Dopo aver comprato gli occhiali per il mio amico, torno a casa.
Oggi cosa potrei fare, dato che le nostre passeggiate sono limitate.
Potrei andare a cena da Thomas.
Ma non so se lui e la madre sono d'accordo.
E neanche so se Fosco e Fosca, dopo quel che è successo con mio padre, mi faranno mai più uscire di casa.
Spero che posso almeno andare alla casa del mio migliore amico, almeno per assicurarmi che stia bene.
Chissà. Magari mi sto preoccupando per nulla. O magari faccio bene a preoccuparmi?
Chiedo ai miei nonni se posso andare a casa di Thomas dato che qui mi annoio.
Loro, anche se mi danno il consenso, mi dicono di stare molto attento, anche se mio padre è stato arrestato.
Mi preparo ciò che devo indossare, domani è la vigilia. Mi dispiacerebbe non portargli il regalo in tempo.
Mi vesto con jeans, un maglione, le mie adidas bianche con strisce nere e il mio solito cappellino con visiera.
Con questo abbigliamento mi sento più slanciato. Mi sembra strano sembrare più alto di quel che già sono.
Godzilla, ben due volte oggi. Quello che già sono e quello che sembro col mio outfit.
Però mi sento anche imbattibile. Perché, dato che sono così grosso, farò anche più paura a chi mi da fastidio.
Prendo il paio di occhiali che gli ho comprato dal mio comodino. Li ho custoditi al costo della vita.
Saluto Fosco e Fosca ed esco in strada.
La casa di Tommy è vicinissima alla mia quindi ci vado senza problemi.
L'unico problema, ovviamente, è che nella casa di Thomas ci sono una miriade di scale.
Mi chiedo come faccia lui a salirle tutte.
Busso alla porta, e come al solito è Thomas ad aprirmi.
Gli chiedo se è tutto a posto, perché mi sembra un po' strano e lui, come al suo solito, mi risponde che sta bene.
Si sposta per farmi spazio per passare, e, ovviamente, mi ritrovo davanti alla miriade di scale.
Mi chiede se ho voglia di salire, io gli dico di si, ma ci vorrà un po' di tempo per salirle tutte.
Lo vedo sfrecciare con la sua stampellina, mi chiedo come faccia.
Improvvisamente, qualcosa dentro di me prende il sopravvento.
Inizio a salire le scale con una velocità he non avrei mai immaginato.
Mi ritrovo di fianco a Thomas e lo vedo sorridere con gli occhi.
<<Beh, da quel che sto vedendo, anche Godzilla può salire velocemente le scale, perfino non accorgendosene.>> dice.
Io gli annuisco.
Sembro uno scalatore e la cosa mi piace sul serio.
Mi sento davvero imbattibile.
Se non qualcosa di più.
Noto Thomas respirare affannosamente.
Lo prendo sulle mie spalle. <<Non ricordo sia mai successo che tu respirassi affannosamente a casa tua. O mi sbaglio>>
Il suo respiro inizia a calmarsi.
Meno male.
STORPIO IL POTENTE sopravvive ancora.
<<Dove ti porto?>>
<<Cucina, è ora di cena. No?>>
Ah già, che domande.
<<Io ti ho portato il mio regalo.>> dico.
Lui lo afferra, come se volesse aprirlo.
<<Aspetta>> lo fermo, <<lo apri alla vigilia. A mezzanotte>>.
Lui scuote la testa annoiato, ma sorridendo beffardo.
Ha ragione ad essere scocciato. Sono troppo precisino.
È un difetto di me che non giudicherei un vero e proprio difetto. È, più che altro, una mia caratteristica caratteriale. È il mio carattere.
<<Anch'io ti ho fatto un regalo.>>
Lo prendo sulle spalle e ci dirigiamo in camera sua.
Chissà cos'è.
La curiosità mi sta mangiando.
Lui mi porge un non so che di rettangolare. Vorrei aprirlo, ma non è la vigilia. È troppo presto per aprire i regali.
Lui mi dice che potrei pure aprirlo, dato che non è precisino come me.
Ma io non voglio.
Dal piano di sotto arrova la voce della signora Dillon.
Thomas le grida che stiamo scendendo. Poi riferito a me, dice di portare il regalo a casa.
Scendiamo, io con lui sulle spalle.
Mmh... che odorino che arriva.
I wurstel... non ci posso credere. Quelli che ha cucinato il giorno in cui Thomas ha iniziato a sentirsi male.
Ma è fuori pericolo. Quindi devo stare tranquillo.
Prendiamo ognuno il proprio wurstel.
<<Thomas?>> Lo noto che sta mangiando troppo in fretta. Lui si accorge subito che mi riferivo a questo e infatti rallenta la sua masticazione.
Sarei un ottimo genitore.
Io mangio lentamente il mio wurstel.
Che buono! La mamma di Thomas cucina davvero benissimo.
Oggi c'è anche il dessert.
Un Saint Honorè. Li adoro i dolci stranieri.
Dalla pronuncia direi che è un dolce francese.
Lo mangio voracemente. È davvero delizioso.
Thomas invece lo mangia con una masticazione lenta, molto lenta.
Dopo cena me ne ritorno a casa e con tanta ansia aspetto che sia domani a mezzanotte, per vedere ciò che mi ha regalato Tommy.
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