»-(¯'CAPITOLO 27'¯)-»
Ci scortano a Canterbury e ci accompagnano negli alloggi presso l'University of Kent.
La professoressa Stivens ci assegna le camere.
Io mi trovo in un appartamento con tre ragazze.
Alison, che viene da Wshington, ha i capelli rossi e lunghi, e occhi verdi;
Fiona, viene dal New Mexico, ma è originaria di Madrid, ha la pelle scura, capelli neri e occhi neri, e ha un accento spagnolo molto evidente nel suo inglese perfetto;
infine Jackie da Portland, ha capelli di media lunghezza e biondi, e occhi verdi. Anche loro sono diciottenni come me. Sono molto simpatiche.
La stanza è abbastanza grande. Ci sono due camere da letto con due letti singoli ciascuno, un bagno spazioso e un piccolo salottino fornito di TV e frigorifero. Io sono in camera con Fiona.
Sistemo la mia roba nel comò. Ho portato così tanti vestiti che non entrano nei cassetti. Così alcune le lascio in valigia e le metto accanto al letto. Esco fuori dal balcone pieno di fiori e assaporo il loro profumo afrodisiaco. La vista è stupenda. Il campus è immerso nella natura con vista sulla città e la sua famosa cattedrale.
I professori del posto ci fanno visitare il campus. Ha molti posti dove trascorrere il tempo libero, anche negozi, bar, un centro sportivo modernissimo composto da campi da tennis e da calcio, squash e pallavolo. Le aule dove si svolgono le lezioni sono ampie e luminose. Andiamo in sala da pranzo, dove ci sono già tutti. Da qui si può ammirare in tutta la sua maestosità la celebre cattedrale.
Non vedo l'ora di visita Canterbury e tutta l'Inghilterra. Appena entriamo ci danno il programma delle città da visitare in queste quattro settimane.
La Rutherfort fining hall è enorme. Sulla destra e sulla sinistra ci sono dei lunghi tavoli marroni con delle sedie bianche e marroni. Di fronte una vetrata enorme che si affaccia sulla cattedrale. Il tetto è a forma di cupola e alle pareti sono appesi degli enormi quadri.
Io è le ragazze ci sediamo ad un tavolo per pranzare. Guardo il programma. Ci sono delle città stupende da vedere. Un mese non basta per assaporare la magia di questi posti. Ci sono alcune foto illustrative, sono così belli che mi sembrano magici.
-Hei Bry leggici il programma visto che lo stai vedendo con tanto interesse. - mi chiede Fiona.
-Certo! Secondo il programma andremo prima a Watford; la bellissima Oxford; Leicester; Bath; Cheltenham; Cambridge; Plymouth; ed infine visiteremo Edinburgh, la splendida capitale scozzese. Bè, che ve ne pare? A me piace, non vedo l'ora di visitarli. - dico entusiasta.
-Si, sono posti fantasticosi! A me interessa più avere qualche avventura, insomma fare conquista in questa vacanza! - Jaqueline si gira e fa l'occhiolino ad un ragazzo che la stava guardando.
-Bè vedo che hai già fatto colpo! - le dico sorridendole.
-Si, l'ho conosciuto sull'aereo. Abbiamo subito legato.
-Beata te, io ho conosciuto il tipo accanto al tuo amico. È proprio uno stronzo!
-Maddai è così carino!
-Sarà, ma con me si è comportato da vero antipatico! Non lo reggo!
Dopo un po' il ragazzo viene al nostro tavolo con altri due ragazzi e con Jeremy.
-Salve ragazze! Possiamo unirci a voi? Sempre se non disturbiamo!
-Niente affatto!! - dice Jackie -Prendete le sedie e sedetevi pure!
-Ragazze loro sono Ian, Ben, Kevin e...te non ti conosco - si rivolge a Jeremy.
-Sono Jeremy!
