Capitolo 6

Irisa's pov.

Sentii qualcosa premere sulle mie labbra e subito mi risvegliai da un sonno pesantissimo.
Avevo avuto un altro attacco di panico.

A volte vedevo lui, altre invece vedevo di peggio. Molto di peggio.
Però nessuno doveva mai scoprire cosa vedevo. Mi avrebbe ro preso per pazza quando in realtà non lo ero. Mi avrebbero detto di andare da uno strizza cervelli, ma no. Io sapevo affrontare le mie paure da sola, anche se da sola faceva malissimo dovevo provare a rialzarmi come facevo sempre d'altronde.

Sentii ancora una pressione invadermi la bocca e quando feci per schiudere la bocca, un corpo estraneo iniziò a guizzare all'interno della mia cavità orale.
Sapeva di alcol.
Mi invitò a muovere la lingua a mia volta. Decisi di assecondarlo ma appena provai a farlo, quello che fu il mio primo bacio finí.
Aprii lentamente gli occhi e mi ritrovai due occhi verdi scheggiati di grigi intenti a guardarmi sognante.

Un brivido pervase il mio corpo e sentii il bisogno di coprirmi ma quando abbassai lo sguardo mi ritrovai in una stanza totalmente diversa da quella dell'ospedale ed ero completamente vestita e coperta da due trapunte.
Mi alzai di scatto e andai a sbattere contro la testa di Colton.

"ahi, che cosa ci faccio qui?? E tu brutto coglione perché mi hai baciato?!" ringhiai.

"Buonasera anche a te. Sono le 21 vieni alzati che mangiamo qualcosa, preferisci il Mc Donald's o il cibo giapponese?"risponse con voce roca e sensuale.

Dannazione.
Ti piace ah?
Figuriamoci stavo solo cercando di capire perché mi avesse baciato.
Hai visto che labbra?
Le ho viste, chissà quante ragazze avrà mai baciato.
Solo te.
E te che ne sapevi?
Lo so e basta. Ora rispondi a lui.

"Perché mi hai dato un fottuto bacio?!"
"Okkay, e Mc Donald's sia!" urlò euforico.

Non mi ricordai quando era stata l'ultima volta che avessi mangiato dei panini del Mc e solo a pensarci mi venne l'acquolina in bocca.

"Rispondimi!"ringhiai.
"Cos'è che mi hai chiesto?" rispose con un sorriso beffardo.

Stronzo.

Mi alzai di scatto buttando le coperte dall'altro lato del letto e mi diressi verso la porta sotto lo sguardo stupito di Colton.

Arrivata alla porta, la spalancai e mi ritrovai un dio greco a petto nudo con solo un asciugamano legato in vita.
Rimasi a bocca aperta e iniziai ad analizzare il copro di questo magnifico ragazzo.
Biondo, occhi azzurri limpidi e un corpo scolpito e ornato di tatuaggi.

Wow.

Il bellissimo ragazzo mi sorrise mostrando la sua perfetta dentatura bianchissima e mi porse la mano.

"Ehi ma che bella ragazza che abbiamo qui, io sono Nash, tu?"
Affermò ed io ero già diventata rossissima.

Non capitava spesso che qualcuno mi facesse dei complimenti, anzi non capitava mai.
E se un come Nash ti fa dei complimenti allora sentiti onorata.
Esatto.

"Io sono Irisa." risponsi al culmime dell'imbarazzo quando mi avvolse in un abbraccio.

Che buon profumo!
Ahhh..

Un colpo di tosse forzato mi risvegliò dal mio stato di trance.

Colton era dietro di me e guardava in cagnesco Nash.

Ah, Nash..

"Mollala e va a vestirti coglione!" ringhiai Colton.
"Ehi amico ma che ti prende, sto solo dando il benvenuto alla nuova arrivata, non tradirei mai la mia principessa." rispose a Colton e una ragazza con dei magnifici capelli neri e due occhioni azzurri corse incontro a Nash.

"Amore mi hai chiamata?"
Aveva una voce così dolce e soave.

"Si, ho detto a quello stronzo che non tradirei mai la mia principessa." rispose Nash ammaliato da quella bellissima ragazza che poco dopo si girò a guardarmi.

Mi sorrise e mi porse la mano.
"Ciao sono Cara, é un piacere conoscerti Colton non ha fatto altro che parlare di te, quando stavi dormendo"disse per poi avvolgermi, anche lei, in un meraviglioso e accogliente abbraccio.

Si staccò da me qualche minuto dopo, per poi andarsene in una stanza con Nash.

Era proprio fortunata quella ragazza.
Gelosa?
Un po si, anche io avrei voluto un ragazzo che mi amasse o che mi chiamasse principessa.
Accadrà pure a te tranquilla.
Magari.

Mi voltai verso Colton che mi guardava cupo.

Questo ragazzo era proprio lunatico, accidenti!
Prima era tutto sorridente, dopo era tutto arrabbiato.
Secondo me aveva il ciclo.
Scherzi, vero?
Io sono serissima!
Non ce la posso fare, un altro da aggiungere alla lista di maschi mestruati, dicevi che anche Matt lo fosse.
Matt. L'ultima volta che l'avevo visto era nel suo ufficio. Era stato straziante averlo rincontrato dopo tutto quello che era successo, mi aveva chiesto scusa un milione di volte e alla fine l'avevo perdonato. Mi aveva dato una valida motivazione per farlo, mi aveva spiegato cosa gli era successo in questi anni e perché non era riuscito a salvarmi.
Ho anche pianto. Strano a dirsi ma solamente quando sto con Matt riuscivo a sfogarmi, a liberarmi da tutti questi macini che mi pesavano sul petto.
Avrei voluto averlo sempre vicino a me perché gli bastava uno solo sguardo per capirmi.
Con i suoi occhi che sapevano tutto ma che facevano rilasciare poco o niente. Occhi che li ritrovavo anche in Colton.
Era ancora lí che mi guardava scuro in volto.
Inclinai la testa verso destra e non smisi di fissarlo.

