·3· La festa sul lago.
Ho deciso di accompagnarlo, non posso tirarmi indietro adesso che sono davanti al campanello. All'inizio esito a bussare, sembra che stia facendo un corso di domande a quiz e non sapessi che risposta dare. È questo ciò che provo. In questo momento.
Poi mi decido e busso alla porta.
Viene ad aprirmi una donna, somiglia a qualcuno, ma non rammento chi.
Poi la guardo meglio e rammento. Somiglia a mia madre.
Quando penso a lei, mi viene un dolore al petto. Inizio ad indietreggiare quando vedo Thomas.
<<Ciao.>> Lo saluto.
Lui fa solo un cenno.
Poi si rivolge alla madre: <<Con lui non mi succederà nulla.>>
Lui l'ha vista preoccupata, perciò le ha fatto quella rassicurazione, ma scommetto che dentro sé stesso sa che io non sono capace di difendere me stesso, quindi se non so difendere me stesso, non posso difendere neanche lui.
L'ha detto solo perché se la madre avesse notato il fatto che io non so difendermi, dopo non l'avrebbe lasciato uscire.
Quando esce iniziamo a parlare del corso di lettura per ritardati.
<<Allora? Che mi dici della tua immaginazione? Dico per quando devi collegare le immagini. Si è sviluppata un po'?>>
Io annuisco anche se non si è neanche minimamente sviluppata.
<<E... a che capitolo sei arrivato?>>
<<Ho appena finito il secondo>> dico.
<<Ah, ok. E le vedi le immagini, riesci a collegarle?>>
<<In che senso?>>
<<Devi fare un piccolo film di ogni capitolo che leggi. Ecco in che senso. Lo stai facendo?>>
<<No... Non sapevo fosse obbligatorio.>>
<<Non lo è. Lo dico solo per aiutarti. Facendo il film tu vedi con i tuoi occhi ciò che succede nel capitolo. Capisci?>> sembra supplichevole.
Inizio ad allungare il passo. Li detesto quelli che si credono inteligentissimi solo perché sanno leggere e scrivere. Anch'io sono capace. Quindi non è solo lui intelligente.
Lui, essendo storpio e avendo le stampelle non può correre, quindi rallento. Nlto che ha l'affanno. E ci credo ha dovuto correre molto prima di arrivarmi.
<<Allora... dov'è la strada per la festa?>>
<<Gira qui.>>
Io giro nella traversa dove mi ha detto di andare. Camminiamo per un po', poi ci ritroviamo davanti ad una distesa d'erba e acqua. Il lago. Non mi aveva detto che la festa è in una casa sul lago.
Andando ancora avanti ci sono i tavoli da picnic. Lì troviamo i "Randagi".
<<Ehi, guardate un po' chi c'è. Franckenstein e Igor.>>
<<Haha. Molto carina questa. Davvero!>> inizia a dire Thomas. <<Venite a prenderci, cretini.>>
<<Come hai detto, piccoletto?>>
<<Ok lo ripeto, iniziando da "Cretini". Cretini, cretini, cretini. Beh, troverete la vostra definizione sul dizionario alla voce " Cretino".
Loro iniziano ad avvicinarsi minacciosi verso di noi.
Iniziamo a correre verso la festa vera e propria.
<<Perché l'hai fatto?>> Perché non tiene chiusa quella boccaccia.
<<Cosa? Io l'ho sfidati e tu non puoi batterti?>>
<<No.>>
<<Perché no?>>
<<Non voglio. Ecco perché no.>>
Camminiamo per un lungo tragitto e vediamo che alla festa c'è un po' di tutto, giostre, attrazioni. Siamo in salvo finché non ci muoviamo di qui.
Ormai stanno per iniziare i fuochi e ci confondiamo nella folla. I fuochi iniziano. Sono bellissimi.
<<Ehi abbassatevi un po'>> sento dire a Thomas.
Io credo di capire come lui si senta.
Vede solo piedi e ginocchia.
Sento perfettamente che lui vuoke essere sorretto per poterli vedere.
Faccio una cosa che non avrei mai creduto di fare. Mi accovaccio sotto di lui, gli afferro i piedi e me lo posiziono sulle spalle.
Lo sento gridare di gioia, come tutti goi altri.
Aveva un modo tutto suo di vivere la cosa.
Prende una busta di popcorn e la rovescia su tutte le persone che provavano una certa gioia per lui.
Per me non è la prima volta che li vedo. Ma, stranamente, grazie a lui, mi sembrano la cosa più bella che io abbia mai visto.
Grida di gioia si sentono da tutta la folla, ma soprattutto da quelle da parte di Thomas. <<Si... sono bellissimi. Wow...>> grida. <<Non riesco a credere che alla mamma non piaccia questo spettacolo. È troppo bello.>> ora è rivolto a me.
