·7· Al museo.

Mentre stiamo seduti sulla panchina, Thomas mi chiede se voglio altri cinque dollari.
Mi sta riempiendo di soldi.

<<Certo che si. Che devo fare?>>

<<Come ben sai... a mia madre non piace molto la folla... anzi affatto. Quindi volevo chiederti se volevi accompagnarmi al museo su re Artù.>>

<<È bello?>>

<<Si, certo che lo è. Allora? Cinque dollari! Ti stanno chiamando, non li senti?>>

<<D'accordo>>.

Me lo carico sulle spalle, ha sempre il suo maledetto zainetto sulle spalle. Pesa un accidente.
Come fa a portarlo?

Lui mi indica dove devo andare, col metodo dei colpetti.
Mi ricordo bene come funzione: a destra quando devo andare verso destra e a sinistra quando devo girare a sinistra.

Lui mi riempie di colpetti ovunque.

<<Come fai a volerci andare, se non sai neanche dov'è?>>

<<Mappa?>>

Lo metto giù e prendiamo la mappa dal suo zainetto.
Stavolta ha fatto bene a portarsi lo zainetto.
O ci saremmo persi.
Perché la mappa la tiene sempre in quello zaino.

Cerchiamo "Re Artù museum". Lo troviamo.
È a dieci isolati da qui.

Lo carico e andiamo al museo.

Sempre dritto.

Dobbiamo arrivare alla decima porta, da quel che ho capito.
Ora siamo sulla prima.

Cerco di velocizzare il passo, ma Thomas è come una roccia.
Pesa molto.
Maledetto zaino.

Lui mi dice di andare sempre avanti. Perché la decima porta potrebbe benissimo essere quella sulla sinistra, anziché quella sulla destra, ossia dove ci troviamo io e lui.

Decima porta, avvicinati tu, ti prego.

Quando arriviamo ringrazio la porta di essersi avvicinata.

Anche se so benissimo che non si è mossa dalla posizione in cui si trovava.

È una porta fatta in legno di cedro.

Cerco il luogo dove bussare ma non lo trovo.

<<Ehi...>> Thomas richiama la mia attenzione, <<...il campanello>> dice ridendo.

Non me n'ero accorto.

Poggio il dito sul campanello e questo suona. L'ho sentito.

Improvvisamente la porta si apre e sulla soglia c'è una donna alta poco meno di me ma molto più di Thomas.
Indossa un grembiule da donna delle pulizie. Ha i capelli nero corvino e occhi che ispezionano qualunque cosa.
Non penserà mica che siamo dei ladri? Spero si no.

<<Siamo venuti per il mio amico. Possiamo entrare?>>

La donna inizialmente non ne vuole sapere.

<<Quale amico?>>

Io la guardo come se fossi scioccato.

<<Lui.>> Glielo indico.

La donna, nel vederlo prova un po' di compassione e decide di farci entrare.

<<Grazie>> dice Thomas.

La donna annuisce contenta. Ha un gran sorriso stampato in faccia. I denti bianchissimi.

Appena entro sbarro gli occhi.
È bellissimo qui.
Perché non me l'ha chiesto prima?

Ci sono coperte regali, stendardi di ogni tipo: due leoni che lottano, due cavalli su due zampe.

Poi ci ritroviamo davanti a tre statue. Lancillotto il galante, Sir Lionel il Valoroso e Sir Gareth il Puro di cuore.

<<Se hai abbastanza immaginazione, riesci a vederti nelle armature.>> dice brandendo la spada di sir Gareth e poggiandomela prima su una spalla dice: <<Ti nomino...>> e poggiandomela sull'altra: <<... cavaliere dell'esercito degli Storpi, sotto il comando di STORPIO IL POTENTE>>

Ora si che eravamo una persona sola...
Un unico storpio...
Un'unica persona...
I cavalieri di questa città.

Ora dovremo compiere le nostre eroiche imprese.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top