·5· {27} Anonimus. (parte 1)
Stamattina, verso le sette e mezza, mi arriva un messaggio. Mi chiedo chi possa essere. Lo apro, lo leggo, e noto che sotto porta la firma di Julie. Mi ha scritto: "Buongiorno, STORPIO IL POTENTE, pronto per iniziare una nuova avventura? Magari di salvataggio? ~ Julie ~"
Io le rispondo di essere nato pronto per le missioni di salvataggio. Lei mi risponde con una risatina che piange. Starà scoppiando dal ridere a casa sua.
Oggi a scuola devo essere impeccabile. Ho preso l'orario da Julie, e oggi ci sono due ore di matematica, due di olandese, una di inglese e una di storia. Sarà durissima. Io non sono di qui. Non so l'olandese. Spero che, o Julie, o Hanneke mi aiutino, o sarò nei guai fino al collo. Non voglio prendere insufficiente in una materia che no ho mai fatto. Sarebbe possibile, certo, ma io non voglio.
Fosco e Fosca devono ancora comprarmi i libri, dato che siamo arrivati l'altro ieri. Non abbiamo ancora avuto l'elenco. Ma credo che oggi lo diano a me in segreteria. Mi prendo i due quaderni che ho portato anche ieri. Poi i miei nonni mi chiamano. Mi dicono che devo fare colazione. Già, senza colazione io non mi muovo. Dopodiché, mi faccio la doccia. Dopo aver finito, esco e mi preparo i vestiti. Decido di indossare un jeans, un maglioncino blu e le mie Vans bianche. Strano, mi voglio vestire sportivo, ma sembra un outfit elegante. Indosso ciò che ho scelto, mi guardo allo specchio e sono un vero figurino.
Indosso il mio giubbotto blu e, anche oggi, evito di indossare il cappellino.
Poi saluto Fosco e Fosca, non chiamandoli così, ovviamente. Se scoprono che gli ho dato questi soprannomi, mi cacciano di casa. Ha ha.
Esco di casa che sono le otto meno cinque. Alle otto e venti la scuola inizia. Non voglio arrivare tardi perché sennò rimango fuori.
Otto e cinque... otto e dieci... otto e un quarto. Sono arrivato. DRIIIIN. O mio Dio. Sono arrivato in tempo. Non ci posso credere. Credevo di essere, invece, arrivato tardi. Ma, poi, noto che Hanneke sta baciando Huge. Si trovano nell'atrio della scuola.
Noto che vanno in bagno.
Mi avvicino per vedere se stanno parlando e di cosa.
Sento per ora solo i loro baci. Chiedo a me stesso come faccia ancora a fidarsi di Huge che ha tentato di violentarla due volte. Fortunatamente senza il successo sperato. Ma poi...
<<Hai visto come ci ha creduto che ti stessi facendo del male?>> dice Huge ridendo.
E sempre ridendo, Hanneke risponde: <<Si. L'ho visto. Mi ha fatto morire dal ridere. Ti giuro... Ma guarda come ti ha conciato quello scimmione.>>
<<Non preoccuparti. Sono i rischi del mestiere>>
Quindi stavano solo fingendo? Avevo sempre avuto il sospetto di una sceneggiata, ma speravo che non fosse vero. Invece, si è rivelata essere proprio una maledetta sceneggiata.
Quando mi giro e mi avvio alla classe, li sento uscire. Huge mi chiama scimmione. Stringo i pungi, perché voglio cercare di essere forte. Ma proprio non ci riesco. Non voglio beccarmi una sospensione, quindi vado in classe e mi siedo vicino a Julie.
Lei mi chiede se è tutto a posto. E io, ovviamente, per non farla preoccupare, le dico di si.
Quando entrano Huge e Hanneke, cala il silenzio.
Poi Julie mi chiede come fa a stare ancora con lui dopo ciò che le ha fatto. Io le dico che era stato solo un imbroglio, che non la stava davvero violentando e che stavano solo facendo finta. Una scena. Dovrebbero fare gli attori.
Guardo fuori dalla finestra. Mi serve Thomas in questo momento. Solo lui saprebbe cosa fare.
Dentro di me, lo prego di venire da me.
Ed eccolo qui, con il suo peso piuma. È molto più leggero ora.
Dico a Julie, all'orecchio, che vado un attimo in bagno.
Appena sono in bagno, inizio a parlare a Thomas di Amsterdam. Di quanto la odio, anhe se sono appena arrivato.
Lui mi dice che esagero. Lui da lassù ha visto tutta la scena. Credo che abbia ragione. Lui era il genio. Come può sbagliare sulla mia vita? Non può. Infatti sono determinato a fare tutto ciò che Thomas mi dice. Ha detto che, per prima cosa, non devo più aiutare Hanneke perché starà sicuramente fingendo. E seconda cosa, mi ha detto di cercare di trovare il maggior numero di amici possibile. Ma dato che io sono timido. Credo sia impossibile.
Non appena torno in classe ho un gran sorriso sulla mia faccia. Sgargiante. Ovviamente non si vedono i miei denti, solo le mie labbra si sono curate in un sorriso.
Appena mi siedo, Julie mi chiede come mai io sia così felice, e io rispondo che sono innamorato della vita. È l'unica cosa che riesco a dire.
