Chapter V - Olivia
[Marill]
Dare una gomitata al quel ragazzo, mi aveva fatto sentire bene.
Probabilmente lui per me resterà sempre un conoscente, che dovrò sopportarmi per tutta la mia convivenza da Rerum.
Katy e Queen erano davanti a me, stavano sghignazzando tra loro e tra me e me mi chiesi il motivo.
Insomma, era normale picchiare un ragazzo, no?
Le guardai, con un sopracciglio inarcato, e dietro di me si sentì una risata cristallina.
Confusa, mi girai prontamente, vedendo quel ragazzo a un palmo dal mio naso.
Katy alzò gli occhi al cielo e Queen lo guardò divertita, oh no, conoscevo quello sguardo.
Queen era entrata in modalità fangirl, vocabolo inventato da lei, ma non credo che nel 1683 esistano vocaboli del genere, ma Queen è abbastanza testarda per queste cose.
È difficile farle cambiare idea.
Spostai nuovamente lo sguardo su quel ragazzo, che mi guardava divertito, sfiorandomi il naso.
Feci una faccia disgustata e lo spinsi via «vuoi un'altra gomitata?» gli urlai.
Spingendolo, toccai, involontariamente,la pelle nuda e lo sentì irrigidissi, ma vestirsi magari?
Lui sospirò e poi sorrise, rilassando i muscoli e mettendosi le mani sui fianchi «no grazie, la prima gomitata mi è già bastata» si portò una mano allo stomaco e se lo massaggiò per bene.
Lo ammetto, mi faceva un pò pena in quel momento.
Poi tossì e sghignazzò «io sono Finn Smith e voi siete..?» chiese, indicando sia me che Queen.
Quest'ultima si decise, finalmente, ad avvicinarsi a noi. Fece un occhiolino a Finn e gli tese la mano «io sono Queen e lei è Marill» ci presentò.
Notai che Finn si era irrigidito al nome di Queen.
Ma quel ragazzo si irrigidiva sempre?
Alzai gli occhi al cielo e le diedi un colpetto in testa «potevo presentarmi anche da sola» per non urlarmi contro, lei si morse le labbra, pestandomi un piede.
Finn guardò la scena divertito poi, cercando di farci smettere, prese la mano di Queen e la strinse forte «è un vero piacere» esclamò, fissandola per bene negli occhi.
«Il piacere è tutto nostro» rispose lei.
Oh mamma, l'atmosfera non mi piaceva per niente, quei due avevano troppa intesa e questo non portava nulla di buono.
Si lasciarono le mani e lui si portò le braccia dietro al collo, guardando Katy preoccupato.
Mi girai verso di loro,non capendo.
Suppongo che la stessa cosa successe a Queen, visto che si girò a guardarmi.
Katy mimò un dopo a Finn e lui annuì.
La mora gli sorrise e lui si portò il flauto, che per tutto quel tempo aveva posato tra i pantaloni, alla bocca.
Iniziò a suonare una melodia, che fece rilassare tutti i miei sensi.
Queen, invece, sbadigliò. La guardai, dicendole di smetterla, non era carino verso i suoi confronti.
Si, forse io mi ero comportata peggio di tutti con lui, ma questi erano dettagli inutili.
Lei alzò gli occhi al cielo, come per incolparmi, e Finn chiuse gli occhi, godendosi la melodia che lui stesso stava suonando.
Probabilmente era l'unica cosa che quel ragazzo riuscisse a fare bene, oltre rompere i genitali, ovviamente.
Di colpo sentimmo un fruscio e da dietro un cespuglio ne uscì un ragazzo, era abbastanza alto, con capelli e occhi castani e delle strane rune per tutto il corpo.
Era abbastanza magro,per non dire sciupato. Sembrava un ragazzo tranquillo, ma una cosa che avevo imparato con questi Rerum era che erano tutti abbastanza strani.
Dietro di lui spuntò una ragazza dai lunghi capelli rossi e gli occhi verdi, anche lei era abbastanza magra ma in compenso era formosa.
