·9· L'uomo senza gambe né braccia: al circo.

Oggi io e Thomas abbiamo deciso di andare al circo, dato che lui non ci è mai andato.

Lo porto al circo che fanno in paese.
Comminiamo a lungo, ormai mi sono abituato al peso di Thomas sulle spalle, ormai è come se non pesasse nulla.
Andiamo sempre dritto.
Sempre dritto.
Ancora diritto.

Ma 'sto tragitto non cambia mai? Penso fra me e me.

Poi ecco un colpetto da parte di Thomas che mi fa svoltare a destra.

Attraverso la strada e mi ritrovo in una strada nella quale Thomas dice che devo continuare ancora dritto.

Poi mi dice di fermarmi perché siamo arrivati.

Al circo ci sono attrazioni di ogni tipo: addestratori di leoni, pagliacci, trapezisti, giocolieri, il mangiafuoco, e poi abbiamo notato una tendina vicino alla quale c'era molta gente.

Andiamo a vedere cosa c'è in quella tenda.
Speravo in un acquario, o in un addestratore di serpenti.
Invece non appena ci avviciniamo, io con Thomas caricato sulle spalle, vediamo una cosa che ci sconvolge: c'è un uomo senza braccia né gambe, contro il quale tutta la gente che si è raccolta fuori, tira pomodori, frutta, panna, popcorn, cupcake.

Inizio a spaventarmi e decido di voltarmi.
Vederlo mi fa troppa impressione e compassione, non riesco a guardare ancora.
Ma Thomas inizia a tamburellarmi sulla testa.

<<Che fai? Te ne vai?>>

<<Si, non riesco a guardare ancora per molto.>>

<<Non ho detto che devi guardare, ma che lo devi aiutare. Se non l'hai notato, lui ha problemi gravi, come i miei, o forse peggio e tu vuoi lasciarlo in quello stato?>>

Io inizialmente esito, non voglio prendermi pomodorate, frutta in faccia. Ma un altro colpetto non esita ad arrivare.

<<Un cavaliere dimostra il suo coraggio attraverso le sue gesta>>. Questa frase mi rassicura molto.

Poi, esitando un po', cerco di infilarmi nella folla.

Poi Thomas emette un fischio stridente.
Mi ha perforato i timpani.

<<Ascoltate, marrani.>> È fissato con la parola "marrano", ormai la utilizza per qualunque cosa. <<Perché lanciate la roba che state mangiando contro questo pover'uomo?>>

<<È uno storpio. E senza braccia, per di più.>>

<<Io ho le braccia...>> dice Thomas, <<... ma come a lui, neanche le mie gambe funzionano.>> Poi rivolto a me. <<Mettimi giù.>>

Obbedisco e lo poso sull'acciottolato. Prende le sue stampelle e gli mostra le sue gambe storte.
Ha dei ferri che gliele tengono ferme, come dei gessi, altrimenti le sue gambe sarebbero rotte mi ha spiegato Thomas.

<<Perché non mi tirate i pomodori? O la frutta? O i dolcetti?>> non continua l'elenco. <<Eh? Ripondete! Perché non lo fate?>>

<<Sei un bambino. Ah... lasciatelo perdere.>> dice una signora nella folla.

Io mi ci paro davanti.
Non si può muovere.
Ha voluto infastidire STORPIO IL POTENTE, e ora la pagherà inginocchiandosi a Sua Signoria.
Nessuno prende in giro STORPIO IL POTENTE.

<<Ehi>> inizia a dire. <<Fammi passare, ragazzino, o la pagherai cara. Ti denuncerò>>

<<Lei ha insultato una persona gravemente malata, deve farsi perdonare.>>

<<Ahahah>> inizia a ridacchiare. <<E come?>>

<<Inginocchiandoti al cospetto del cavaliere più importante degli ultimi tempi: STORPIO IL POTENTE>>

Lei mi guarda stupefatta, io le rivolgo un sorriso di sfida.
Io non sono così convincente come lo sono oggi. Mi sto abituando a vivere con Thomas. Ora è un fratello per me.

Lei inizialmente non ne vuole sapere.
Poi alza gli occhi al cielo e si inginocchia chiedendogli perdono.

<<E non prendetevela più con quest'uomo. Perché non vi ha fatto niente.>> ho detto poi rivolto a tutti gli altri.

Gli altri voltano i tacchi e se ne vanno via.
Io e il mio amico per sempre insieme. Fino alla fine del mondo.

Noi due ci diamo il cinque.
Nuova missione segreta superata.

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