Note
Il corvino, tenendo stressa a se la sua tazza di caffè, si perse a guardare il viso addormentato del biondo. Il modo in cui abbracciasse il cuscino lo faceva somigliare ad un bambino. Ed infondo è quello che era secondo Leo, un bambino troppo cresciuto. Non poté trattenere un sorriso a quella vista. Seduto sul bordo del letto lo accarezzò, spostando delicatamente il capelli che li ricadevano sulla fronte. Era presto, non voleva svegliarlo, e voleva godersi quella vista ancora per un po'.
<<Sai che fissare le persone è da maleducati?>> ridacchiò Ravi, la voce impastata dal sonno. Il corvino diventò paonazzo nell'essere stato scoperto, provò ad alzarsi e andar via ma il minore lo blocco per il polso, alzandosi velocemente per scoccargli un dolce bacio sulle labbra <<Buongiorno>> rise poi.
<<G-giorno>> balbettò, non riuscendo a non sorridere. Nonostante tutto, gli sarebbe piaciuto poter vivere quel momento ogni mattina.
Sapevano che da lì a poco i loro manager li avrebbero contattati per andare a lavoro, il minore infatti aveva un fansing fissato per quel giorno, così fecero una doccia veloce e dopo essersi vestiti si accomodarono in cucina per fare colazione. Poche parole, ma molti sguardi riempirono la distanza fra i due. Il loro silenzio però venne spezzato da un grandissimo baccano. La porta di casa venne violentemente aperta e i due manager si riversarono all'interno urlando.
<<Leo, Leo>> urlò Yeongsuk.
<<Ravi è sparito, non è a casa sua, è...>> seguì Jiwoon, ma i due si bloccarono dopo aver raggiunto la cucina, dove, comodamente seduti e con degli sguardi confusi, i due ragazzi li stavano fissando.
<<È qui>> urlò l'uomo, piagnucolando e correndo ad abbracciare il ragazzo <<Mi sono preoccupato da morire quando sono venuto a casa tua e non ti ho trovato lì>>
<<Scusa Hyung, ieri ha cominciato a piovere e sono rimasto a dormire qui>> spiegò.
<<Avresti dovuto avvisarmi, ho perso dieci anni di vita>> piagnucolò ancora, mentre gli altri lo guardarono sorridendo.
Una volta che furono pronti partirono tutti per il luogo dove si sarebbe tenuto in fansing. Ravi fu letteralmente prelevato dallo staff, che cominciarono a prepararlo velocemente, seguito dal suo manager che dopo lo spavento mattutino non riusciva a togliergli gli occhi di dosso, mentre Leo e il suo manager rimasero in disparte.
<<È strano che tu ti sia premurato di farlo rimanere da te per via della pioggia>> sorrise il manager. Il corvino non cambiò espressione, ma a quella aggiunse un lieve rossore alle sue gote <<Mi fa piacere che finalmente tu abbia trovato qualcuno di cui fidarti così tanto>> continuò poi.
<<Hyung...>> provò a parlare, ma l'uomo lo interruppe.
<<Va bene Leo, è quello di cui hai bisogno, lasciarti andare ed essere felice, e se quel ragazzo è in grado di esserti di supporto e farti sorridere io non ho nulla in contrario, anzi, avete il mio appoggio, e posso scommetterci anche quello di Jiwoon>>
Il corvino si limitò ad annuire timidamente. Un comportamento fin troppo estraneo agli occhi dell'uomo che gli diede la speranza che il ragazzo potesse finalmente andare avanti. Inizialmente non era sicuro che tutta quella situazione avesse potuto portare qualcosa di buono, dopo poco tempo però cominciò a credere che il biondo fosse veramente ciò di cui l'altro avesse bisogno, ed ora che le sue speranze, almeno in parte, si erano avverate era felice.
Il biondo fu finalmente e pronto e quando uscì dal camerino il compositore lo fissò attentamente, vestito di bianco risaltò intorno a tutto quel nero che era la sua vita prendendo le sembianze di un angelo moderno, il suo angelo custode. Prima di salire sul piccolo palco, Ravi, lanciò uno sguardo complice all'altro che non poté fare a meno di sorridere. L'evento così iniziò, il ragazzo si portò sotto lo sguardo in trepidante attesa dei fan, che urlarono a squarciagola il suo nome. Il poco tempo, fra sorrisi, battute e apprezzamento il minore, con le sue grandi capacità, riuscì a prendere possesso dell'evento, facendo divertire tutti, Leo compreso, che si guardava spesso intorno cercando di non far notare la sua inusuale felicità.