Abbassai il capo, guardando quanto il mio seno fosse molto più piccolo rispetto al suo.
Non era giusto!
Queen spostò lo sguardo velocemente tra i due nuovi arrivati, poi dall'albero uscirono vari volti per noi sconosciuti.
Ma dove diamine ci eravamo cacciate?
Il ragazzo accanto alla rossa si avvicinò a Katy e le cinse la vita, lei gli sorrise e lui le baciò la testa.
Oh, non sapevo che Katy fosse fidanzata.
La rossa tossì e alzò gli occhi al cielo, indignata e schifata, quasi quanto me e Queen in quel momento.
Fece un cenno agli altri ragazzi di entrare all'interno dell'albero, tornando così a fare quello che stavano facendo.
Uno strano ragazzo con un buffo cappello annuì e, fischiando, riportò tutti all'interno della corteccia.
Dopodiché, la ragazza dondolò sul posto, tossendo «visto che Katy è....come dire..."impegnata"» iniziò, mimando con le mani e avvicinandosi a noi «Dei, perché devono fare sempre così? Comunque, suppongo che debba presentare tutto e tutti io. E no, prima che lo chiediate la leggenda della tribù nomade è una stupidaggine, non ci spostiamo mai da qui ma se Barlume crede che ci spostiamo, saranno occupati a cercarci» la guardai interrogativa «non per essere scortese ma non potrebbero trovarvi lo stesso?»
La rossa alzò gli occhi al cielo «nessuno penserebbe di cercare dentro un albero» alzai le spallucce; fissai Queen di fianco a me e lei ricambiò lo sguardo,alzando le spalle «ormai siamo qui Marill, non possiamo tirarci indietro» mi sussurrò.
Annuì insicura e mi presentai «scusate il disturbo, io sono Marill e la mia amica qui è...» iniziai ma l'urlo isterico della mia migliore amica fece girare, non solo me, ma anche tutti i pochi presenti.
La fissai confusa e lei si precipitò verso la ragazza di fronte a me «IO LO SO CHI SEI, SEI OLIVIA JONES O HUNTRESS O FORSE NON HAI PIÙ NEMMENO UN COGNOME. MI RICORDO DI TE!» urlò, gesticolando e iniziando a dire parole senza senso.
Inarcai un sopracciglio, soprattutto sentendo la parola "Huntress".
La ragazza di fronte a lei fissò Queen a lungo, forse cercando di capire quale problema avesse.
Probabilmente le avrebbe dato della stupida ma, a discapito delle mie intuizioni,l
La rossa fece un balzo indietro, sotto lo sguardo confuso di Katy e di noi presenti.
Barcollò per qualche minuto, poi le venne incontro, prendendola per le mani «MA TU SEI QUEEN» urlò, lasciandole le mani e facendo un giro intorno alla mia migliore amica che, ignorando il tutto, annuiva felice «e non sei cambiata per niente, a parte l'altezza e l'età suppongo. Adesso quanti anni dovresti compiere?» le chiese mentre gli altri si avvicinavano a noi.
Io rimasi ancora a bocca aperta, non solo quelle due sembravano conoscersi, ma avevano anche un certo legame, che tra me e Queen non era mai esistito.
Ma chi era questa Oriana o forse era Ostricina? Aspetta, che nome sarebbe Ostricina?
Katy appoggiò una mano sulla spalla della rossa e le sorrise «oh Olivia, non mi avevi detto che conoscevi Queen» esclamò.
Olivia incrociò le braccia al petto «e tu non mi avevi detto che l'avresti portata qui» ringhiò, spostandosi verso sinistra, facendo intravedere il simbolo che aveva sul braccio.
L'aquila.
Katy guardò il suo ragazzo e Finn si avvicinò a me, ghignò divertito e io incrociai le braccia al petto.
E adesso cosa voleva?
Si abbassò alla mia altezza, precisamente all'altezza dell'orecchio «non mi hai ancora detto come ti chiami» sussurrò.