A fuochi finiti, io con Thomas sulle spalle, ci dirigiamo verso i giochi, ma poi vediamo Blade.
<<Cretini in vista a ore dodici.>>
Sono pietrificato. Non riesco a muovermi.
<<Ora dobbiamo scappare.>> dice Thomas vedendo Blade avvicinarsi.
Non riesco a muovermi. Mi sento i piedi cosparsi nel cemento armato.
<<Va' a destra>> mi ordina.
<<Oh oh!>> esclamo io.
<<Cretini in vista a ore tre.>> dice. <<Vai a sinistra.>>
Lo faccio e... <<Cretini a ore nove.>>
Ora sono più pietrificato di prima.
<<Ora scappiamo.>> mi dice.
<<Che? Ma se siamo circondati.>>
<<Fidati di me.>>
Non riesco a muovermi.
Poi una cosa molto strana.
Una gamba di Storpio mi tocca la spalla.
E inizio a correre.
Io e Thomas eravamo una persona sola, lui il mio cervello e io le sue gambe.
Lui mi da dei colpetti a destra quando devo andare verso destra. A sinistra quando devo girare a sinistra.
Poi scoppio a ridere quando vedo Blade e i "Randagi" che invece di starci dietro, sotto il ponte, si trovano sopra il ponte. Troppo divertente.
Il mio cervello funziona grazie a Thomas.
Ci divertiamo troppo.
Quando noto però che davanti a noi ci sono dei binari. Un piccolo treno sta per passare su quei binari.
<<Non ce la faremo mai. Sta arrivando un treno.>> dico io.
<<Ce la farai.>> mi assicura lui.
Corro, corro, corro. Mi ritrovo dall'altra parte dei binari.
Rido con lui.
Sento dire a Marcus: <<Merda, non li acchiapperemo mai>>
<<Li acchiappiamo.>> lo rassicura Blade. <<Li acchiappiamo.>>
Improvvisamente vedo il treno che è ormai finito ed i "Randagi" che corrono verso di noi. Davanti a noi c'è il laghetto.
<<Lo sapevo che non dovevamo venirci qui.>> dico a Thomas.
<<Vai sempre dritto.>>
<<Cosa?>>
<<Fidati. Non ci prenderanno. Vai dritto.>>
Eseguo, perché sennò saremmo stati nella trappola creataci da Blade.
Entro nell'acqua, che è fredda. Mi punge le gambe, poi la vita, poi le spalle.
<<Ora sono in trappola.>> ghigna Blade prendendo un coltellino svizzero dalla sua tasca.
Si immerge in acqua e fa un verso strano. Al "Randagio" l'acqua pizzica il corpo esattamente come a me.
Lo vedo che si avvicina semore di più.
Ormai ho quasi la testa sommersa.
<<Mi sono impantanato.>> grido.
<<Ce la puoi fare.>> dice. <<Sempre dritto.>>
Lo faccio e riesco a liberare i piedi. Cammino un altro po' e mi ritrovo completamente sommerso.
<<Blade... lo scimmione è già sott'acqua.>>
<<Cavoli... mi sono impantanato.>> dice Blade.
Io intanto provo a camminare un altro po' e riesco ad arrampicarmi su una sedia che si trovava sott'acqua.
Finalmente non ho più la testa sott'acqua e sono felicissimo che Thomas mi abbia incoraggiato fino a questo punto.
<<Cavolo, bastardi, aiutatemi.>> dice Blade che non è riuscito ancora a liberarsi dalla melma sott'acqua.
<<Certo. Presto.>> incita Marcus gli altri ad aiutare il loro amico.
Finalmente libero, Blade impreca perché non è riuscito a prenderci.
<<Si. Siamo due assi.>> dice Thomas che è ancora su di me.
<<Si.>>
Intanto è arrivata la polizia che ha multato i "Randagi".
***
Dopo un po' arriviamo a casa di Fosco e Fosca con la polizia.
<<Lo sapevo. Tutto suo padre.>> dice il nonno.
<<Macché. Lui è gentile, come tua figlia. Non è un animale, come suo padre.>>
I poliziotti bussano alla porta. È nonno ad aprire.
<<Che cosa è successo?>> ha chiesto il nonno ai poliziotti.
<<Niente. Nico è un eroe.>> dice.
Vedo Thomas dare a sua madre una coperta. Lei viene verso di me.
<<Vostro nipote è un eroe.>> dice la signora Dillon mettendomi la coperta che Thomas le ha dato sulle spalle. << Vieni a trovarci un giorno.>>
Io la guardo e sorrido.
Stranamente sorridono anche i nonni. Non li avevo mai visti sorridere. Mi sento molto bene in questo momento.
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