·23· {69} Piccolo avvertimento.
Scusate per questo tempo di assenza, ma erano finiti i giga mensili e quindi non ho potuto pubblicare.
Vi lascio alla lettura.
Grazie.
Oggi ho intenzione di andare a scuola per parlare con Marcus riguardo la mia decisione di rimanere a Amsterdam per scuola e tornare nel Cincinnati per le vacanze.
Appena esco con la macchina, qualcosa sbatte contro il mio finestrino lasciando una piccola rottura. Apro la portiera e cerco di capire cosa sia stato. Guardo sul cemento e noto una pietra con qualcosa avvolto intorno. La prendo. In effetti avevo ragione: intorno alla pietra c'è della carta. La srotolo dalla pietra e noto che c'è qualcosa scritto. Quando leggo la fraae rimango a bocca aperta.
Ciao, Nico. Ti ricordi di me?
Sono Harry Kane, tuo padre, il tuo antico eroe. Perché non lo sono più, non lo s.ma sta' attento. Io ti controllo. Attento.
Il papà.
Accidenti. Mi sa che avevo temuto bene l'altro giorno. La porta spalancata
era un avvertimento.
Mio padre è i circolazione, e io sono in pericolo. Lui mi controlla. Riuscirò mai a liberarmi di questa congiura. Eh si. Una congiura. Mi ha sempre dato la caccia. Credo anche quando ero ad Amsterdam.
Scoperto questo, il mio cuore inizia a battere come se... avete presente il rumore delle rotaie di un treno? Il mio cuore fa lo stesso rumore. Ho anche un nodo in gola che non scende più. È una sensazione di oppressione come non l'avevo mai provato prima. Forse neanche quando l'avevo visto uccidere la mamma.
Mando un messaggio a Julie con la foto. Ancora sto a rileggerla. La leggo di continuo anche ora che mi trovo davanti ai ragazzi che, preoccupati mi chiedono come io stia. Rispondo che sono semplicemente nervoso perché fra non molto dovrò andarmene. Una scusa plausibile, direi, perché i ragazzi hanno perso la loro aria preoccupata e hanno iniziato a parlottare tra loro. Sento alcuni che parlano di ragazze; alcune che parlano di shopping, vestiti e trucchi; alcune ragazze parlano dei loro fidanzati, di quanto siano belli, sexy e bravi a letto (fortunatamente sono maggiorenni).
Improvvisamente sento la notifica di un messaggio. Apro la chat. Numero sconosciuto. Chissà chi è? Vedo un messaggio.
Non preoccuparti veglierò sempre su di te, bimbo muto.
Non dice null'altro. Ora ho di nuovo la mia faccia da ebete.
<<Prefessore? Tutt'a posto?>> mi fa Jeremy. <<Mi date un po' il telefono. È da stamattina che lo guardate e sembrate un depresso>>.
<<No Jeremy... non preoccuparti. Va tutto bene, ok?>>
<<Voi non state bene. Non sono l'unico che l'ha capito. Solo voi non avete capito di stare male. Fatemi vedere che vi hanno detto>>.
<<Ma perché?>> La prendo un po' male.
<<Ehm...>> prova a dire lui.
<<Io ti ho mai chiesto di farmi vedere il cellulare? No. Quindi non me lo chiedere più>>.
Lui zittisce. Non ha più niente da dire. Fa lo sbruffone con persone con cui non dovrebbe. Soprattutto non oggi che sono nervoso. Un'altra notifica. Guardo il cellulare. Non è mia. Guardo in direzione dei ragazzi e noto che Jeremy guarda i messaggi. Gli ho fatto la predica ora non posso dirgli di darmelo. Ha anche lui una faccia da ebete, e come lui il compagno di banco.
JEREMY'S POV
Ecco che mi è arrivata una notifica. Non vorrei leggere ma devo. Magari è una commissione importante.
Controllo se nessuno guarda verso la mia direzione. Il prof. Dovevo mettere il silenzioso per non farlo accorgere. Guardo comunque il messaggio. Credo che la mia faccia da ebete faccia capire tutto. Lo faccio leggere al mio compagno di banco.
