Capitolo 4

Lo riconosco immediatamente dagli occhi, è Alessio. È leggermente imbarazzato, lo vedo dal leggero rossore sulle guance. Sorrido e inizio a pensare a tutti i discorsi dei miei genitori sul non salire sulle moto o sul non frequentare estranei o sul non salire sulle moto degli estranei. Ma con lui tutto è diverso, sento di conoscerlo da una vita. E poi diciamocelo, mi sarebbe scocciato farmi mezzora a piedi sotto il diluvio universale.

"Magari, grazie, mi stai salvando la vita" ridacchio. Lui sorride sollevato, si sfila il casco e me lo porge. Probabilmente mi pentirò di tutto ciò, ma lo indosso e salgo dietro di lui. Sta per partire ma poi si ricorda che non mi ha chiesto dove abito. Gli dico la mia via, sperando di non fargli allungare troppo la strada.

Durante il viaggio è molto silenzioso, pensa a guidare. Da un ragazzo come lui mi aspettavo un'impennata o qualche altra manovra da esibizionista da un momento all'altro, invece si dimostra molto prudente e concentrato. Arriviamo davanti al mio palazzo, glielo indico e accosta. Scendo e gli porgo il casco. Sta per indossarlo di nuovo, ma noto che ha i capelli zuppi e probabilmente anche i vestiti. Sta tremando di freddo e fa di tutto per nasconderlo.

Di colpo mi tornano in mente un po' di buone maniere. "Grazie mille per il passaggio, sei stato troppo gentile. Che ne dici se sali un attimo a casa per darti un'asciugata e magari mangi un boccone con me?".

Devo insistere un po', ma alla fine Alessio si lascia convincere. Spenge il motorino e mi segue per le scale del palazzo. Arriviamo davanti al portone e mi ricordo dell'esistenza di mia madre, che probabilmente si trova in casa e che prenderà molto male il mio rientro in moto con un ragazzo. Sbuffo leggermente e apro la porta.

"Mà, sono a casa. Mi ha accompagnato un mio amico, l'ho fatto salire a mangiare qualcosa perché piove" improvviso. Non sento risposta, controllo in cucina e al bagno ma trovo solo un bigliettino. 'Sono a pranzo da tua zia, torno verso le 18. Non c'è il pranzo. Fai i compiti. Baci'. Fantastico. Sono senza pranzo.

Improvvisamente mi ricordo di Alessio, gli mostro il bigliettino e alzo le spalle. Fantastico, ho invitato un amico a un pranzo senza pranzo.

"Allora – dico – ti piace la carbonara?".


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