»-(¯'CAPITOLO 2'¯)-»

Era una bellissima giornata di primavera.

Mi venne la fantastica idea di andare a casa sua per fargli una sorpresa, ma in realtà fú lui a farla a me.
Percorsi il viale alberato che portava al suo palazzo. Gli alberi di pesco erano appena fioriti ed avevano un profumo inebriante. Mi sembrava di essere in un dipinto. I fiori sugli alberi erano di un rosa acceso e il prato verde e fresco di potatura. Un'esplosione di colori.
Arrivai davanti all'imponente palazzo tutta euforica all'idea di vederlo. Un vento leggero mi accarezzò il viso. Sentivo gli uccellini cinguettare come se intonassero un concerto tutto per me.
Presi l'ascensore e pigiai l'ultimo piano. La porta del suo appartamento era proprio di fronte l'ascensore. Arrivata all'ultimo piano mi apprestai ad andare al suo appartamento cercando rumorosamente nella mia borsa le chiavi che Richard mi aveva dato. Mi aveva detto che potevo andare quando volevo, che quella era anche casa mia.
Una volta trovate aprii la porta ed entro. Sembrava che non ci fosse nessuno. Poi sentii un rumore di bicchieri provenire dalla cucina.

-Amore ci sei?

Mi diressi verso la cucina e vidi una ragazza di spalle che indossa solo una camicia bianca chiaramente non sua visto che le stava grande. Mi sentii gelare. Lei si girò e mi guardò con aria sorpresa. Aveva dei lunghi capelli neri che le arrivano al sedere. Occhi verdi e labbra sottili. La camicia era aperta sul davanti, e si vedevano chiaramente tutte le sue grazie. Era nuda davanti a me e non le importava. Rimase lì a fissarmi sicura e sfrontata.

-E tu chi diavolo sei? Cosa ci fai a casa del mio ragazzo?! - le dissi sgomenta.

-Ah...e così tu sei la sua ragazza - mi guardò dalla testa ai piedi con un sorriso irritante e con aria di superioritá. Versò del succo di frutta all'arancia in un bicchiere -Ne vuoi un pò? - mi disse porgendomi il bicchiere.

-No! Voglio sapere chi cazzo sei!

Fece un sorriso tra se e se -Sai Ricy mi ha parlato di te..

-Ricy?

-Si, gli piace quando lo chiamo così! - dette un sorso al succo di frutta appena versato -Comunque abbiamo appena finito di fare sesso ed ora lui si sta facendo la doccia! - rispose con molta sfacciataggine.

Io rimasi scioccata. È una persona irritante! -Brutta puttana! Come hai osato andare a letto con il mio ragazzo! - le urlai con rabbia. Non sapevo cosa dirle. Avevo solo voglia di saltarle addosso e picchiarla a sangue.

-Bè, evidentemente con te non si divertiva e ha trovato qualcuno che lo soddisfacesse.

-Va via prima che ti caccia a calci nel sedere!

-Humpf! Credo, invece, che quella che se ne debba andare sia proprio tu. Lui ha preferito me a te, devi fartene una ragione bella! È meglio che te ne vada ora!

Si sentí una voce proveniente dal corridoio che portava al bagno -Con chi stai parlando Genny? - è Richard!

-Con nessuno Caro, è solo la Tv! - disse sorridendomi.

-Caro? Non riesco a crederci! Da quanto va avanti questa storia!

-Intendi dire la mia storia con Ricy?

-Si, dannazione!

-Mm...diciamo da quattro mesi e mezzo. Ci siamo conosciuti ad una festa al College e ci siamo subito innamorati! - disse ironicamente prendendomi in giro.

Mi sentivo male, lo stomaco mi si strinse e qualcosa si spezza dentro di me, il mio cuore. Un dolore al petto. Mi ha tradita per quattro mesi! Non ci potevo credere. Rimasi in silenzio e abbassai la testa, prendendo atto del fatto di essere stata tradita. Mi veniva da piangere. Una lacrima solcò il mio viso.

-Guardate, la bambina sta per mettersi a piangere! - mi disse ironicamente -Cresci e smetti di credere alle favole, il principe azzurro non esiste! Così è la vita! - mi disse con durezza e serietà.

È così dura, ma ha talmente ragione! Alzai la testa con gli occhi ormai colmi di lacrime, inspirai quasi per raccogliere le ultime energie rimaste.

- Io invece credo che per lui tu sia solo un divertimento!

Avevo voglia di urlare, di strapparle i capelli dalla rabbia e dire a Richard che avevo scoperto tutto e che era un grandissimo bastardo, che lo odiavo! Mi girai di spalle per andare via. Ormai in quella casa mi sentivo di troppo. Un'estranea. Lei mi bloccò per il braccio.

