·14· {36} Un bacio.


Oggi Huge sembra più calmo. Non l'ho mai visto così calmo da quando sono arrivato qui. La mia sfuriata di pugni gli ha fatto bene. Quando si avvicina a me e Julie, ci guarda un po' esitante e infine decide di dirci che vuole. <<Nico, Julie. Oggi c'è la prima partita della stagione. Nico, il prof. di scienze motorie vorrà sicuramente che tu giochi. Ti va?>>

Io annuisco. Ma non ho molta voglia di andare ad allenarmi per delle partite di basket. È proprio così che ho incontrato Thomas e vorrei dimenticare. Non lui, ovvio. Il modo in cui ci siamo incontrati. Blade che gli tira il pallone e lo fa cadere, nonostante ciò che già lo affliggeva... non capirò mai il motivo del perché l'abbia fatto.

Infine Huge dice a Julie: <<E... ti va di... tifare per noi?>>

Julie è un po' agitata, oggi ha un'interrogazione e teme di non essere pronta. Ma risponde gentilmente: <<Certo, se mamma mi lascia venire. Se non prendessi una sufficienza non mi farà uscire di casa per un mese. È già successo sapete?>>

Inizia a raccontarci la storia di quel giorno. Ci dice che la prof. di matematica l'aveva interrogata quando non era molto pronta e che quindi la sua interrogazione, con dispiacere della prof., valeva 5. Appena è arrivata a casa, la madre le chiede come sia andata a scuola, e soprattutto le interrogazioni. Julie dice che è andata bene e che non l'hanno interrogata. La madre, ovviamente, non credendo, va alle case delle prof. per chiedere se avessero interrogato la figlia e come fosse andata. Ovviamente, la prof. di matematica non poteva mentirle. Le ha detto che Julie non era pronta, come al solito, ma che era, anzi, molto distratta. E, soprattutto le dice che ha preso 5. Quando era arrivata a casa, ha preso la figlia e le ha dato uno schiaffo al viso. Le ha tolto il telefono, la televisione e, soprattutto, le ha detto di non provare ad uscire neanche con l'unghia fuori la porta o si sarebbe fatta male, per un mese intero. Poteva uscire solo per la scuola.

Da quello volta, Julie ha sempre studiato, ma a causa dell'ansia potrebbe risuccedere. E lei non vuole. Le dico che, se nel caso volesse essere aiutata a ripetere, io ci sono. Lei mi sorride. Vederla sorridere mi fa piacere. Non sopportavo quel piccolo lasso di tempo in cui era triste. Io voglio vederla così. Sorridente, felice, allegra.

Lei mi si avvicina e mi dice se posso aiutarla con matematica. È la sua prima interrogazione del quadrimestre.

Ovviamente, le dico che la aiuto, anche se non sono proprio un asso nella matematica. Ma uno c'è.

Dentro di me, Prego Thomas di venirmi ad aiutare me, così posso aiutare anche Julie. Lui, arriva e sento il suo leggero peso che fa aumentare la pressione sulle mie spalle. Non lo faccio notare a Julie.

<<Dimmi come ti posso aiutare.>>

<<Prodotti notevoli>>.

Io la fisso in modo interrogativo, ma cambio immediatamente espressione. Lei scrive su un pezzo di carta una piccola espressione: (4a+3)(4a-3). Thomas, sulle mie spalle, mi dice che questo è una SOMMA PER DIFFERENZA. Julie questo lo sa, ma ha difficoltà nel fare i calcoli. Thomas mi dice di dirle che il risultato della SOMMA PER DIFFERENZA è dato dal quadrato del primo meno il quadrato del secondo. Io lo suggerisco a Julie. Lei scrive qualcosa sul foglio. Sta scrivendo 16a^2-9.

Thomas mi da dei colpetti con la mano sulla testa. <<E bravo, il nostro Romeo. Ora sai anche insegnare. Si, deve essere così. Il risultato è giusto.>>

<<Ecco il risultato.>>

<<Cosa? È esatto?>>

<<Si>>.

Lei sorride e mi abbraccia. È questo, dopo quelli di Thomas, l'abbraccio più lungo che ho stretto. Ed è bellissimo. Mai successo. E, soprattutto, mai con una ragazza. Sto provando una sensazione piuttosto strana, ma piacevole.

Ne scrive un altro. (4a-b)^2

Thomas mi suggerisce che è il QUADRATO DI UN BINOMIO. E il risultato è dato dal quadrato del primo più il quadrato del secondo più o meno (dipende da cosa c'è tra i due membri del binomio) doppio prodotto. Io lo suggerisco a Julie. Lei scrive sul foglio: 16a^2+b^2+2(4a)(-b). Scrive anche il risultato finale: 16a^2+b^2-8ab.

Thomas sorride. Lo sento. <<Bene. È esatto>>.

E così via per tutti gli altri prodotti notevoli.

Improvvisamente entra la prof. di matematica. A Julie inizia a venire l'ansia. La sento tremare all'arrivo della prof.. <<O mio Dio. Sto diventando tutta rossa. Non mi sento molto bene.>>

<<Sta' tranquilla. Andrà bene. A me le hai sapute fare le cose. Ci riuscirai anche alla lavagna. Stanne certa.>>

<<Me lo prometti?>>

<<Si. Andrà bene. Meglio dell'altra volta.>>

La prof. fa l'appello. Poi dice: <<Oggi voglio interrogare qualcuno.>> Passa il dito su tutti i nomi sul registro con gli occhi chiusi. Quando deciderà di fermarsi sarà già suonata la campanella. Avanti. Ferma il dito e legge il nome. <<Gaffney>>.

<<Lo sapevo.>>

<<Va'. E sta' calma. Andrà bene.>>

Si alza e va alla lavagna. La prof. le detta un'espressione. (4a-9b)^2

Julie lo sa fare, questo. Non farti prendere dall'ansia. 16a^2+81b^2-72ab.

La prof. sorride. Julie ha paura. Lo vedo. <<È esatto>>.

Julie fa un sorriso sgargiante. Sono felicissimissimissimo per lei. Che bello! Le ho saputo insegnare la matematica. Ma se non era per Thomas sulle mie spalle, non gliel'avrei saputo spiegare. Nel mio cervello, inizio a chiacchierare con Thomas. <<Grazie amico, per avermi aiutato ad aiutarla.>>

<<Prego, amico.>>

<<Thomas? Come sta mia mamma, nel luogo in cui ti trovi anche tu?>>

<<Sta bene. E tu le somigli tanto. Anche di carattere. Il tuo cuore è grande e buono. Mi complimenterò con lei, appena arrivo. Le dirò che sei un grande.>>

Sento la prof. dire: <<Brava Julie. Con Nico stai migliorando.>>

<<Si>> dice lei guardandomi.

<<Ottimo.>> dice la prof.. <<7, 5>>

<<Cosa?>>

<<Hai sentito bene. 7, 5>>

Julie viene a posto e mi abbraccia più forte di prima. <<Grazie.>> dicw dandomi un bacetto sulle labbra. <<Stai arrossendo?>>

<<È perché sono timido. Non ti preoccupare.>>

Oh, che bello! L'ho baciata di nuovo. La ragazza più fatale del reame. Che bello!

La amo. E sono arrivato da poco qui. Se ci fossi da cinque anni? Me la sarei già sposata? Chissà! Quel che so, è che la amo. E questo mi basta.

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