·5· "Randagi" ladri.

THOMAS' S POV

Oggi devo andare a fare una serie di controlli per vedere se un giorno potrò migliorare oppure no.

Siamo in ospedale, nella sala d'aspetto.

Il solito dottore ci chiama.

<<Dillon?>> La mamma annuisce, alzando la mano.

Ora che siamo dentro, il dottore inizia a misurarmi, pesarmi, una TAC. Le solite cose.
Il check up completo.

Spero che potrò migliorare. Se non è così, c'è un ospedale nel quale utilizzano metodi biotecnologici.
Sarò la prima persona sulla faccia della terra ad essere biotecnologicamente perfetta.

Ho un po' paura, detto molto sinceramente, perché non vorrei mai perdere il mio unico migliore amico.

<<L chiameremo tra due settimane, per i risultati.>>

<<D'accordo>> dice la mamma.

Scendiamo e ci infiliamo in macchina.

Iniziamo il tragitto, e sentiamo delle grida euforiche dietro di noi.
OH NO! I "Randagi", penso fra me e me.

<<Chiudi il finestrino e metti la sicura.>> dice la mamma.

Poi vedo Blade con in mano un portafoglio, che corre con i "Randagi" svoltando l'angolo. Lo lascia su una fogna, nel buco, e Marcus, con un calcio, lo butta dentro.

Teppistelli di... penso fra me. Sapete che non si ruba?
Credo di sapere già la risposta

Non mi sente nessuno fare questi pensieri.

Meno male.
Se la mamma mi sentisse, mi riempirebbe di botte. Odia quando si dicono le parolacce.
E ha ragiona. Non si dicono. Ma con Blade che non dice altro, qualcuna l'ho imparata.

Io so cosa fare, ho solo bisogno del mio prode amico.
Agiremo stanotte.

La notte.

Mi sveglio alle 00:00. Mezzanotte.
L'ora perfetta per una missione segreta.

Indosso una tuta che faccia in modo da non farmi puzzare di fogna.

Ma... ora che ci penso, la faccio indossare anche a lui, così lui entra nella fogna ed io lo controllo.

Sono in soggiorno e prendo una torcia che la mamma tiene in un tiretto.

Vedo se funziona, e in effetti illumina un'intera strada.

Esco di casa con il cuore in gola.
Spero che durante la missione segreta non arrivi la banda dei "Randagi" o saremmo nei guai.

Mi affaccio alla finestra della sua camera, che si trova nello scantinato.

<<Nico.>> lo chiamo. <<Sveglia.>> Non si muove. Forse non mi sente. <<Svegliaaaaa>> grido stavolta. Ora si alza di soprassalto.
La faccia che ha fatto è bellissima. Sembra che abbia visto un fantasma. È bianco dalla paura.
Mi metto a ridere.

<<Che ci fai qui?>> mi chiede.

<<Siamo in missione. La nostra prima missione. Alla principessa di Avalor hanno rubato il portafogli>> dico io.

<<Sai che non esiste Avalor, vero?>>

<<È vero. Ma dato che non conosco il suo nome, non mi pare il caso di fare tante storie sul fatto che Avalon non esista.>> ribatto

<<Aspetta che mi vesto.>>

<<No>> dico io. <<Metti questa.>>

Lo fa ed è ridicolo.

Sento che è in imbarazzo.
E lo capisco: anche io con la mia divisa mi sento in imbarazzo.

Appena siamo sul posto gli indico l'oggetto da ritrovare e gli dico come faremo a prenderlo.

<<Per aprire la fogna...>> Caccio dallo zainetto un filo lunghissimo e resistente, con un uncino all'estremità sinistra e con una scarpa all'estremità destra.

<<E come facciamo con quello>> mi chiede.

Infilo l'uncino fra le grate della fogna, tiro al lazzo la scarpa verso un fermo intorno al quale gira tre volte. Provo la resistenza ed è perfetta.
Poi inizio a tirare dicendo. <<Uno scienziato afferma che la pressione esercitata dalla corda è uguale a quella esercitata sulla fogna.>> Infatti questa si apre.

Poi continuo a spiegargli il piano.
<<Ora tu entri dentro la fogna e io ti tengo la torcia.>>

<<Mi puoi spiegare perché sono sempre io quello che deve finire nella merda.>>

<<Avanti.>> fingo di non aver sentito.

<<Odio i topi.>> Cerca una scusa valida mer non entrare nella fogna.

<<Scommetto che lì sotto ci sia un topo che sta dicendo: "Io odio Nico">> dico ridendo.

Lui alza gli occhi al cielo e si abbassa nella fogna.

Appena arriva di sotto, sento un rumore.
Per vedere cos'è stato alzo la torcia.

Non vedo nessuno.

<<Ehi>> mi urla Nico.

<<Scusa, ho sentito un rumore.>>

Prende il portafoglio, cercando di non toccare i ratti, e si arrampica fino a sopra.

<<Eccolo.>>

Lo apriamo.
L'ho visto. Lui l'ha visto. Il suo documento.

<<Bella la principessa di Avalor.>>

<<E guarda quanti soldi. Quattrocento dollari>>

<<Mettili a posto. Non sono tuoi. Non fare ciò che fanno i "Randagi". Tu sei un bravo ragazzo e non credo che tu rubi. O sbaglio?>>

<<Non stavo rubando.>>

Ci giriamo e davanti a noi, come temevo, si sono stanziati i "Randagi". Blade in moto e gli altri a piedi.

<<Beh, ora non c'è un laghetto melmoso che ci separa, vero Franckenstein e Igor?>> dice Blade. <<Datemi quel portafoglio>>

<<Daglielo.>> dice Nico.

<<No >> dico io <<Mi dispiace>>

Non farò mai la sciocchezza di ridarglielo dopo che l'ho recuperato.
Ora lo riporto alla legittima proprietaria.

<<Non fare il cretino. Daglielo.>>

<<No.>> dico io. <<Un cavaliere dimostra il suo coraggio attraverso le sue gesta>>

Mi ritrovo sotto una scala sulla quale mi arrampico.

<<Dammelo>>

<<No>>

Noto che ha in mano una catena. Fa il lazzo per prendermi.

Nico s'incazza sul serio se mi colpisce.

Ma lo fa anche subito.

<<Nooooooo>> si innervosisce talmente tanto da riuscire a prendere le grate della fogna con le sue stesse mani.

<<D'accordo ce ne andiamo, ma non tirarlo, per favore.>> dice Marcus.

Vedo Nico che con tutta la forza che ha scaraventa le grate della fogna contro i "Randagi". "Non fatelo arrabbiare." vorrei dirgli, ma non mi interessa, dato che stanno scappando come lepri.

Mi viene da ridere.

Mi arrampico di nuovo sulla scala e mi lascio cadere sulle spalle di Nico.

Bella avventura.

<<Domani lo riportiamo alla proprietaria.>>

<<Si>>

Oggi dormiremo e faremo sogni felici.

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