Imparati a non guardare le ragazze degli altri. Vieni nel bagno e risolviamola da uomini. Se non ti presenti, vengo nella tua classe a chiamarti. Sei un uomo, sei un macho. Vienilo a dimostrare. Ti aspetto per la prossima ora.
Se n'è accorto. Mi ha dato un avvertimento l'altro giorno, oggi mi ha mandato una minaccia.
Se non mi presento mi farà fare la figura del vigliacco con i miei compagni.
Alzo la mano.
<<Posso andare al bagno?>>
<<Si>>.
<<Grazie>>.
Esco con la faccia preoccupata.
Mi ritrovo nel bagno proprio al suono della campanella. Ashton si presenta all'ora precisa. <<Allora? Come stai amico? Sei pronto a sputare fino all'ultima goccia di sangue, bastardo?>>
<<Si, colpisci, stupido asino. La tua ragazza veniva da me perché le piacciono gli intell...>>. Non finisco di parlare che mi colpisce allo stomaco. Mi da un pugno alla mandibola. Mi fa un male cane.
Vorrei supplicare qualcuno di aiutarmi, ma io non sono un vigliacco. Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno.
Lui mi colpisce, io lo lascio fare. Ip non sono uno che picchia. Mai picchierò.
NICO'S POV.
Devo andare al bagno. Sono talmente in ansia da dover andare in bagno.
Apro la porta e quello che sento mi lascia sconvolto. Sento un ragazzo gridare di eabbia che tira calci e pugni a qualcuno. Vado a controllare dato che il bagno dei ragazzi è qui vicino.
Vedo solo la sagoma del ragazzo che picchia. Dell'altro sento solo i gemiti di doloro. Lo sta ammazzando.
<<E tu saresti un macho? Sarebbe meglio essere un nerd che essere come te, se tu sei davvero un macho>>. Si ferma. Sputa addosso al ragazzo che emette gemiti di dolore. <<Sei solo un cane>>. Noto che ha alzato la gamba. Credo la destinazione del calcio sia la faccia del ragazzo. Allora mi lancio su di lui e lo fermo. Se non fossi stato lì l'avrebbe ammazzato. Quel colpo gli sarebbe stato fatale. <<E lasciami. Lasciami. Cazzo. Maledizione brutto cane>>.
<<Sarò anche un cane>> inizio a dire, <<ma sono un adulto e tu non ti rivolgi a me con linguaggio scurrile>>.
Guardando il ragazzo noto un tatuaggio al collo. Un drago, come quello di Jeremy. È lui. Si sta contorcendo dal dolore. Emette versi che non sembrano umani. Caccia sangue dalla bocca. Alza la testa e mi guarda. Vorrebbe parlare ma non ci riesce. È talmente dolorante da non riuscire a far altro che contorcersi.
<<Ora andiamo dal preside.>>
Ho deciso di rimandare ancora. Glielo dirò domani. Ora dobbiamo risolvere le controversie tra questi due.
<<Ciao>> saluta Marcus. <<Che è successo?>>
<<Rissa nel bagno>>.
<<Questo lo vedo. Ma perché è successo?>>
<<Perché? Se uno stesse con sua moglie, preside, e lei li cogliesse a fare sesso, che farebbe? Niente? Non lo ammazzerebbe. Beh io si. E l'ho fatto>>.
<<Beh qui la violenza non è tollerata e poi, tu non sei insanguinato. Hai picchiato solo tu?>>
<<Diceva di essere un macho. Gli ho dimostrato che non è verl. Che è solo uno che si da tante arie>>.
<<Beh. Tu sarai sospeso, tu solo ammonito. Ti avverto, anzi vi avverto. Un'altra volta che succede, vi sospendo per tutto l'anno scolastico. Chiaro? Con obbligo di frequenza.>> Il preside finisce di parlare dicendo: <<Uscite ora>>.
Dopo scuola.
Sono dalla polizia per denunciare mio padre. Lo denuncerò per tutto. Per aver spalancato la porta di casa, per aver lanciato la pietra, per il messaggio.
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