-Mi dispiace, ma ti stai sbagliando!

Senza dire niente tirai il braccio verso di me ed uscii sbattendo la porta dietro di me. Entrai nell'ascensore con il cuore che mi scoppia.
Uscita dal palazzo iniziai a correre. Corsi sempre più veloce in cerca di un perché a cui non riuscivo a rispondere. Corsi fino ad arrivare giù al lago. Li andavamo sempre io e Richard. Un luogo bellissimo, isolato dal resto del parco, circondato da alberi altissimi, tutto ricoperto di verde. In quel luogo dove ho fatto per la prima volta l'amore...lì dove ho amato per la prima volta, lì dove mi sentivo sola e persa. Lì dove lui mi aveva stretta con tanta passione. Dove avevo vissuto la mia più ardente esperienza. Sentivo pian piano le mie gambe vacillare. Caddì a terra con le ginocchia sull'erba bagnata e fresca. Strinsi tra le mani un pugno d'erba e la strappai con rabbia dalle sue radici, come se questo strazio bastasse per alleviare il dolore che sentivo, come se al posto dell'erba ci fosse lui.

Il cuore mi batteva nelle orecchie, sembrava che lo stomaco si staccasse dalle viscere. Quando chiudevo gli occhi avevo l'immagine di loro due che si rotolavano tra le lenzuola. Avvinghiati tra di loro. Talmente squallido! Non lo potevo sopportare. Al solo pensiero che lui aveva stretto lei come stringeva me, facendomi sentire al sicuro, mi faceva rabbrividire e mi riempiva il cuore di odio. Se fino a qualche momento fa lo amavo, dopo quello che avevo visto, lo odiavo, lo odiavo con tutta me stessa!

La sera stessa Richard mi chiamò per uscire. Evidentemente la sua nuova ragazza non gli aveva detto che ero stata da lui la mattina. Così decisi di incontrarlo e di sbattergli in faccia la verità. Che quella mattina ero stata a casa sua e che era finita!

Mi venne a prendere verso le nove. Rimasi in silenzio per tutto il tragitto sino al nostro posto nel parco nascosto dagli alberi. Tirò il freno a mano.

-Mi dici cos'hai? Sei stata zitta per tutto il tempo.

Una lacrima mi rigò il viso. Non riuscivo a trattenermi. Fa troppo male cazzo! Esplodsi.

-Mi fai schifo Richard! Sei un porco, maiale! Mi hai ferita profondamente, e non te lo perdonerò mai! - gli urlai con le lacrime agli occhi.

Richard mi guardò terrorizzato. Non mi aveva mai vista così arrabbiata. Avevo il fuoco e la rabbia negli occhi.

-Ma cos'ho fatto?

-Cosa hai fatto? Fatti un esame di coscienza!!!

-Si ma continuo a non capire cosa può averti turbata così tanto.

-Hai giocato con i miei sentimenti IDIOTA!

-Ma cosa dici? Io non ho affatto giocato con i tuoi sentimenti! Come ti vengono in mente certe idee!

Sogghignai -Come fai ad essere così ipocrita e falso! Mi credi una stupida?!

-Senti Bry io non capisco di cosa tu stia parlando, quindi cerca di spiegarti meglio. Mi confondi, non so cosa pensare. - mi parlava con quell'aria da intellettuale che non sopportavo più.

-Ah tu non sai cosa pensare! Ed io cosa devo dire che mi hai tradita per tanto tempo!

-Tradita?! Ma cosa dici? Di che parli?

-Ma come sei bravo a recitare! Sai dovresti fare l'attore! Te la cavi piuttosto bene! Allora ti chiarisco ogni dubbio! Ti dico solo che stamattina sono stata a casa tua mentre eri sotto la doccia! Cosa mi dici ora!

Non parlava. Più lo guardavo e più non lo riconoscevo. Era diventato un estraneo ai miei occhi. Non vedevo più la persona che conoscevo. Lui abbassò lo sguardo perché la verità fa male e lui era stato scoperto.

-Ora capisco...

Riusciva a dire solo questo? Non tentò neanche di giustificarsi o di chiarire, o di mentire! Non so qualunque cosa! Cazzo stavamo insieme da due anni, stava mandando tutto all'aria, tutti i nostri progetti, tutti i nostri sogni, e riusciva a dire solo questo?! Rimase zitto senza dire niente. Avevo solo voglia di picchiarlo.

