·18· {40} Le due dimissioni.


Finalmente. Non ce la facevo davvero più a stare in questo posto. Stavo diventando pazzo. Ho dormito un po' ma... non chissà quanto. Quindi ho anche un sonno bestiale. Non mi reggo quasi in piedi.

Non riesco a capire.

Eppure ho dormito.

Chiamo Thomas. L'ha salvato. Lo devo ringraziare. E lo faccio con tutto il cuore. Senza lui, doveva rimanere in ospedale per un sacco di tempo.

Lo ringrazio tanto.

Gli voglio bene.

Quando arrivo alla reception, c'è un'infermiera che mi allunga un modulo. <<Devi firmare tu e anche i tupi genitori.>>

<<Ehm... non ho i genitori. Ma i nonni sono qui. Loro valgono?>>

<<Basta che c'è un parente.>>

Chiamo la nonna e le dico di firmare accanto alla firma che io sto ponendo sul foglio. Che bella firma che ho. Non si capisce una mazza.

La nonna firma accanto alla mia. Come le ha detto l'infermiera e come le ho detto anch'io.

Lei ha una vera firma.

Finalmente.

Prendo le mie cose e mi avvicino all'uscio.

Il nonno ha portato l'auto. Che bello. Pensavo fossimo venuti in ambulanza. Julie ha detto di aver sentito il suono dell'ambulanza. Pensavo fossimo venuti con essa.

Mi sbagliavo. E di grosso.

Ora dobbiamo andare in ospedale da Huge. Si starà preparando per uscire.

L'intercessione di Thomas è servita.

Grazie amico... voglio dirgli.

Appena arriviamo lo vedo sull'entrata. <<Ehi! Hai già firmato le dimissioni?>>

<<No... non vedi? Non ho niente pronto. Senza i miei genitori non posso firmare.>>

Un lampo di genio. Mi avvicino alla nonna per dirle il mio piano e i suoi occhi si illuminano. <<Lo facciamo?>> chiedo.

<<Si... ma prima spiegaglielo.>>

<<Allora. Huge ecco tua nonna. Dì all'infermiere che i tuoi non ci sono e che è venuta tua nonna.>>

Lui sorride. Mi abbraccia. Mai nessuno che mi odiava in passato mi ha abbracciato dopo. Mai.

Si avvicinano al banco della reception e gli permettono di firmare. C'era sua nonna. Va a prendere le sue cose in camera sua e scende un po' preso dall'euforia. <<Griderei fino a perdere la voce. Dalla felicità. Ve lo giuro.>>

Chiamo Julie. << Ehi. Come va?>>

<<Tutto bene. Grazie. Huge sta uscendo.>>

La sento gridare felice. Le mancava. Del resto, mancava anche a me. Fa strano dirlo, ma è vero. Inizialmente lo detestavo ma ora gli voglio bene. Appena arriva all'ospedale, Julie abbraccia me e poi Huge, il quale la stringe forte a sé. <<Mi sei mancato!>> gli dice.

<<Cosa? Ma mi hanno drogato? Anche Nico mi ha detto che gli sono mancato. E solitamente non manco a nessuno.>>

<<Ora è diverso, sciocchino>>.

<<Mi fate una festicciola di ritorno.>>

<<Se lo desideri.>> dico io.

Ed è così. La organizziamo io e Julie. Lei ha pensato alle decorazioni, io alla musica e ai pasti. Strano eh! Mi occupo dei pasti. Hahaha.

Julie ha fatto delle decorazioni meravigliose.


<<Scusate. Non mi è venuto molto bene.>>

<<Non ti preoccupare.>> le dico. <<Hai fatto del tuo meglio.>>

<<Questo è meglio.>>

<<Già.>>

Appena la porta si apre, io spengo la luce. Entra Huge. Sembra deluso.

Il cameriere accende la luce e noi, che siamo nascosti, usciamo fuori e gridiamo: <<SORPRESA!>>

Inizia la musica e lui viene dritto verso di noi. <<Vi ringrazio. Siente degli amici. Strano. Apparte hubert e Franz non ho mai avuto amici. Loro sono miei amici. Insomma...>>

<<Non serve che spieghi nulla. Non preoccuparti. BENTORNATO HUGE>> dice Julie.

Balliamo. Facciamo karaoke. Poi io ho fatto fare anche una torta bellissima.


<<Oh mio Dio. Ma è... bellissima.>>

Lo abbraccio. Saremo grandi amici, un giorno.

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Vi avviso che nei prossimi cinque capitoli, il nome di Nico quasi non esisterà, ma non perché non è più protagonista, ma perché è la festa a sorpresa dedicata a lui e quindi i nuovi protagonisti saranno Huge e Julie, gli organizzatori della festa

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