"Perché mi stai guardando male? Faccio così paura appena sveglia?!"

Mi guardò incredulo e poi scoppiò a ridere.

No vabbé Maria, io esco.

Che cazzo c'aveva da ridere questo coglione.

"Non fai paura, sei orribile!" rispose ridendo, mentre il mio cuore si ridusse ancora in piccolissimi pezzi.

Avevo una voragine nel petto e mi sentivo leggera, troppo leggera.

Quella frase, quella dannata frase.
'non fai paura, sei orribile cheyenne, orribile! '

I miei occhi si spensero sempre di piú e mi sentii terribilmente accaldata, tutto girava attorno a me.
Mi girai di scatto e cominciai a correre attraverso il corridoio.

Inciampai su qualcosa e prima che potessi cadere venni presa in braccio da due possenti e robuste braccia.

"Non dicevo sul serio prima"affermò.

Prima mi offendeva e ora mi diceva che non diceva sul serio.

Io odiavo il mio corpo, la mia faccia i miei capelli, il mio carattere, tutto insomma.

Io mi odiavo perché non mi ero mai amata.

Avevo provato mille volte ad amarmi, ma proprio non ce la facevo.

"Mettimi giú lurido coglione!
Dimmi dove sono e perché sono qui! E soprattutto perché prima mi hai baciato!" urlai, dileguandomi dalle sue braccia.

Una porta si spalancò.
Nash e Cara mi guardarono come se fossi impazzita, dopo avermi guardato, lanciarono delle occhiate di fuoco a Colton, e Cara mi invitó ad entrare in camera sua.

"Vieni Irisa ti presto dei vestiti più comodi." mi propose sempre con quella voce dolce e soave.

Prima di entrare in camera mi voltai e c'era Nash che guardava in cagnesco Colton.

Cara mi prese la mani e mi portò all'interno della stanza.

Rovistó nell armadio e finalmente tirò fuori degli shorts e una canotta.

Col cavolo che mi sarei messa quei vestiti.
Perché?
Perché?! Odiavo il mio corpo e poi ti diceva qualcosa la parola cicatrice?
Tu non hai cicatrici
Stavi scherzando spero, il mio corpo era un ammasso di segni orribili.
Tu credi, e invece...

"Io quelli non li metto."
"Perché scusa, fà caldo qui dentro." affermò.
Sapevo che faceva caldo ma no. Io non stavo a casa di qualcuno che non conoscevo in shorts e canotta. Anche a casa li mettevo raramente.
Ora che ci pensavo, ma dove ero?
E chi mi aveva portata qui? Io ero all'ospedale.

"Io metto solo i pantaloni della tuta e le felpe a casa. Comunque dove sono, chi e perché mi ha portato qui?" le chiesi.

Subito le si accese un magnifico sorriso sulle labbra.
Ma che...

"Ti ha portato Drew e non ha fatto altro che starti accanto mentre dormivi, ah e questa é casa sua. É la casa piú grande della città. I suoi nonni gli e l'hanno lasciata in eredità quando sono morti, lui era l'unico nipote rimasto. Ah, e non provare a parlare dei suoi genitori che si incazza." affermò con un sorriso triste che gli era apparso in volto.

Perché lo chiamava Drew? Cos'era successo ai suoi genitori? Perché avevo la sensazione di sapere gia tutto?
Tu sai tutto.
Ma era impossibile.

"Drew?" dissi
"Ah si é il suo secondo nome, ma tu non chiamarlo così, lo odia."
"E perché tu lo chiami così."

Cara  fece per aprir bocca ma in quel momento entrò Colton chiaramente incazzato.

Da cosa l'avevo capito?
Aveva gli occhi ridotti a due fessure, le labbra quasi non si vedevano più da quanto le aveva strette e aveva la mandibola contratta.

Ma quanto era bel...

"Alzati e vieni giú a mangiare."
Ringhiai a Cara.

Mi voltai e vidi Cara che mi guardava terrorizzata.

Ma che cazzo?
Sentii un braccio stringermi e tirarmi via dalla stanza di Cara, che aveva ancora uno sguardo terrorizzato.

"Fermati brutto coglione!" urlai

"Coglione a chi? Brutta orfana del cazzo! Stronza di merda! Fai bene a coprirti con quei tuoi vestiti da quattro soldi per nascondere quelle orrende cicatrici!" urló e il mio cuore aveva smesso di battere.

Non era possibile che ci fosse gente così crudele.
Neanche mi conosceva! Mi aveva portata in ospedale e a casa sua e ora? Ora mi riempiva di brutte parole, vere ma brutte.

Sentii la testa leggerissima e il mio respiro si faceva sempre più corto.
Le mie gambe, ormai molle, cedettero e io dopo aver sbattuto la testa vidi rosso.

Sempre quel maledetto rosso.

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N-A: Eii spero vi piaccia!
Commentate dicendo come vi sembra la storia e non dimenticatevi della ⭐.
Adios😽

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