-Perché non dici niente? Non sai cosa dire ora? Credevi che non l'avrei mai scoperto? Che avresti continuato ad avere due ragazze contemporaneamente? Mi fai così schifo che non riesco a guardarti neanche in faccia. Hai mandato all'aria ogni cosa! Ora accompagnami a casa!

Obbedí senza dire nulla.
Mise una mano sul volante e una sulla chiave e mise in moto. Mi guardò per qualche secondo e poi partí. Odiavo il suo silenzio. Non lo sopportavo.
Arrivammo davanti casa mia e scesi dalla macchina, ma prima di chiudere la portieta gli dissi rincuorata

-Hai rovinato tutto! - sbattei la portiera ed entrai di corsa in casa piangendo per la disperazione.

Mi rinchiusi in camera per giorni a piangere. Non volevo vedere nessuno. Volevo stare da sola con me stessa. All'inizio è stato molto difficile dimenticarlo. Lo pensavo in continuazione. Mi mancava da morire in ogni istante. Non riuscivo a fare a meno di guardare le nostre foto e piangere. Decisi che non potevo continuare così. Dovevo prendere la situazione in mano. Ho fatto di tutto per dimenticarlo. Cercavo di conoscere altri ragazzi, ma era tutto inutile. Lui aleggiava sempre tra i miei pensieri e non riuscivo a togliermelo dalla testa. Alla fine ci sono riuscita. Mi sono tuffata nello studio, nella lettura, nello sport, nello shopping con le amiche. Insomma ho occupato ogni minimo spazio libero della giornata per non pensare a lui. Sapevo che se mi fossi fermata un solo momento a pensare, lui mi sarebbe tornato in mente come un fantasma. E questo non potevo permetterlo.

Lui comunque tentò di farsi sentire, a chiamarmi e a mandarmi messaggi, supplicandomi di perdonarlo, chiedendomi scusa e dicendomi di non volermi perdere. Non gli ho mai risposto. Non volevo sentirlo. Non credevo ad una sola parola. Mi faceva schifo! Dopo parecchio ha smesso di cercarmi. Forse è stato meglio così. Se l'avessi rivisto non so come avrei potuto reagire, così piena di rabbia nei suoi confronti per avermi tanto ferita.

Mia madre ci è rimasta molto male quando ci siamo lasciati. Ormai erano due anni che stavamo insieme. Eravamo una bella coppia. Ma ahimè, una coppia con un rapporto non del tutto sincero. Io volevo un uomo che soddisfacesse le mie esigenze, mentre lui voleva tante donne che soddisfacessero i suoi bisogni mascolini. Non capisco perché per gli uomini sia così difficile rimanere fedeli. Anche se lui è un ragazzo da sogno questo non vuol dire che può avere tutte le donne ai suoi piedi. Cioè, può averle, ma stava con me cazzo! Non gli bastavo io!
Per gli uomini il sesso è solo divertimento, volgarità, ma io la vedo diversamente perché il sesso coinvolge mente e corpo, e non è solo piacere fisico, ma è qualcosa di più. Trovo volgari e senza pudore le persone che fanno sesso senza un sentimento, ma solo per puro divertimento o appetito sessuale. Sono così incontrollabili gli ormoni maschili?

Dopo tutto, però, mi sento ancora legata a lui, e ogni volta che lo penso lacrime salate rigano il mio viso. Una parte di lui sarà sempre in me. È una difficile realtà. La scelta di lasciarlo, di non perdonarlo, di non ascoltare le sue ragioni, è stato doloroso. Alcuni lo chiamano coraggio, ma a volte dubito di aver fatto la cosa giusta. Di aver preso la decisione giusta! A volte questo "coraggio di prendere la decisione che ci pare più giusta" può fare male, può fare molto male, tanto da porti delle domande, tanto da farti dubitare di essere nel vero. Sono attimi di smarrimento, in cui mi chiedo se un giorno non mi guarderò alle spalle e capirò di aver lasciato indietro una parte importante di me. Sono attimi di paura. E' un miscuglio di emozioni quello che provo. Anche perché non ho mai scelto con la ragione. Ho sempre scelto con il cuore e non so se ho fatto bene...

E' stata l'unica persona ad avermi resa felice, ad avermi fatta sentire bene. Credevo a lui e ai nostri baci, a quando mi stringeva forte, a quando mi diceva che lo facevo morire, che mi amava da impazzire, ma soprattutto a quando mi diceva che non mi poteva abbandonare perché non ci riusciva. Che ipocrita! Quando aveva voglia di sentirmi mi chiamava, quando aveva voglia di vedermi correva da me senza tanti problemi. Soffro in un modo indescrivibile. Spero solo una cosa: di incontrare un angelo che riesca a farmi volare ancora...

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