·1· Presentazione.
Ciao a tutti.
Mi chiamo Nico. Ho dodici anni, ma sembra che ne abbia diciotto, a causa dell'altezza.
Sono alto circa un metro e settanta, sono molto robusto. Ho i capelli biondi e gli occhi azzurri. Sono un ragazzo molto introverso, credo di non avere bisogno di amici, anche se nella mia scuola, chi non ha amici è un fallito.
Vivo a casa dei miei nonni.
Io li chiamo Fosco e Fosca. Una volta vidi un quadro. Un uomo e una donna davanti a una fattoria. L'uomo aveva una pala sulla spalla e non sorrideva. La donna non sembrava molto più allegra.
È normale che non siano felici. Si sono ritrovati un fardello pesante a carico: me. Il figlio dell'uomo che ha ucciso la loro figlia.
Come possono essere felici?
Oggi sto andando a scuola, quando la banda dei "Randagi", chiamati così per il fatto che non fanno altro che stare per strada fino a tardi, mi inizia a seguire.
Cerco di salire sul pullman prima di loro ma è davvero inutile, perché sono saliti anche loro.
È normale che vogliano prendermi in giro.
Se a dodici anni sembri Godzilla... viene spontaneo a tutti prenderti in giro.
Poi li sento gridare dietro di me: <<L'assassino, l'assassino, ha per figlio un maialino>>.
Non ho mai capito perché mi dicessero questa frase.
Ma poi rammento che mio padre in passato lo era. È stato lui ad uccidere la mamma. Ecco perché ora si trova in galera.
Un uomo spregevole.
Sette anni prima
Sto andando in camera della mamma e del papà. Ho fatto un brutto sogno. A cinque anni è normale farne.
Non appena sono sulla porta inizio a sentire delle voci, poi urla.
Ho paura.
Una paura matta.
Apro la porta e lo vedo: un'immagine che non scorderò mai.
Mio padre a cavalcioni sulla mamma con le mani avvinghiate al suo collo. La mamma scalcia, vuole liberarsi, ma non ce la fa. Il papà è troppo forte per lei.
Se fossi stato io già si sarebbe liberata.
Improvvisamente noto che la mamma rantola.
Allora grido alle spalle del papà: <<Non respira, non respira. Lasciala andare, papà.>>
Fa finta di non sentire.
Continua a fare ciò che stava facendo.
La mamma scalcia ancora più forte, nel tentativo di liberarsi.
Improvvisamente non scalcia più.
<<Perché? Perché?>> continuo a gridare fra le lacrime.
Perché l'ha fatto? Che è successo? Perché ha ucciso la mamma? Sono queste le domande che mi frullano in testa.
Ma non me le pongo ad alta voce.
Non voglio che qualcuno mi senta.
Mi vergogno da morire per non aver fatto qualcosa per aiutarla. Per salvarla. Per far smettere il papà di avvinghiarle le mani al collo.
Mi sento in colpa.
Ètutta colpa mia. Colpa mia, la mamma è morta perché io, per la paura, non riuscivo a muovermi.
Tutta colpa mia.
Oggi
<<Ehi, il gorilla del circo con le cuffiette.>> inizia a dire Marcus.
Quanto odio Marcus.
Spocchioso da morire. Come se non le avesse mai utilizzate lui le cuffiette.
<<Silenzio>> lo zittisce Blade. <<Uno come lui può servirci.>> poi rivolto a me, <<I tuoi muscoli potrebbero servirci.>>
<<Io non picchio la gente. Se è a questo che ti servono.>> dico.
<<Non è per questo. Giuro>> dice Blade. <<Se dovessimo scappare tu ci potresti prendere tutti in braccio con i muscoli che hai.>>
<<Lasciatemi in pace.>> concludo.
Mi alzo dal posto perché sono arrivato alla fermata della scuola.
<<L'assassino, l'assassino, ha per figlio un maialino. L'assassino, l'assassino, ha per figlio un maialino>>.
È una specie di motto per loro, come "Tutti per uno e uno per tutti" dei moschettieri. Non ho mai letto un libro in vita mia.
Lo conosco solo perché l'ho sentito dire.
Appena entro a scuola, ho gli sguardi di tutti addosso. Mi sento osservato.
Cerco di salire il più in fretta possibile, perché tutti questi sguardi mi spaventano.
Mi sento come guardato da mille occhi. In teoria potrebbero esserlo, ma non so quanti studenti ci siano nella scuola, magari di più. Due occhi a persona.
Appena entro in classe il prof. Palange di francese mi dice che in questo compito sono stato bravo. Non avevo idea di essere bravo in francese. Io mi sento molto bene quando un prof. mi dice che sono stato bravo.
Ma c'è sempre chi va meglio.
6 è il voto del mio compito. Un'altra sufficienza. Finalmente basta con i 4 e i 5.
Sto esultando come un matto dentro di me.
Ovvio.
Siiiiiiiiiiii...
Vorrei essere bravo in tutte le materie. Ma in scienze motorie, dato che il prof. ci fa sempre giocare a palla canestro, sono una frana, perché ho una pessima mira.
Va bene così. Se sto migliorando in tutte le
materie potrò migliorare anche nei canestri.
O sbaglio?
È probabile che mi sbagli. Se non ho la mira buona, non potrò mai migliorare. Blade invece è molto bravo nei canestri, anche se è un cretino.
Lo sa che odio quando mi chiamano "Maialino" ma non sembra capirlo.
D'accordo... abbiamo iniziato bene la giornata.
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