·5· {51} Dopo gli incubi una bella chiacchierata con Thomas.
Dopo una notte insonne, piena di incubi, attacchi di panico eccetera, non ce la facio più. Non voglio più vivere in questo modo. Cosa posso fare? Thomas è molto che non lo sento. Non so nemmeno se avrà voglia di ascoltarmi se io volessi parlargli.
Purtroppo ne devo parlare con qualcuno. Il problema è: "CON CHI?" Con Julie non posso. Mi prenderà per pazzo. Almeno di una cosa, sono certo, non ci separeremo. Andremo tutti e due nella stessa università. Che bello.
Sono un po' troppo euforico. Credo che forse aver messo Julie sotto pressione, obbligandola ad andare alla facoltà di pedagogia, abbia un po' incrinato il nostro rapporto. È un pensiero mio, infatti non so se è così.
Thomas.
Thomas.
È lui, quello con cui devo parlare, forse è lui. È l'unico. Non c'è nessun altro. Non c'è la nonna. Di solito parlavo con lei.
All'improvviso inzio a spremermi le meningi. Provo a chiamarlo. Ma lui non risponde. Deve odiarmi talmente tanto da non volermi più parlare.
Inizio a pregarlo di venire qui da me per parlare. Solo questo. Null'altro. Lo prego.
Le meningi non riescono a far arrivare da me Thomas. Il mio sforzo è inutile. Il mio amico non vuole neanche ascoltare cosa ho da dire. Non dico un vero e proprio discorso, ma almeno vorrei che mi ascoltasse.
Inizio a spremere di nuovo le meningi. Sforzo ancora più inutile. Inutile. Mi odia. L'ho letteralmente dimenticato. Perché dovrebbe voler parlare con me. Sicuramente è odio quello che prova. Odio profondo. Null'altro.
All'improvviso, faccio, senza accorgermene, il numero di telefono di Julie. Se devo parlare con qualcuno, voglio che sia lei, la mia ragazza. Premo trascino il dito sulla metà di linea verde. Inizia la nostra telefonata. Sono le sei di mattina. Spero che non si sia svegliata di soprassalto.
Mi risponde.
Che bello. Ha risposto.
<<Nico? Che è successo? Qualche emergenza?>>
<<In effetti si. Ho bisgno di parlare con qualcuno riguardo ai miei incubi. Ho scelto te, se sei d'accordo?>>
<<Certo. Vuoi oarlare dal vivo o al telefono?>>
<<Dal vivo. Incontriamoci al ponte. Grazie. Sei la migliore. Ti amo.>>
Senyo arrivare, dall'altro capo del telefono un bacino. Si ode appena, ma a me basta per capire che lei mi ricambia. Mi preparo un po'. Di certo non posso presentarmi in pigiama. Indosso dei pantaloncini non proprio per uscire, io li uso per la casa e un T-shirt bianca. Indosso le ciabatte.
Appena esco in strada, non la vedo. Devo aspettare un po'. Si sarà appisolata quando l'ho chiamata.
<<Dimmi>> mi fa.
<<Ho avuto degli incubi orribili. Più orribili del solito. Te lo giuro. Io ti hiamavo e tu non mi rispondevi, ti mandavo messaggi e tu mi bloccavi. Nel primo. Tu mi tradivi nel secondo. Te lo giuro. Mi sono svegliato tutto sudato. Come me li spieghi. Secondo me sono bisioni che mi manda Thomas per vendicarsi che non lo chiamo più. So che è una conclusione affrettata, ma secondo me è così. Che devo fare?>>
<<Prova a parlargli, nella tua mente, intendo. Anche se magari non ti parla. Può essere che ti ascolta, anche se non ti parla.>>
<<Me ne accorgerei.>>
<<E da cosa?>> mi fissa con sguardo interrogativo. Starà pensando che skno pazzo. Chi non lo penserebbe nello stato in cui sono ora.
<<Sento il suo peso sulle spalle. Me ne accorgo se lui è con me. Sento il suo peso, anche se è solo la mia immaginazione. E quando ho provato, lui non è arrivato. Dammi un consiglio>> spero che ne abbia uno intelligente. Lei da sempre ottimi consigli, ma non saprei se sarebbe buono questo.
<<Fa' come se lui fosse con te. Anche se non c'è. Tu parlagli. Anche se non ti è vicino, credo che ti ascolterà. Scommetto che lo farà. Ne sono certissima>> sorride quando lo dice. È adorabile. Le atampo un bacio sulle labbra, prima che lei si stacchi e mi dica: <<Buona chiacchierata>>. Se ne va.
Torno di sopra e ora, non faccio l'inutile sforzo di spremere le meningi. Cioè, voglio dire, lo faccio, ma non aspetto che lui arrivi. Nella mia testa già gli sto parlando. Me ascolterà? È questo il dilemma. Vorrà ascoltare. Mi crederà? Inizio il discorso così: <<Ciao amico. STORPIO IL POTENTE. È un bel po'... che non ci sentiamo. Mi dispiace averti rimosso. Me ne pento da morire. Tu non ci crederai a quanto sto male a non sentirti più. Mi mancail tuo peso sulle spalle. Mi manca. E tanto. Ti prego, torna!>>
Ed ecco che, come per miracolo sento il suo impercettibile peso sulle mie spalle. Sono felicissimissimissimo. È una grande emozione. Felicità immensa. Continuo a parlare. <<Ti sei vendicato eh? Begli incubi.>>
<<Te li sei meritato>>.
Con mia grande sorpresa, Thomas risponde. All'improvviso gli scappa un risolino. E anche a me.
<<Perdonami Thomas. Mi manchi tanto. Tu sei importantissimo per me.>>
<<Hai una ragazza, ho notato. È quella di Anonimus?>>
<<Non era lei. Era Blade per mezzo di Huge che ora è un mio amico.>>
<<Blade?>> ride.
Rido anch'io. Da poco stiamo parlando e già ho riacquistato la sua fiducia. Gli voglio bene. Julie mi ha dato un ottimo consiglio. Ottimo. Davvero.
Io e Tommy dormiamo insieme. Gli voglio bene. Domani avviso Julie dell'ottimo consiglio che mi ha dato.
I miei amici e la mia ragazza sono le persone più importanti e speciali della terra per me.
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