·16· Il padre di Nico: parte 1. Il rapimento.


NICO'S GRANDPARENTS' POV

GRANDFATHER'S POV
Oggi, è arrivata una lettera da Harry Kane, il padre di Nico.

Non vogliamo che la riceva, perché potrebbe rimanere traumatizzato dallo scoprire che l'assassino di sua madre ora vaga a piede libero per la città.

Quell'uomo non si avvicinerà mai a mio nipote.

Pur di allontanarlo sono pure capace di ammazzarlo.
Ma io in galera per colpa di un assassino non ci vado.
Poi non so se avrò la forza di farlo.
Quel che so è che se si presenta qui gli sparo.

Sto inserendo, infatti, nel mio fucile, una pallottola e polvere da sparo.

Mai, si avvicinerà a Nico.
Potrà sembrare che io odi Nico ma io gli voglio bene.
Come fosse un figlio.
Ora, in un certo senso lo è, ma non perdiamoci in inutili dettagli.

Lo uccido.

<<Amore non utilizziamo la vuole.>> dice mia moglie. <<Lei non lo avrebbe accettato>>

<<Si lo so che aveva un gran cuore nostra figlia, ma io le avevo detto di non sposare quell'uomo diabolico. Lo sapevo che non era una brava persona. Ce l'ha uccisa.>> dico piangendo un po' <<Non avrò pietà per l'uomo che ha ucciso mia figlia.>>

GRANDMOTHER'S POV

Mi dirigo in camera di Nico. Ma quando mi trovo sulla porta, quello che vedo mi spaventa.

Nico ha in mano una fotografia in cui ci sono lui e il padre e se ne sta accucciato in un angolo piangente.

Piange a dirotto.

<<Che succede, figliolo?>>

<<Hanno ragione i miei compagni>> dice tra un singhiozzo e l'altro. <<L'assassino, l'assassino, ha per figlio un maialino>>

<<No, caro.>> Non so cosa dirgli. <<Mmmm... tu non sei un maialino. Io ti prometto che tuo padre non si avvicinerà mai a te>> dico. <<Non piangere.>>

NICO'S POV

Stanotte non riesco a dormire.

Troppi pensieri in testa.

Ogni volta che apro gli occhi lo vedo.

Lui è davanti a me.

Sempre.

Poi sento un cigolio.

Apro gli occhi e vedo mio padre verso il mio mobile.

Poi mi riappoggio con la testa sul cuscino, chiudo gli occhi, li riapro e sento le sue mani sulla mia bocca che non vogliono che io gridi.

<<Se ti calmi tolgo la mano.>>

Io annuisco, mi calmo e lui toglie la mano.

Mi porta fuori casa come mi ha trovato, ossia in pigiama.

Ho messo il cappello, il quale dato che corre mi è caduto sulla neve.

Lui sceglie una macchina a caso, rompe il finestrino e apre lo sportello.

Perché proprio ora che c'è Thomas? Non poteva venire due settimane fa. Lo odio.

Entriamo in macchina e inizia a guidare.

<<Ciao figliolo. Sei identico a me. È vero?>>

Io non parlo. Fingo di non ascoltare ciò che dice come ha fatto lui mentre stava strangolando la mamma.

Non appena arriviamo ad un semaforo, vedo una macchina della polizia, che ovviamente vede anhe lui.

Noto che si abbassa. Non vuole farsi vedere perché è evaso di prigione.

Perché ce l'ha con me?
Forse perché sono gentile e di cuore come la mamma?

Beh, io sono così.

Quando dice: <<Siamo arrivati>> e guardo fuori dal finestrino, noto che è il palazzo in cui abita la regina di Avalon.

Alla reception, il receptionist, nel vedere mio padre, ha il viso illuminato.

<<Harry>>

<<Oliver>> si salutano tra amici, stringendo il ougno e picchiando spalla contro spalla. <<È una vita che non ci si vede. Come va?>>

<<Tutto bene>> gli riaponde. <<Abbiamk un appartamento libero. Il numero 110>>

Ma è quello di fianco a quello della regina di Avalon. Cavolo. Non voglio starci qui.

Lui ci guida verso l'appartamento.

<<Ecco. Entrate.>>

<<Grazie, amico>>

Poi mi ha afferrato la spalla e ha contemporaneamente preso una sedia.

Poi l'ha messa vicino il termosifone e mi ci ha fatto sedere.

<<Questa sistemazione è temporanea>> dice legandomi le mani con un filo al termosifone. Io provo a liberarmi, ma l'ha pensata giusta. È impossibile liberarsi. <<Se stai buono durerà per poco. Sennò...>>

O mio Dio.

Spero che qualcuno venga a salvarmi.

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