LUNA ROSSA

Era notte e una luce rossa immensa illuminava la Cherryton, l'ora era tarda ma ciò non impedì a uno studente di correre per i corridoi.

Un alpaca dal pelo bianco come la neve si muoveva il più rapidamente possibile, indossava la solita divisa maschile della scuola, da cui spiccava un blu di tonalità chiara, e con una mano copriva la ferita sanguinante sulla spalla.

Tem, così si chiamava, chiuse le porte alle sue spalle e si sedette contro di esse speranzoso che l'artefice del suo dolore fisico non le aprisse.

Purtroppo non ebbe nemmeno il tempo di respirare, due spinte provarono a sfondare la barriera creata con il suo corpo.

"Vuoi davvero mangiarmi?! Io?! Un tuo compagno di classe?!" chiese rapidamente terrorizzato.

La risposta arrivò sottoforma di un terzo colpo così potente che fece ruzzolare l'alpaca per le scale.

Si alzò e notò la figura che temeva chiudere le porte, cosa che creò nuovamente il buio nella sala.

Lo studente iniziò ad arretrare spaesato e sempre più spaventato.

"Allora è vero, noi erbivori siamo cibo per voi... Non sono pregiudizi". sussurrò per poi sussultare appena il proiettore si accese.

Tem si trovava in una delle tante classi della scuola: la cattedra era a pochi passi da lui ed enormi file di sedie lo fissavano silenti.

La figura imponente ormai era vicina e avanzava senza rimorso.

"Siete solo dei mostri! Maledetti i carnivori! Maledetti tutti loro!" urlò prima di essere raggiunto dalle zanne che gli fecero chiudere gli occhi per sempre.

Diversi giorni dopo il tragico evento una tigre sedeva alla sua scrivania, gli occhiali uniti al pelo a tratti bianco, seppur leggermente, ne mostravano l'età matura.

Era il preside della scuola e fissava un nuovo studente, ne aveva visti di tutti i tipi durante la sua carriera eppure nessuno mostrava un aspetto così bizzarro.

Poteva assomigliare a una scimmia ma senza pelo anche se era quest'ultimo era presente, di colore nero, sopra la testa.

Niente artigli, né zanne, né coda, nemmeno ali o becco,  la pelle era rosa priva di squame o scaglie.

"Mi dispiace che tu sia dovuto capitare qui in questo brutto momento..."

Il felino sospirò riferendosi alla morte di Tem ancora fresca negli animi di tutti e impossibile da dimenticare.

"... ma spero che tu possa trovarti bene nella nostra scuola... Ehm..."

"Alex". sussurrò il nuovo studente travolto da un uragano di disagio, guardava spesso il pavimento grigio e alzava la testa un paio di volte ogni tanto.

"Alex".

La tigre sorrise.

"Detto questo ti auguro un buon anno scolastico".

Il nuovo arrivato si limitò ad annuire timidamente e si alzò pronto a uscire per affrontare la fossa di leoni, lupi, conigli e di qualunque altra specie che risiedeva all'interno dell'edificio.

Il preside, invece, sospirò ancora sconcertato dagli ultimi avvenimenti: Tem era uno studente del club di teatro, unica associazione scolastica dove erbivori e carnivori lavoravano insieme, la sua morte avrebbe portato giorni bui sulla convivenza fra le due classi.

Alex chiuse la porta marrone e sospirò per nulla pronto a ciò che lo aspettava anche se ne aveva un'idea, bastava osservare un attimo intorno a sé: gli sguardi tutti, che fossero ruminanti o canidi, pachiderma o felini, lo guardavano allo stesso modo.

Come se avessero davanti un alieno.

I pensieri dello studente furono interrotti quando udì diverse esclamazioni femminili.

"È Luois!"

Era la frase più comune, studentesse di ogni specie facevano passare un cervo dal pelo arancione che camminava con un mezzo di fiori stretto nella mano sinistra.

Si fermò davanti una porta con diverse crepe su di essa, l'accesso era vietato da due nastri gialli uniti in una ics e poco distante da essa era stata piazzata la foto dell'alpaca ucciso.

Il ruminante poggiò delicatamente il suo dono... Ma non era il solo a rendere omaggio allo studente scomparso.

Al suo fianco, chinato da diversi minuti, c'era un lupo alto e robusto dal pelo bluastro ma assai opaco.

"È tipico dei lupi fissare gli altri animali?" chiese Louis senza nemmeno spostare le pupille sul canide.

"Scusa".

Il carnivoro girò la testa rapidamente e solo allora il più basso voltò la sua.

"Tu sei Legoshi, del club di arte, giusto?"

"Sì".

"Vieni con me..."

L'erbivoro tornò in piedi.

"... Ho un compito per te".

"Sì". ripetè l'altro studente che si alzò e seguì il ruminante.

"Ma guarda un po' che abbiamo qui".

Alex, che era rimasto fermo davanti alla porta del preside, sospirò.

Non sapeva chi avesse appena parlato ma sapeva, per esperienza, di avere dietro di sé un bullo.

A malincuore si voltò e notò che la situazione era peggiore delle previsioni, erano in due.

Un coyote e una volpe, il primo più alto del secondo con il pelo mischiato fra marrone e nero, mentre il suo amico mostrava la pelliccia arancione tipica della sua specie.

"Un nuovo studente". continuò il prepotente senza smettere di sorridere.

"Ti spaventi se faccio così?"

Il canide più basso mostrò per un secondo le zanne ed eseguì un piccolo scatto in avanti, Alex, invece, arretrò e sentì la risata dei due.

"È vietato mostrare le zanne agli erbivori". disse il nuovo arrivato.

"Vero, ma tu non sei un erbivoro e nemmeno un carnivoro..."

Il più alto si avvicinò fino a fissare negli occhi verdi la sua preda del momento.

"... Quindi questa regola per te non vale".

Imitò il gesto fatto poco prima dall'amico e, a causa della vicinanza, l'obiettivo di tale "scherzo" cadde sul pavimento.

Lo studente osservò i due ridere nuovamente per poi ritirarsi con aria trionfale, invece il ragazzo tornò in piedi e sospirò di nuovo.

Hanno ragione.

Pensava, non c'era una regola che potesse effettivamente proteggerlo, doveva trovare una soluzione e anche alla svelta o sarebbe stato alla mercé di tipi senza scrupoli come quei due.

CIAU!
Ho deciso di ricominciare questa fanfiction, interrotta quando ho perso il vecchio profilo, con qualche modifica.
Spero che vi piaccia.

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