Lo fulminai con lo sguardo, mi ero appena presentata e Queen mi aveva presentata prima, lui dov'era?
Sbuffai, gonfiando le guance, come una bambina, quel ragazzo mi irritava parecchio «oh, smettila di mettere il broncio, Poppy!» urlò, frustrato.
Mi girai verso di lui, ritrovandomelo nuovamente addosso, questo ragazzo è una cozza.
Lo spostai nuovamente e tossì «scusami, come mi hai chiamata?» gli chiesi, lui fischiettò «Poppy! Visto che non so il tuo nome, ho deciso di chiamarti come il mio ex cane...» cominciò, bofonchiando «che poi è morto, ma non è importante».
Lo guardai scettica e indignata e lui continuò a parlare «non che io voglia che tu muoia, ma non riuscivo mai a decidermi se chiamare il mio cane Poppy o Lilli, così la chiamavo in ambi modi».
Gli diedi uno schiaffo nel braccio, ringhiandogli contro «mi hai appena dato della cagna!» Gli urlai.
Lui si fece piccolo piccolo, sotto le mie urla «non era quello il mio scopo» piagnucolò.
Sospirai, scuotendo il capo e abbassando la testa «comunque sono Marill. M-A-R-I-L-L, Marill.» urlai, scandendo il mio nome.
Lui fece spallucce «si, ma io continuerò a chiamarti Poppy» mi diedi un colpo in faccia «non chiamarmi così, povera cagnolina, le avevi dato dei nomi orribili!» Ormai, le mie corde vocali erano morte.
Lui si massaggiò il mento, poi schioccò le dita «nah, probabilmente Ortensia è meglio» mi girai nuovamente verso Queen e Olivia, che stavano saltellando allegre mentre Katy e il suo ragazzo le stavano guardando, palesemente divertiti «si Finn, Poppy è decisamente meglio» esclamai,esausta.
Il ragazzo di Katy tossì, riportandoci tutti alla realtà.
Sia io che Finn, ci girammo a guardarlo «io sono Damon Garcìa, il fidanzato di Katy e una specie di boss dei Rerum» Queen si staccò da Olivia e lo fissò con le sopracciglia inarcate mentre Finn mi oltrepassò, andando verso di lui «eh no Damon, sono io il boss dei Rerum» gli urlò.
Oh wow, erano alti uguali, era difficile capire chi dei due avrebbe avuto la meglio, il che rendeva tutto ancora più strano.
Damon inarcò le sopracciglia «e chi l'avrebbe deciso?» gli chiese, guardando con lo sguardo Katy e Olivia, come per avere uno sguardo di supporto.
Olivia distolse lo sguardo, fischiettando, e Katy gli sorrise nervosa «IO L'HO DECISO, IO. Le mie decisioni valgono più di altre mille decisioni messe insieme, sappilo Damon, sappilo.» esclamò Finn, pestando un piede a terra e alzando il busto, come per superare Damon.
Quest'ultimo decise di ignorarlo e poi sussurrò qualcosa all'orecchio di Katy, la ragazza annuì e lui si girò nuovamente verso di noi «scusatemi ragazze ma adesso dovrei andare da alcuni nostri amici, ci si vede» com'era apparso era scomparso, come se un alito di vento ci fosse passato addosso.
Queen lo guardò scioccata poi sorrise a Olivia,che ricambiò il gesto.
Già mi stava antipatica.
Queen si girò finalmente verso di me, degnandomi della sua attenzione, sopratutto a me, la sua migliore amica «beh Marill, suppongo tu ti stia chiedendo chi sia Olivia» esclamò, battendo le mani.
Finn,tornato di fianco a me, scoppiò a ridere «ma certamente Queen, mon ha fatto altro che guardarvi mal..»non gli feci finire la frase che gli pestai un piede, facendolo stare zitto.
Lui fece un balzo in aria e si massaggiò il piede, dolorante «ahio, ma cosa ho fatto?» si lamentò «il mio bellissimo piede» borbottò poi, decisi di ignorarlo e feci cenno a Queen di continuare.
