Capitolo 10
È venerdì sera e invece di essere fuori a divertirmi, mi trovo in palestra. Ho deciso di sfruttare queste sessioni extra per recuperare la mia forma fisica. Ma oggi è una di quelle giornate nere, in cui nulla sembra andare per il verso giusto. Mentre mi sdraio su uno dei materassini, immersa nel silenzio circostante, fisso il soffitto con uno sguardo vuoto.
Ancora una volta, la mia mente si rivolge a Marco. Non riesco a smettere di pensarci. Rifletto su quanto sia stato facile per lui lasciarmi andare, cancellarmi completamente dalla sua vita. In un batter d'occhio, sono passata da essere la sua "principessa" a essere una sconosciuta. È come se avesse dimenticato tutto ciò che abbiamo condiviso insieme, tutti quei giorni trascorsi sdraiati uno accanto all'altro, ridendo e condividendo le nostre speranze e i nostri sogni.
Mi tormenta il fatto di non aver mai avuto il coraggio di affrontare certe verità di fronte a questa persona. Mi chiedo quale sia il motivo che mi ha trattenuto, se sia stata la paura di ferirlo o la paura di affrontare una realtà scomoda.
È un rimpianto che mi perseguita, perché avrei desiderato una comunicazione aperta e sincera, capace di superare i muri che separano le persone. Mi chiedo se le nostre parole inespresse abbiano contribuito a gettare un'ombra sulla nostra relazione e se avessimo avuto il coraggio di affrontare quegli argomenti difficili, le cose sarebbero potute essere diverse.
Ma quello che trovo più difficile da accettare è che, nonostante l'amore immenso che ho donato, la persona che consideravo la più importante si è voltata le spalle. È come se l'affetto e l'impegno che ho investito fossero stati vani, cancellati da un tradimento doloroso. Questa scoperta mi ha scosso nel profondo, lasciandomi con una sensazione di abbandono e confusione. Vorrei sapere se questa persona pensi mai a noi, a ciò che abbiamo vissuto insieme, o se tutto sia stato semplicemente cancellato come se non fosse mai esistito.
È un dolore che mi perseguita, che si insinua in ogni pensiero e che mi lascia con un senso di vuoto interiore.
La vita è una continua danza di cambiamenti imprevedibili. Da un giorno all'altro, tutto può mutare radicalmente. Ci si ritrova circondati da persone che chiamavamo amici, ma che improvvisamente si allontanano o spariscono del tutto. È un'esperienza dolorosa e sconcertante, che mette in discussione la nostra fiducia e la nostra percezione del mondo. Mi interrogo su cosa sia accaduto, su come siamo arrivati a questo punto di rottura. Mi chiedo se avrei potuto fare qualcosa di diverso, se avessi potuto prevenire questa separazione. La solitudine improvvisa che ne deriva è straziante. Mi sembra di navigare in un mare di incertezza e di domande senza risposta.
La delusione che ho provato ha avuto un impatto profondo sulla mia anima. Il dolore ha permeato ogni parte di me, trasformandomi in una persona diversa. Mi ha costretto a indossare maschere per nascondere quella parte di me che ritenevo fragile, per proteggermi dall'ulteriore sofferenza. Sono diventata più distante, più riservata, costruendo un muro intorno al mio cuore.
È stato un meccanismo di difesa necessario, ma che mi ha isolato dagli altri e ha reso difficile aprirmi di nuovo.
Ora mi ritrovo con gli occhi gonfi e un peso nel petto, ma le lacrime sembrano essersi esaurite. Il dolore è così profondo che sembra aver prosciugato tutte le mie emozioni.
Mi sento vuota, incapace di esprimere la tristezza che mi avvolge. È successo, ho spento i sentimenti.
Mi alzo dalla mia posizione e mi avvicino allo stereo. Accendo la musica, sperando che possa colmare quel vuoto e alleviare il senso di solitudine.
In quel momento, non esiste nessuno oltre me stessa. Sono sola con la mia pedana, una compagna silenziosa che rappresenta la mia solitudine interiore e la mia lotta per trovare la pace.
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