It's all so strange!
" It's a damn cold night
Trying to figure out this life
Won't you take me by the hand?
Take me somewhere new
I don't know who you are
But I...I'm with you
I'm with you."
-I'm with you
Avril Lavigne
Niall's POV
Ero tremendamente spaventato all'idea di non poterla più rivedere.
Ero terrorizzato all'idea di veder diventare realtà il mio incubo peggiore.
Avrei fatto di tutto pur di essere accanto a lei e non permetterle di lasciare questo mondo, che è sì crudele, ma anche affascinante.
Affascinante perché accoglie persone come lei.
"Ciao, piccola.- le baciai la fronte e mi sedetti accanto al suo corpo inerte.- Questa notte ti farò compagnia io, sai? So che non starai facendo i salti dalla gioia, ma dovrai accontentarti...- le accarezzai la guancia sfiorandola appena per poi posare il mio pollice sulle sue labbra.
Erano morbide, sottili, delicate e rosee.
Delicate ma illegali.
Delicate perché rispecchiavano il suo essere semplice.
Illegali perché se fosse stata sveglia, avrei dovuto combattere contro ogni mio impulso per resistere a non mangiarle e gustarle.
Mi limitai a sentirne il leggero tocco sotto le mie dita.
Chiusi gli occhi e iniziai a seguire il contorno del suo viso, dei suoi occhi, del naso, delle labbra e di quel mento che avevo desiderato fin dal primo giorno prenderlo tra le dita per avvicinare il suo viso al mio...
Di colpo aprii gli occhi.
"Che cazzo sto facendo?"
Ritirai subito la mano.
Non potevo pensarla in quel modo!
La osservai attentamente e non notai alcun cambiamento nella sua espressione.
Sembrava stesse riposando beata e serena.
L'opposto di come mi sentivo io.
"Ti starai chiedendo perché sono qui, eh? Beh...ero andato a casa per riposare un pochino, ma...forse sarebbe stato meglio se non l'avessi mai fatto!
Ho fatto un incubo...ho sognato di te...eri stesa su un lettino e io ero di fronte a te...ti guardavo attentamente, non capivo perché fossimo lì, ma poi ho capito.
La stanza era fredda, bianca, e c'era solo il tuo lettino lì dentro...- deglutii e chiusi gli occhi per un istante dal disprezzo - ...era un obitorio, Giù...ho sognato che eri in un obitorio ed io non potevo far niente...era tutto così reale...- scossi la testa come se potessi cancellare quelle terribili immagini.- Sembrerà stupido, ma...ho temuto che fosse un segno quell'incubo...perciò sono corso subito qui..."
Mi spostai, poi, sulla sedia accanto al letto, pronto a vegliare su di lei.
Non le avrei permesso di andarsene.
MAI!
Giusi's POV
Avevo un urgente bisogno di bere. Aprii gli occhi. Ero nell’ambiente sterile e pulito di una stanza di ospedale. Era buio, tranne che per la luce di cortesia, e silenzioso. Mi facevano male la testa e il petto, ma soprattutto avevo la gola secchissima.
Il braccio destro bruciava, e vedevo l’ago della flebo infilato all’altezza del gomito.
Chiusi subito gli occhi.
Girai la testa, notando con piacere che rispondeva ai miei comandi, e riaprii gli occhi.
Niall stava dormendo, seduto accanto a me, con la testa appoggiata sulle braccia incrociate sopra il letto.
Allungai la mano, contenta che il mio corpo rispondesse, e gli passai le dita sui capelli morbidi.
Si svegliò con un sussulto e alzò la testa talmente di scatto che la mia mano ricadde debolmente sul letto.
"Ciao" dissi con voce roca.
"Oh, Giù..." mi rispose con voce strozzata, ma allo stesso tempo sollevata.
Mi prese la mano e la strinse piano, poi se l’appoggiò alla guancia.
"A-acqua..." riuscii a dire.
Avevo la gola più secca del deserto del Sahara.
Avevo davvero un urgente bisogno di bere!!!
"Certo! - senza lasciare la mia mano, prese un bicchiere dalla cassettiera accanto al mio letto.
Dovette però lasciarmi la mano per riempirlo ed aiutarmi a bere.
Mi fece sollevare leggermente la testa e con le lacrime agli occhi - Ecco fatto..."
Lo vidi posare il bicchiere e rivolgermi subito la sua attenzione.
"Finalmente ti sei decisa, eh? Ti sei svegliata, finalmente!"