<<Leo-oppa>> una ragazza dello staff attirò la sua attenzione chiamandolo.
<<Si?>> rispose, rindossando velocemente la sua maschera.
<<Un uomo ha lasciato questa per te>> disse, tendendo la sua mano contenente una piccola busta. Il ragazzo la guardò con attenzione prima di afferrarla, a colpirlo principalmente fu il suo colore, nero.
<<Chi te l'ha data?>> chiese.
<<Non l'ho mai visto prima in realtà. Ma aveva il pass degli studi CBS>> spiegò.
Il corvino annuì ringraziandola cercando di rimanere tranquillo nonostante il suo sangue si gelò e il suo corpo fu percorso da brividi. Nascose velocemente la busta nella sua giacca prima di avvicinarsi al suo manager.
<<Hyung, vado un attimo in bagno>> lo avvisò e questo annuì.
Velocemente Leo raggiunse il camerino utilizzato precedentemente da Ravi e si chiuse all'interno. Afferrò nuovamente la busta e, con le mano che tremavano, la studiò in ogni dettaglio. Avrebbe voluto strapparla in mille pezzi, rendendola illeggibile, ma sapeva che non avrebbe risolto nulla in quel mondo. Raccolse tutto il coraggio che riuscì a trovare e l'aprì, lentamente. Al suo interno vi era un piccolo biglietto bianco scritto a mano. Riconobbe immediatamente quella calligrafia, e nonostante i suoi occhi si annebbiarono, si sforzò di leggerne le parole.
" Non sono di molte parole, preferisco i fatti, e questo tu lo sai già.
Sai cosa sono in grado di fare.
Presentati a questo indirizzo entro la fine della giornata. Altrimenti saranno guai per le persone a cui tieni. Approfittane, o la prossima volta non sarò così gentile."
Non c'era alcuna firma sul biglietto, ma a Leo non serviva. Solo una persona avrebbe potuto mandargli quel biglietto. Sembrava tutto troppo bello per essere vero, la sua svolta con Ravi, il supporto dei suoi Hyung e il fatto che quell'uomo non avesse ancora mosso un passo verso di loro. Ma ovviamente, la sua felicità non poteva durare, in realtà, non ne esisteva alcuna per lui. Era quello il suo destino, essere intrappolato nel suo passato, un giocattolo fra le mani di quell'uomo. Afferrò un altro bigliettino presente nella busta, quello contenente l'indirizzo e sorrise amaramente. Dopo tanto tempo ci sarebbe tornato, sarebbe stata quella alla fine la sua prigione? Velocemente rimise il biglietto scritto a mano nella busta. Afferrò un foglio e scrisse velocemente qualcosa, per poi lasciarlo sullo specchio del biondo. Fece capolino dal camerino e approfittò della distrazione dello staff, occupato ad osservare il biondo, per lasciare velocemente quel posto.
Giusto dopo una decina di minuti l'evento si concluse e Ravi tornò dai manager, l'uno affianco all'altro.
<<Dov'è?>> chiese, e non ebbe bisogno di specificare che loro capirono immediatamente.
<<In bagno>> rispose Yeongsuk <<Vai a cambiarti ora, ci aspettano in agenzia>>
Ravi annuì e tranquillamente si diresse nel suo camerino. Era uguale a prima, eppure, sentiva ci fosse qualcosa che non andasse, ma non ci prestò molta attenzione sul momento. Si avviò verso la sua postazione, si sedette e notò qualcosa sulla piccola mensola. Corrucciò le sopracciglia e afferrò il foglietto ripiegato su se stesso varie volte, sentendo ad ogni apertura del foglio una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Quando finalmente riuscì a leggerlo sentì il battito del suo cuore aumentare fino a sentirlo pulsare nella testa.
" Mi dispiace...
Prendetevi cura di voi, e grazie per tutto.
Leo"
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