-Ah, ciao Jeremy! Io sono Jackie. Loro sono Bridget, Fiona e Alison.
Jeremy prende una sedia e si siede accanto a me. Mi fa un sorrisetto forzato e si rimette a leggere il libro che leggeva sull'aereo. Capisco che sia un bel libro, però che palle non si può fare un minimo di conversazione con lui! Decido però di essere gentile.
-Bè ci rincontriamo! - gli dico ironicamente col sorriso.
Alza gli occhi sl cielo e poi li riposa sul libro -Già, purtroppo! La rompiscatole è di nuovo accanto a me! - sogghigna.
-Guarda che tu sei venuto a metterti qui! Io c'ero già! - fa finta di niente e continua a leggere.
Le altre flirtano con gli altri ragazzi. Sembra che abbiano trovato qualcuno con cui divertirsi durante le vacanze.
Guardo Jeremy. Però...è proprio carino...ed io sto con Roby...ma no...ci siamo lasciati...però no, non posso...però ci siamo lasciati appunto per divertirci e non stare male. Quindi potrei farci un pensierino... ad un tratto vengo distolta dai miei pensieri contraddittori e mi accorgo di stare a guardare Jey da quella che sembrava un eternità e la cosa peggiore è che ho una specia di ghigno malizioso stampato in faccia.
-Perchè mi guardi in quel modo? - mi dice Jey alzando un sopracciglio.
-Eh??!! Ma che dici, non ti stavo guardando affatto! Certo che sei proprio egocentrico! - divento rossa e abbasso la testa. Cavolo mi ero incantata a guardarlo!
Lui mi guarda con aria interrogativa. Penserà che sono pazza.
-Perché ti piace? - mi domanda ad un tratto.
-Perché mi piace cosa? - lo guardo alzando un sopracciglio.
-Prima mi hai detto che questo è uno dei tuoi libri preferiti, perchè?
Si riferisce a quello che gli ho detto in aereo. Allora mi stava ascoltando! Perchè gli interessa?
-Bè in breve perchè racconta di come è sbagliata a volte la prima impressione. Poi adoro Elisabeth Bennet, la sua intelligenza, vivacità e forza morale.
-Mm...interessante...sai che sei davvero carina Barbie? - mi dice all'improvviso chiudendo il suo libro e poggiandolo sul tavolo.
-Eh? Cosa? Cioè grazie! - arrossisco di nuovo. Ma che mi succede? Mi mette così in imbarazzo! Ma cosa centra, cambia discorso cosí come cambia i canali alla tv! -Ma cos'era questo un test per vedere se oltre a somigliare ad una Barbie fossi dotata anche di un cervello che funziona?
Sogghingna -Più o meno.
-Bè a questo punto tu hai avuto un pregiudizio nei miei confronti pensando che non fossi intelligente solo perchè sono bella.
-Hai ragione, ti chiedo scusa! - alza le mani in segno di resa. -Allora da dove vieni? - mi dice mettendosi nella mia direzione e poggiando un braccio sulla sua sedia.
-Dal San Diego High School. Te?
-West Beverly! Scommetto che sei una cheerleaders, vero? - mi guarda compiaciuto.
-Veramente sono il capo cheerleaders! - ribatto.
-Ci avrei scommesso! Una Barbie come te non può che essere niente di meno che il capo cheerleaders! - mi dice con aria soddisfatta.
-E...a giudicare dal tuo fisico - lo guardo dalla testa ai piedi -te giochi a lacrosse, vero?
-Giusto! Ma non sono il capo!
-Bè non tutti possono farlo! - gli faccio un sorrisetto.
Così iniziamo a parlare dei nostri interessi, dei nostri hobby, della musica. Iniziamo a prendere confidenza. È molto simpatico quando non fa lo stronzo.
-Sai, stiamo molto meglio quando non litighiamo! - mi dice sorridendo.
-Lo penso anche io! - ci mettiamo a ridere.
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