Cercai di alzarmi a sedere, ma Niall mi bloccò subito.
"Hei hei! Che vuoi fare?"
"Voglio solo alzarmi un po'..."
"Sta' ferma, ora chiamo l'infermiera... - si alzò in piedi con l’aria un po’ allarmata e afferrò il cicalino di fianco al letto, per poi sedersi accanto a me e sorridere come un bambino davanti al suo primo gelato - Come ti senti?"
"Non lo so...mi fa male dappertutto...sembro una vecchietta..." iniziai a ridere, ma smisi di colpo appena il dolore si irradió nel petto.
Anche Niall rise.
"Sei sempre la solita a quanto vedo hahahahaha...- ma di colpo smise di ridere e assunse un'aria abbattuta - Mi è mancata tanto la tua voce" disse quasi in un sussurro.
"Ah si? Ti piacciono le voci a trans?"
"Ma la smetti?" disse scoppiando in una risata fragorosa.
La sua bellissima risata.
La mia risata preferita.
Dopo un po' entrò un’infermiera. Avrà avuto una cinquantina d’anni, anche se i capelli erano corvini.
"Bentornata, Giusi!. Informerò il dottor Marshall che ti sei svegliata.- disse avvicinandosi al letto.- Mi chiamo Wendy. Sai dove si trovi?"
"Sì, all’ospedale." risposi osservandola attentamente.
'Che mi farà ora?' pensai.
"Tranquilla, devo solo accettarmi che sia tutto a posto.- disse cogliendo la mia preoccupazione.Niall intanto era uscito dalla camera e l'infermiera sorridendomi - È il tuo ragazzo?"
"Come? Chi?"
"Il ragazzo che è appena uscito...è stato sempre qui, tranne qualche ora, giusto il tempo di mettersi un po' a posto e di riposare..."
"Davvero?"
"Sì, davvero...c'erano anche le tue sorelle e altri tre ragazzi...si alternavano di modo che non fossi mai sola...ti parlavano anche..."
'MI PARLAVANO?!? PERCHÉ CAVOLO NON RICORDO NULLA??? AH GIÀ! NON ERO COSCIENTE!!' pensai.
Poi l'infermiera prese un manicotto per misurarmi la pressione.
"Come ti senti?"
"Mi fa male la testa e...tutto il resto..."
"È normale, tranquilla...dopo aver fatto degli esami, faremo in modo che ti senta meglio - il suo sorriso mi rassicuró molto e mi trasmetteva calma e spensieratezza -Ti ricordi cos'è successo?"
Cos'era successo?!?!
Cavolo! Non ricordavo assolutamente nulla!!
L'ultima immagine rimastami impressa era quella della mia compagna di classe che mi parlava del suo nuovo ragazzo, Roby, e di come la facesse sentire bene.
Poi...dovevamo attraversare la strada per passare dall'altra parte e...vuoto assoluto.
"Eeemh...veramente non molto.
Ricordo più che altro attimi, ma...niente, tabula rasa."
"Capisco - disse annuendo e scrivendo qualcosa sulla cartelletta che si era portata dietro.- Sai dirmi in che anno siamo?"
"Nel 2016, no?"
"Benissimo, e...hai idea di quanto tempo hai trascorso qui?"
"Veramente no...un paio di giorni?- Non avevo la più pallida idea di cosa dovessi rispondere.
Quanto tempo ero rimasta lì dentro?
E cos'aveva da scrivere su quella cartella? - Posso farle una domanda?"
"Certo! Dimmi." distolse lo sguardo da ciò che stava scrivendo e mi rivolse la sua attenzione.
"Cosa mi è capitato?"
"Sei stata investita mentre tornavi a casa. Sei stata in coma per ventidue giorni e ..."
"Ventidue giorni?! Davvero?"
' È impossibile! Non può essere passato tutto questo tempo! ' pensai.
"Già...ventidue. - tornò a scrivere e sorridendo al foglio - Ma ora sei qui...sei sveglia e dopo aver seguito la cura che il dott. Marshall ti darà, potrai tornare alla tua vita da adolescente. - mi sorrise e strizzandomi l'occhio - E continuerai a fare colpo sui ragazzi! - finì di scrivere e controllando la flebo - Bene! Questa è quasi finita...-e stringendosi la cartelletta al petto- Ora vado, ci vediamo dopo, okay? Mi raccomando...non provare ad alzarti! Tra poco verrà il dottore a visitarti e ti dirà cosa puoi fare e cosa no, intese?- annuii e andandosene- A dopo, dolcezza!"
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