai perso la forza di brillare
Siamo arte
Siamo arte
Siamo arte

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