Sembra da stupidi. Lo so. Ma io sono davvero felice di aver parlato con STORPIO IL POTENTE. Mi serviva proprio. Ora sono libero dal cappio che mi si era formato prima intorno al collo.
Julie crede che io sia un po' strano. Prima ero arrabbiatissimo e ora sono felicissimo. Lo so. Lo trovo anch'io strano. Ed è vero che io sono strano.
La felicità, in questo momento, mi sta divorando, nel senso buono del termine.
La prima cosa la sto già facendo. Non sto aiutando Hanneke. Non ha bisogno di me.
La seconda mi è un po' più complicata, anche se vicino a me c'è la mia futura migliore amica. Spero anche in un amico maschio, ma un'amica è sempre meglio di niente.
In classe entra la prof. di matematica. Oggi indossa un vestito elegante con dei tacchi a spillo. Certo che, per la scuola, il vestito elegante lo poteva evitare. Non indossa trucco. Fa bene. Sta davvero carina così. Ieri, era truccata e non era carina come oggi.
<<Buongiorno, professoressa.>>
<<Buongiorno, signora De Vries. È tutto a posto?>>
<<Certo. Può uscire un attimo Nicolas Kane? Deve ritirare l'elenco dei libri>>
La prof. mi dice che posso uscire. Meno male. Non avevo voglia di fare matematica.
La signora De Vries, mi porta in segreteria e mi dice che i libri di quest'anno sono molti. Ha detto che se non ho abbastanza denaro per comprarli tutti posso prenderne qualcuno in prestito nella biblioteca scolastica.
Io ringrazio per il consiglio e me ne torno in classe. Huge è ora vicino a Julie. <<Che ci fai tu qui, Huge?>>
Lui mi risponde con un ghigno. Grugnito, più che altro.
<<Ehi, gatta, ti va di fare il tifo per me, oggi?>>
<<No, che non lo faccio. Semmai...>> dice guardandomi. Huge si alza. Si starà chiedendo come può preferire fare il tifo per me, anziché per lui. Ne sono felice che l'abbia detto.
Quando mi siedo, mi chiede: <<Allora? Ti ha dato l'elenco la signora De Vries?>>
Io glielo porgo. Lei sembra esterrefatta. Come se lei non avesse gli stessi libri.
Poi mi chiede: <<Martedì sera mi vieni a vedere. Gioco con la mia squadra. Sono felicissimissimissima di poter giocare come portiere. È liberatorio.>>
Io annuisco con un cenno del capo. Certo che vado a vederla. Io vado alla partita dei miei amici.
<<Io vengo alla tua partita martedì sera, se tu vieni alla mia giovedì>>.
Annuisce felice.
Quando suona la campanella, tutti ci alziamo, ma io e Julie preferiamo uscire per ultimi. Come mai lei è rimasta in classe con me?
Quando sono finalmente usciti tutti gli studenti della scuola, mi decido ad alzarmi e ad uscire dalla scuola.
<<Ci vediamo martedì, allora?>> mi chiede Julie.
Io annuisco.
Quando Julie se ne va, io noto che dietro un muretto c'è Huge. Mi dice di aver sentito ogni cosa e che anche lui andrà alla partita di Julie, la sua ex ragazza. Quando scopro che è la sua ex, mi viene un tonfo al cuore. Perché l'ha lasciato? è la prima domanda che mi pongo. Ovviamente dentro di me. Non voglio che escano fuori le mie domande. Sono private e sono personali, anhe se riguardano le altre persone.
Mi guarda in cagnesco. Sembra che io sarò la sua prossima preda. Guardo il cielo e, dentro di me, prego che arrivi Thomas. Lo sento. È arrivato. Io dico con tono fermo che non deve avvicinarsi a Julie.
Lui mi chiede se sarò io ad impedirglielo. Io annuisco.
Mi avvio verso casa, quando sento la notifica di un messaggio. Lo apro e quasi svengo quando lo leggo. "Sta' lontano da lei. Se voglio posso distruggerti con un tocco di mignolo. Sta' molto attento, STORPIO IL POTENTE. ~ Anonimus ~"
Ho paura. Chi è Anonimus? Cosa vuole? Solo Julie lo conosce. E Hanneke. Può essere che lei l'abbia detto a Huge. Ma lui non ha il mio numero. Ce l'ha solo Julie. Non è che erano tutti d'accordo?
Preoccupato vado a casa di Julie, busso e mi apre la mamma. <<Posso aiutarti?>>
<<Sto cercando Julie>>.
La madre la chiama e in fretta arriva.
Mi saluta.
<<Spero che tu non c'entri nulla con questo.>>
Legge il messaggio e dice che lei non c'entra. Ma se lei è l'unica ad avere il mio numero.
Mi sa che anche lei sta fingendo.
Spero di no. Lei potrebbe essere la mia unica amica qui.
Torno a casa con il viso smunto pensando se andare o meno alla partita martedì. Temo di non andare.
Ed ecco Thomas che mi colpisce con i piedi. <<Devi andare. Gliel'hai promesso.>>
Mi da fastidio che mi dica questo, ma ha ragione. Martedì dwvo andare alla partita di Julie.
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