Lei annuì «insomma lei è Olivia, era al campo da noi, molto prima di te. Era una mia carissima amica, siamo praticamente cresciute assieme. Era sempre lei che mi copriva le spalle, come io le coprivo a lei. Eravamo come delle sorelle. Olivia è stata abbandonata da piccola e nonno Charlie l'ha trovata sulla riva di un fiume. Ha deciso di prenderla e accudirla con se, diversi anni dopo, io mi trasferii al campo, dove fui messa nella stessa tenda di Olivia. Beh il resto lo sapete, poi un giorno scomparve misteriosamente» ci fu un silenzio pesante e di vergogna, da parte di Queen e Olivia.
Non indagai oltre e mi fissai le punta dei piedi a disagio, per fortuna Katy ruppe quel silenzio imbarazzante «allora, adesso come Finigus esperto, Finn vi farà il simbolo di noi Rerum, se sempre non avete cambiato idea» esclamò.
Guardai preoccupata Finn, il quale si stava pavoneggiando per le parole che aveva detto la ragazza.
Potevo veramente fidarmi di lui?
E se mi avesse bruciato la pelle, fatto qualche disegno strano o chissà cosa?
Olivia mi guardò,incoraggiandomi e Queen fece un passo avanti «ormai che siamo qui, rischiamo» urlò, facendo ridere i presenti e girandosi verso la destra, indicando la spalla.
Lì si sarebbe fatta "disegnare","tatuare" o "mettere" l'aquila «su Finn Smith, fai il tuo lavoro, come si deve» urlò infine.
Finn scoppiò a ridere e si avvicinò a lei, Katy e Olivia si allontanarono e lui portò entrambe le mani in avanti, ripetendo parole sconnesse e chiudendo gli occhi.
Lo guardai confusa ma lui continuava a tenere gli occhi chiusi, fin quando la terra intorno a noi non si alzò in aria e si andò a "spalmare", per così dire, sul braccio di Queen.
Feci una faccia disgustata mentre attorno a Queen, le luci che emettevano le mani di Finn, l'avvolgevano.
Sembrava di stare in uno dei libri che leggevo ogni tanto.
Quando Finn finì di "modellare" la terra, abbassò le braccia e riaprí gli occhi, sembrava rilassato e per nulla scosso.
Queen, al contrario, cominciò a urlare «finalmente sono anch'io una Rerum!» esclamò, facendo intravedere l'aquila disegnata sul suo braccio «su Marill, forza e coraggio, tocca te!» esclamò, dando un cinque a Finn.
Lui ricambiò «bel lavoro compagno» gli disse «un gioco da ragazzi, compagna» li guardai scioccata, quei due assieme non mi piacevano per niente, proprio no.
Katy e Olivia si complimentarono con Queen e le diedero il benvenuto tra loro poi, Finn si avvicinò nuovamente a me.
Toglietemelo di dosso.
Mi sorrise e io mi sentì congelare, era un sorriso inquietante «allora zuccherino, vogliamo iniziare?» mi chiese, nel modo meno galante possibile.
Scalciai per terra, verso la direzione del suo piede, che lui spostò prontamente «NON CHIAMARMI ZUCCHERINO» urlai.
Lui si massaggiò il mento «ma a me piace come soprannome» lo guardai accigliata «beh Finn, fai pena con i soprannomi» lui sorrise «lo prendo come un complimento.»
Lo ignorai, mettendomi nel punto in cui prima c'era Queen e lui si avvicinò.
Fece la stessa procedura, ma la sensazione fu strana. Non sentivo la terra a contatto con la mia pelle e in men che non si dica, avevo un aquila stampata sul polpaccio.
Katy battè le mani e Olivia mi sorrise, stessa cosa Queen e Finn «beh, benvenute a casa» esclamò Katy, sorridendo raggiante e venendoci incontro.
Beh si, finalmente eravamo a casa.
O almeno, si sperava.
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